LA GUERRA È FINITA, ANDATE IN GALERA - CON SILVIO ORMAI AI SERVIZI SOCIALI, I BERLUSCONES ABBANDONANO IL GARANTISMO, NON LOTTANO PER L’IMMUNITÀ E SFANCULANO GALAN E GLI ALTRI INDAGATI SCAJOLA E DELL’UTRI
Ugo Magri per "La Stampa"
giancarlo galan presenta la sua difesa alla camera 3
Da quando Berlusconi è ai servizi sociali, e ogni suo respiro dipende dai magistrati, Forza Italia ha cambiato pelle. Non è più quel partito assatanato sui temi della giustizia che per due decenni aveva messo in croce le toghe. Vale a dire super-garantista senza ombra di compromessi. Anzi, innocentista per definizione. Costantemente a fianco degli imputati, che fossero dei politici o dei serial killer poco importa. In prima linea nella delegittimazione delle Procure... Questa interminabile stagione sembra un ricordo. Acqua passata.
I fatti parlano da sé. Sono settimane, ormai, che Forza Italia non bombarda più i giudici. Da mesi ha rinunciato a difendere i Dell’Utri, gli Scajola, i Galan. Gli ultimi «resistenti» si contano sulle dita di una mano: l’indomito Minzolini, l’irriducibile D’Alessandro, la Santanché. Tutti gli altri «berluscones» hanno preso atto che la guerra è finita, Silvio ha tragicamente perso, conviene ormai deporre le armi. Alcuni di loro non si limitano a trattare la resa: cominciano a fare discorsi che mai nessuno si sarebbe aspettato.
Inni alla «questione morale» troppo a lungo trascurata. Condanne senza appello dei «mascalzoni» annidati dentro il partito. Si invoca aria nuova. Toti e la Gelmini dicono chiaro e tondo che una cosa è la «persecuzione giudiziaria» di Berlusconi, altra cosa che il garantismo venga utilizzato da chi vuol farsi solo gli affari propri. Mai più verranno tollerate «zone d’ombra», proclamano.
La differenza non è solo nei toni. Il capogruppo Romani ha appena definito Forza Italia «indifferente» se non «ostile» all’immunità per i senatori, che fino al giorno prima era considerata da quelle parti una materia di fede. La Ravetto propone che l’immunità venga abolita pure alla Camera, in modo da pareggiare i conti. Dieci giorni fa Nitto Palma, Guardasigilli con Berlusconi, aveva molto lodato le misure anti-corruzioni messe in campo da Renzi, alcune delle quali suggerite con insolito zelo proprio da Forza Italia, e subito accolte dal ministro Orlando.
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Il solito Romani si è lanciato in un’apertura di credito senza precedenti, «il governo sembra avere dato il via a una nuova stagione sulla giustizia» ha dichiarato speranzoso. E addirittura qualcuno pronostica che, di questo passo, l’antica ostilità ai giudici finirà per rovesciarsi nel suo contrario. In forme di vero e proprio giustizialismo che corrispondono, nella sostanza, al «mood» collettivo, allo stato d’animo della gente nei confronti della corruzione. Si sfoga la Santanché: «Leggo allibita alcune dichiarazioni di colleghi che suonano come condanna preventiva di Galan e degli altri... Mi chiedo se, a mia insaputa, Forza Italia abbia cambiato posizione rispetto al garantismo».
La «Pitonessa» forse esagera, il garantismo non è ancora finito in soffitta. Però, come annota il presidente della Giunta per le autorizzazioni alla Camera, La Russa, «è finito il tempo in cui nel centrodestra si dava sempre la colpa ai giudici». I diritti dell’imputato non hanno nulla a che vedere con la sua innocenza, integra la riflessione Quagliariello dal versante Ncd, «ed è positivo che Forza Italia la smetta finalmente di confondere i due piani».
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