I DUE “BADANTI” DI GRILLO PER VIGILARE SU CAMERA E SENATO

1. BEPPE INVIA DUE «BADANTI» PER VIGILARE SUI PARLAMENTARI
B.B. per "Libero"

Sono il blogger Claudio Messora e l'ex Idv Daniele Martinelli i due spin doctor che seguiranno le mosse dei parlamentari Cinque Stelle, dopo lo psicodramma del voto sulla presidenza del Senato. Beppe Grillo ha così deciso di correre ai ripari e ha nominato due esperti comunicatori, che sono soprattutto fedeli interpreti del suo pensiero e di quello del guru Gianroberto Casaleggio. Anzi, i nuovi «portavoce », spesso, si sono dimostrati più realisti del re. Due pretoriani over 40, come in occasione della cacciata di Giovanni Favia e Federica Salsi.

«Fuori dalle balle», scrisse all'epoca il comico genovese. E Messora approvò. Anche Martinelli è un uomo di Grillo da sempre, convinto come lui che i Cinque stelle non debbano andare in tv, perché «un eletto seduto in un salotto di un talk sta perdendo del tempo che potrebbe rendere più utile lavorando nel suo ruolo istituzionale». La sua premura per Grillo e Casaleggio si è spinta al punto di invitarli a mettere in conto un possibile attentato, neanche fosse uno 007 navigato.

«Sto leggendo segnali un po' inquietanti in questo Paese marcio », ha scritto il 2 marzo sul suo sito, «Beppe e Gianroberto rafforzate la vostra sicurezza. In questo Paese la prudenza non è mai troppa». Dunque, due ultrà del MoVimento assunti dal leader per calare a Roma a rimettere in riga i «cittadini» indisciplinati. I quali ancora hanno grosse difficoltà a rispettare il lavoro dei giornalisti, visto che ieri hanno cercato di cacciarli dai corridoi di Palazzo Carpegna, dove c'è la commissione Agricoltura del Senato e dove i senatori grillini si riuniscono per le loro interminabili riunioni.

«Ho dato disposizione ai commessi di non fare avvicinare i cronisti», ha ammesso il capogruppo Vito Crimi. Alla faccia della trasparenza. Ma intanto tra poco arrivano i due spin doctor, la cui nomina sui social network ha subito destato preoccupazione. «Ci mettono la museruola», è il timore della base grillina. «Martinelli e Messora sono stati scelti per non permettere ai neo-senatori M5S di "tradire" ancora?», ha chiesto Adriana Terzo. Mentre un tale Pio Acito ha aggiunto: «Io credo che i cittadini parlamentari eletti con il mio voto abbiano il diritto di usare la loro testa, io li ho votati perché hanno una testa e non perché sono usi ad obbedir tacendo».

Allo stesso modo Alessandro Daneo: «Finalmente la museruolaha un nome.Ma comesono stati scelti? Da chi? In base a quale curriculum vitae? Martinelli, ex Idv, è pure stato trombato alle Regionali lombarde e rispunta in una posizione così delicata? Vergogna». I militanti si ribellano sulla Rete, c'è perfino chi insiste sul fatto che «non bisogna fidarsi di uno (Messora) che a cuor leggero va in giro a sparare teorie parascientifiche come la possibilità di prevedere i terremoti».

E poi c'è la questione dei soldi. Viene ricordato che il codice di comportamento degli eletti M5S obbliga a servirsi «di due gruppi di comunicazione, uno per la Camera e uno per il Senato, per evitare una dispersione delle risorse disponibili». Dunque, se i gruppi lo vorranno, potranno ribellarsi al diktat di Grillo e Casaleggio. Forse.

2- MESSORA: "BEPPE LO CONOSCO POCO, MI HA SCELTO CASALEGGIO"
Alessandro Trocino per "Il Corriere della Sera"

«Commissariamento di Crimi? No, era già tutto previsto. Però è vero che, visto il macello che è successo, abbiamo anticipato i tempi e io sono stato spostato dalla Camera al Senato». Claudio Messora, blogger «influencer», da ieri è il responsabile del team di comunicazione del Senato, una struttura (in formazione) che medierà tra Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e i senatori del Movimento 5 Stelle.

Per lo stesso incarico, alla Camera, è stato scelto un altro blogger, Daniele Martinelli. Due ruoli che in molti hanno visto come un tentativo di commissariare i parlamentari, se non addirittura di mettere loro la «museruola» per impedire uscite fuori linea. Quel che è certo è che il loro nome è stato deciso da Casaleggio in persona e che i due rientrano tra i fedelissimi della coppia: collaboratori del blog di Beppe Grillo saranno cinghia di trasmissione tra il leader-megafono-presidente, il tecno-guru e il resto del mondo 5 Stelle.

Messora spiega: «Il team avrà un ruolo di armonizzazione delle posizioni. Ovviamente il compito è ancora più importante, visto che il capo politico è fuori dal Parlamento». Farete riferimento direttamente a Grillo e Casaleggio? «Sì. Io Grillo non lo conosco bene, l'ho incontrato solo a teatro. Casaleggio di più, anche se non ci vado a cena, per intenderci. Però è lui che mi ha scelto». Casaleggio avrà un ruolo operativo? «No, né prenderà alcun euro», spiega Messora. La sua nomina, dice, era già prevista: «Ne avevamo parlato da tempo, ma visti i primi passi malfermi, insomma visto il casino, si è pensato di anticipare il tutto».

Messora, nato ad Alessandria d'Egitto 45 anni fa, è blogger con lo pseudonimo di Byoblu. Smanettone informatico e amante della musica, in queste settimane è intervenuto per sbugiardare Viola Tesi, autrice della petizione per un governo con il Pd («non rappresenta la base») e ha definito Stefano Rodotà «una persona stimata». Sulla questione del voto a Grasso al Senato, ha bacchettato un po' Crimi un po' i senatori: «Quindici uomini sulla cassa del morto. Il patto di ferro ha già cominciato a sfrangiarsi. Non c'era nessuna linea, oppure qualcuno è andato per i fatti suoi».

Quanto a Martinelli, bergamasco di 43 anni, è un blogger che si è candidato nel 2010 con l'Idv alle Regionali (ha anche lavorato al sito Idv, mentre Messora ha collaborato con Massimo Donadi, che lo definisce «un ottimo professionista»). Si dice che Grillo lo abbia aiutato finanziariamente dopo una querela. Anche lui respinge l'idea del commissariamento: «Ottimizzerò, contro i fraintendimenti».

 

 

CLAUDIO MESSORADANIELE MARTINELLIClaudio Messora blogger OGNUNO VALE UNO - CASALEGGIO COME V PER VENDETTAcasaleggio E GRILLO

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....