I DIARI INEDITI DELL'ULTIMO CRAXI - QUELLA LETTERA DI AMATO CHE BETTINO ACCARTOCCIA DICENDO: “GIULIANO SI STA RIVELANDO IL PEGGIORE DI TUTTI. MI PENTO DI AVER DATO FIDUCIA E POTERE A UOMINI CHE NON LO MERITAVANO” - TRA LE CARTE INEDITE, UN BIGLIETTO DI ANDREOTTI: “È TOTALMENTE FALSO CHE IO ABBIA DETTO DI TE CHE TI OCCUPI DI PROBLEMI TRA UN SAFARI E L'ALTRO”

Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

CRAXI E GIULIANO AMATO 4

«Caro Presidente, ho seguito e seguo con trepidazione queste tue settimane difficili. L' ho fatto in silenzio, perché difendo i miei sentimenti dall' avidità senza pudore di quella che è oggi l' informazione. Tu sai - e ne ho dato prova del resto in tutti questi anni - che di te ho sempre custodito e ribadito l' immagine di un Presidente che ha guidato l' Italia con grandi capacità. () È l' immagine che altri deve ora ricollocare nella storia; il che, a quanto vedo, sta cominciando ad accadere.

CRAXI E GIULIANO AMATO

 

Sai dell' impegno con il quale ci si è adoperati e ci si adopera per verificare la possibilità () di consentirti un rientro a finalità curative a condizioni legittime e appropriate. Ma ora - come tu dici - tocca ai bravi medici tunisini rimetterti in sesto. Auguro a te e a tutti noi che così sia; dal più profondo del cuore. Giuliano».

CRAXI E GIULIANO AMATO

 

È uno dei tasselli mancanti degli ultimi giorni di vita di Bettino Craxi. La lettera di cui in molti hanno parlato ma che nessuno - tolti il mittente, il destinatario e le due persone che hanno fatto da tramite - aveva mai letto. È datata «Roma, 23 novembre 1999». La scrive Giuliano Amato, all' epoca ministro del Tesoro del governo D' Alema, che la consegna a Umberto Cicconi, che a sua volta la lascia nelle mani di Bobo Craxi perché la dia al padre, ricoverato in Tunisia in attesa dell' intervento per l' asportazione al rene ormai divorato dal tumore.

bettino craxi andreotti

 

L' ex presidente del Consiglio, questo lo racconterà nel 2003 il figlio in un libro scritto con Gianni Pennacchi, legge il contenuto. Poi accartoccia il foglio di carta intestata della Camera dei deputati e lo lancia via dicendo «Amato si sta rivelando il peggiore di tutti».

 

La lettera è stata scovata pochi giorni fa da Andrea Spiri, tra l' altro nel giorno in cui lo storico e ricercatore - uno dei massimi esperti accademici del craxismo - avrebbe dovuto consegnare all' editore Baldini+Castoldi le bozze del suo «L' ultimo Craxi. Diari da Hammamet», in libreria dal 17 gennaio prossimo. L' autore ha rinviato di qualche giorno la consegna del testo e il documento è diventato parte integrante dell' opera. Insieme a tantissimi diari inediti.

 

BETTINO CRAXI AD HAMMAMET

A novembre del 1999, insomma, Craxi capisce che la fine è vicina. Amato gli dà conto della trattativa del governo D' Alema per arrivare a una soluzione umanitaria che gli consenta un ritorno in Italia. Del suo ex sottosegretario all' epoca di Palazzo Chigi, un socialista a cui il destino avrebbe consegnato una sorte diversa dalla sua, Craxi non si fida neanche in punto di morte.

 

Di notte, a volte, lo inseguono sogni di guerra, scrive l' ex premier malato in un appunto; quelli incollati alla mente del bambino che era stato negli anni Trenta. «I fantasmi non so cosa siano, ed anche i sogni mi inseguono raramente. Se ci sono sogni che mi hanno qualche volta perseguitato, sono stati sogni di guerra. Una eredità infantile. I miei sonniferi sono neutrali.

bettino craxi hammamet

Sono in ogni caso necessari...».

 

«La scomparsa va evitata». «Sono addolorato, ma sono sereno. Non sono né sfiduciato né rassegnato. Penso sempre alle cose terribili che sono successe nella storia, e alle sofferenze sofferte da altri e questo mi aiuta ad accettare con equilibrio tutto ciò che mi sta succedendo», scrive in un diario Craxi nell' ottobre del 1996. Mancano pochi giorni al pronunciamento della Cassazione sulla sentenza di condanna per la tangente Eni-Sai. Il 12 novembre 1996, dopo che la Corte conferma il giudizio di appello, l' ex premier annota: «La sconfitta è inevitabile, ma la scomparsa va evitata».

Craxi ad Hammamet

 

Qualche mese più avanti appunterà: «Non sono un pentito, salvo che per alcune cose che riguardano le mie relazioni umane (). Mi pento di aver dato fiducia e potere a uomini che non lo meritavano». Tra le carte inedite riemerse dagli archivi della Fondazione Craxi e riportate alla luce da Spiri c' è anche un biglietto firmato da Giulio Andreotti e datato 27 febbraio 1982.

 

craxi mani pulite

«Caro Craxi, poiché scripta manent, desidero ripeterti quello che ti ho detto iersera: è totalmente falso che io ad arte abbia detto di te che ti occupi di problemi tra un safari e l' altro. Ancora una volta qualche cialtrone si inventa motivi di dissenso addirittura sul piano personale. Io non sono certo un tuo ammiratore a tempo pieno, ma riscontro con rammarico che, come ai tempi del governo di solidarietà nazionale, vi è un certo numero di seminatori di zizzania e di calunnie che dovremmo operare per mettere fuori gioco».

bettino craxi mario chiesa

 

Nel luglio 1993, in piena Tangentopoli, sarà Craxi a scrivere. «Caro Andreotti...penso che abbiamo il dovere di reagire in tutti i modi possibili. L' uso violento del potere giudiziario ha aperto la strada a un golpismo strisciante e variamente vestito, di fronte al quale c' è solo la paralisi, lo sbandamento e la viltà di tante forze democratiche. A presto. Tuo B. Craxi».

Dopo il 21 marzo del 1994, quando Craxi salirà sull' aereo che l' avrebbe portato per sempre lontano dall' Italia, non si sarebbero visti mai più .

craxi le monetine all hotel raphael

Ultimi Dagoreport

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…