I FONDATORI E L’AD DI TWITTER NON VENDERANNO AZIONI - GUERRA TRA I SOCI DI PARMALAT SUI CONSIGLIERI INDIPENDENTI - UBS NON TRASLOCA A PORTA NUOVA E ASCOLTA LA SIRENA DI UNICREDIT – BRUXELLES: MANETTE PER L’INSIDER TRADING

1. GUERRA TRA I SOCI DI PARMALAT SUI CONSIGLIERI INDIPENDENTI
Da ‘La Stampa'

Il blitz di Parmalat per modificare lo statuto e ridurre il numero dei consiglieri indipendenti da due a uno ha scatenato una querelle giuridico-finanziaria tra il socio di maggioranza, la francese Lactalis, e i piccoli azionisti, con i fondi in testa.

Ieri si è appreso che un grande fondo istituzionale e i piccoli soci di Azione Parmalat avrebbero scritto a Consob per chiedere interventi contro la proposta di modifica dello statuto avanzata da Sofil, la holding con cui la famiglia Besnier, proprietaria di Lactalis, controlla l'83% del colosso italiano del latte.

Di tutt'altro avviso il Cda a Parmalat che rispondendo a Consob sottolinea che le modifiche allo statuto di Parmalat rispettano «le normative vigenti» e sono «compatibili con il concordato Parmalat». E anche il professor Alberto Maffei Alberti in un parere pro-veritate, chiesto dalla stessa Sofil, dà ragione a Parmalat.
[r. e.]

2. COMMERCIO GLOBALE A +4,7% IL WTO RIALZA LE STIME DEL 2014
Da ‘La Stampa'

Il Wto ha rialzato le sue stime sulla crescita del commercio globale di quest'anno, portandole da +4,5% a +4,7%. Il dato mostra una crescita più che doppia rispetto al +2,1% registrato nel 2013 - segnale di inversione della tendenza importante -, ma resta sotto la media degli ultimi 20 anni che è attestata al 5,3%. Inoltre il dato globale mostra dei trend diversificati.

L'export dei paesi più avanzati (frenato dalla recessione in Europa) sale del 3,6% nel 2013 e del 6,4% nelle economie emergenti, mentre le importazioni dei paesi avanzati crescono del 3,4% contro il +6,3% dei paesi emergenti. Per il 2014 il Wto prevede una crescita dell'export del 6,9% in Asia, del 4,6% in Nord America, del 4,4% in America del Sud e centrale e del 3,3% in Europa. L'import invece è stimato in crescita del 6,4% in Asia, del 4,1% in America del Sud e centrale, del 3,9% in America del Nord e del 3,2% in Europa.
[r. e.]


3. I FONDATORI E L'AD DI TWITTER NON VENDERANNO AZIONI
‘Da La Stampa'

I cofondatori e l'amministratore delegato di Twitter, rispettivamente Jack Dorsey, Evan Williams e Richard Costolo, non hanno intenzione di vendere i titoli della società in loro possesso. Lo ha annunciato il gruppo californiano com un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission, la Consob americana, in vista del 5 maggio, quando scade il lock up.

Le azioni Twitter sono state collocate sul mercato a 26 dollari ma in meno di due mesi sono balzate fino a 74,73 dollari. Da quel massimo i titoli si sono sgonfiati venerdì scorso (complice il sell-off dei tecnologici) a quota 40,05. Twitter spiega che se Dorsey, Williams e Costolo decideranno di vendere, potranno farlo solo seguendo un piano di trading determinato: la vendita potrà verificarsi 90 giorni dopo l'annuncio. Williams ha una partecipazione del 9,4%, Dorsey del 4% e Costolo dell'1,4%.
[r. e.]


4. MANETTE PER L'INSIDER TRADING DA BRUXELLES L'OK DEFINITIVO
Marco Zatterin per ‘La Stampa'

Nulla da ridire da parte dei governi, il Consiglio Ue ha approvato senza modifiche, e definitivamente, le norme che lanciano «la tolleranza zero» per l'abuso di informazioni privilegiate e le manipolazione dei mercati finanziari. Chi sarà colto a praticare l'insider trading farà almeno due anni di galera, mentre chi truccherà le contrattazioni mobiliari ne passerà quattro al fresco. Da che la decisione sarà in Gazzetta Ufficiale, ci saranno 48 mesi per recepirla. La trappola scatterà dunque da giugno 2016.

L'Europa è al rush finale. Questa settimana si celebra l'ultima sessione del parlamento Ue prima del voto del 25 maggio e, d'intesa col Consiglio, si cerca di chiudere quanti più dossier possibili. Il regolamento e la direttiva sugli abusi finanziari allargano lo spettro del quadro preesistente, reagendo alla nascita di nuove piattaforme di negoziazione, come le negoziazioni Otc (Over the counter, su piazze non regolamentate) e delle nuove tecnologie, quali le negoziazioni ad alta frequenza, arrivando anche mercati delle merci e agli strumenti derivati collegati.

La Commissione Ue ritiene che l'effetto deterrente della legislazione sarà maggiore grazie alla possibilità di imporre sanzioni pari a importi fino a tre volte superiori ai profitti ottenuti con gli abusi di mercato, o almeno pari al 15% del volume d'affari per le imprese. Le capitali potranno decidere se andare al di là di tale minimo. L'adozione della direttiva implica definizioni comuni del reato d'abuso di mercato quali l'abuso di informazioni privilegiate, la divulgazione illecita di notizie e la manipolazione.

