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FIRME FALSE, FRONDA VERA - UN GRUPPO DI GRILLINI VICINI AI PARLAMENTARI SICILIANI INDAGATI NON VUOLE FIRMARE PER CACCIARLI, COME RICHIESTO DA BEPPE. IN MEZZO CI FINISCE ROBERTO FICO - SGARBI: 'SI RIEMPIONO LA BOCCA CON LA LEGALITÀ, POI QUANDO TOCCA A LORO RISPETTARLA CERCANO SCUSE, FANNO LE VITTIME, DICHIARANO IL FALSO'

1. I PRESUNTUOSI DELLE FIRME TAROCCATE

Vittorio Sgarbi per i quotidiani del gruppo 'QN'

 

Singolare l’idea che hanno taluni della legalità. Se ne riempiono la bocca, la invocano per gli altri; quando tocca a loro rispettarla, cercano scuse, fanno le vittime, dichiarano il falso. Due casi simili, e sempre per la questione delle firme.

vittorio sgarbivittorio sgarbi

 

Da una parte, un magistrato in perenne conflitto di interessi, presidente della Puglia e candidato ultraperdente a segretario Pd con il paracadute, non ha raccolto le firme necessarie in due regioni, e annuncia ricorsi contro le regole. Dall’altra, deputati (abusivi) e militanti del Movimento 5 Stelle hanno falsificato le firme in Sicilia, non rispondono ai magistrati e per di più parlano di «montatura». Presuntuosi in entrambi i casi. Già non esistono: chi avrebbe interesse a farli fuori?

MICHELE  EMILIANOMICHELE EMILIANO

 

 

2. ORA I FALCHI MEDITANO LA FRONDA: NON FIRMEREMO PER MANDARLI VIA

Emanuele Buzzi per il 'Corriere della Sera'

 

Una mossa ardita. Mai vista (e forse pensata) prima dai parlamentari pentastellati.

L' ala ortodossa, quella dei falchi a cui appartengono i tre deputati siciliani messi alle strette da Beppe Grillo, punta i piedi e mette in discussione le scelte del garante. C' è chi ipotizza di non raccogliere le firme necessarie per chiedere l' esclusione dal gruppo M5S a Montecitorio di Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita. «Vedremo», dicono sibillini alcuni esponenti del Movimento.

GRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTAGRILLO FICO DI MAIO DI BATTISTA

 

In realtà, l' asticella delle firme da raccogliere è abbastanza bassa da non destare la preoccupazione dei vertici: un quinto dei componenti del gruppo parlamentare (sono 91 in totale i Cinque Stelle alla Camera). Ma l' idea di boicottare platealmente una scelta del leader, puntando a ridurre il numero delle adesioni è un segnale da non sottovalutare.

Riccardo Nuti e Claudia Mannino Riccardo Nuti e Claudia Mannino

 

La decisione di Grillo, infatti, ha riacceso gli animi - sopiti in attesa di conoscere i criteri per le ricandidature - e le divisioni interne al gruppo pentastellato. «Così non facciamo altro che avvantaggiare i nostri avversari», dice chi critica la scelta. Nei discorsi tra deputati i toni, però, sono senza dubbio più accesi.

 

In mezzo alla bagarre c' è anche Roberto Fico, chiamato in causa da Grillo nel suo post quando si rivolge ai «capigruppo». Ma il leader ortodosso, in questi anni più vicino per battaglie e sensibilità politica alla cerchia dei «nutiani» - sostengono nel Movimento - sarà «ineccepibile». I «pompieri» parlamentari assicurano che alla fine non ci saranno intoppi e i tre deputati siciliani verranno esclusi dal gruppo.

 

RICCARDO NUTI RICCARDO NUTI

Ma per eventuali colpi di scena (o per assistere a un eventuale dietrofront dei falchi) basterà attendere pochi giorni. Il teatro di scontro sarà probabilmente la prossima riunione congiunta di senatori e deputati, in programma martedì alla ripresa dei lavori d' Aula. Per decretare la sospensione di un parlamentare dal gruppo M5S serve la maggioranza assoluta dei votanti. «L' espulsione dovrà essere ratificata da una votazione on line sul portale del M5S tra tutti gli iscritti, anch' essa a maggioranza», recita poi il codice di comportamento degli eletti a Roma. Finora, nei casi precedenti, è stata una prassi.

filippo roma firme false m5s palermofilippo roma firme false m5s palermo

 

Grillo, dal canto suo, si è dimostrato molto deciso nella scelta. Il garante- secondo i rumors - si sarebbe risentito della mancata comunicazione tempestiva della richiesta di rinvio a giudizio da parte dei tre sospesi. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa dai tre deputati hanno solo avuto l' effetto di confermare la volontà del leader.

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