5. LUCCHINI, NON CI SONO OFFERTE. VENERDÌ STOP ALL'ALTOFORNO
Dal "Corriere della Sera"
- Per l'altoforno Lucchini di Piombino si avvicina lo spegnimento. Il viceministro dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, nel corso di un incontro con i sindacati avrebbe indicato venerdì come ultimo giorno. I lavoratori dell'acciaieria sono in sciopero.

Secondo il governo e il commissario straordinario della Lucchini, Piero Nardi, mancano le prospettive per il proseguimento dell'attività, dal momento che le società ammesse al bando per la cessione dell'acciaieria non hanno manifestato interesse. Per il governo è «indispensabile» mettere a punto un progetto di riqualificazione ambientale e di riconversione industriale dell'area. La stesura dell'accordo di programma è «alle battute finali» e l'obiettivo di De Vincenti è «arrivare alla firma della convenzione entro questa settimana».


6. PARTERRE
Da "Il Sole 24 Ore"

ATTESA PER L'ASTA TV CHE RISCHIA IL FLOP
Scadrà alla mezzanotte di oggi il termine per l'asta delle frequenze televisive che mettendo a gara nuovi multiplex spiana la strada (in teoria) a new entry nel mercato televisivo italiano. «Perché dovremmo partecipare? Ci dicono che ci sono 3 multiplex e che noi possiamo partecipare solo per quello peggiore. Voi lo fareste?», ha detto nei giorni scorsi Eric Gerritsen, executive vice president di Sky Italia. Rai, Mediaset e Telecom Italia Media risultano automaticamente escluse perché con caratterisatiche confliggenti con il disciplinare messo a punto la scorsa primavera da Agcom che consentiva di concorrere per tutti e tre i lotti disponibili (L1, L2, L3) ai soli nuovi entranti o piccoli operatori (che detengono cioè un solo multiplex).

Al di là delle speculazioni (gli occhi sono puntati su Cairo e Discovery) c'è da ragionare su un'asta con base anche appetibile (30 milioni per Mux) che rischia di andare deserta. Avremo fatto contenta la Ue, che voleva un'assegnazione onerosa. Ma il pluralismo avrebbe forse beneficiato della partecipazione dei big? (A. Bio.)

IL PRIVATE EQUITY RISUONA CON LE CASSE SONUS FABER
In un mercato del private equity che prova a risalire la china, dopo due anni terribili, fanno notizia i dossier che richiamano interesse non solo in Italia ma anche all'estero. Uno di questi dossier è quello della Sonus Faber, un'azienda di Vicenza che dopo l'ingresso del fondo Quadrivio nel 2007 è diventato uno dei leader mondiali nel settore delle casse acustiche. Il grande salto c'è stato soprattutto lo scorso anno con l'acquisizione del marchio storico statunitense McIntosh Laboratory, il più importante produttore americano di sistemi ad alta fedeltà, leader mondiale nei sistemi di home entertainment.

Secondo indiscrezioni Sonus Faber sarebbe infatti entrato nel radar di gruppi stranieri e di fondi di private equity internazionali. Ora Quadrivio, la Sgr che lo scorso anno ha rilevato le attività di Fondamenta, starebbe valutando cosa fare di fronte alle avance estere per la controllata che attualmente può vantare un fatturato complessivo attorno ai 100 milioni di euro. (C.Fe.)

IL RIPARO LIMITATO DA VENDITE SU TWITTER
I cofondatori e l'amministratore delegato di Twitter, rispettivamente Jack Dorsey, Evan Williams e Richard Costolo, hanno annunciato ieri di non avere alcuna intenzione di vendere i titoli del sito di microblogging in loro possesso. Una comunicazione depositata presso la Sec in vista del 5 maggio, quando scade il lock up. Per le azioni Twitter, collocate sul mercato a 26 dollari lo scorso novembre, balzate fino a un massimo di 74,73 dollari in dicembre e tracollate poi fino a 40,5 dollari nei mesi successivi, l'annuncio di ieri è stato un sollievo. Ma molto limitato e temporaneo.

Dorsey, Williams e Costolo infatti se decideranno di vendere, potranno farlo solo seguendo un piano di trading determinato in base al quale la vendita effettiva potrà verificarsi 90 giorni dall'annuncio dell'intenzione di cedere titoli. Ma Williams ha una partecipazione del 9,4%, Dorsey del 4% e Costolo dell'1,4%. Come a dire che l'85% dei soci è libero di vendere quando vuole e, con un rapporto prezzo/utili stimato per fine 2014 a 1500, l'ipotesi non è certo remota. (R.Fi.)

UBS NON TRASLOCA A PORTA NUOVA
L'antico detto "chi troppo vuole nulla stringe" questa volta calza a pennello all'epilogo della trattativa tra Hines Sgr e Ubs. Dopo una lunga negoziazione per affittare oltre 10.000 metri quadri di quello che per tutti a Milano è ormai il "diamantone", ossia la Torre Diamante di Porta Nuova, i vertici del gruppo elvetico Ubs hanno scelto di risparmiare - la cifra richiesta secondo alcune voci era troppo esosa - e di restare negli attuali uffici di Milano, situati tra via del Vecchio Politecnico e via Santa Margherita.
Insomma, questa volta Manfredi Catella, amministratore delegato di Hines Italia, deve incassare il no del gruppo svizzero. Che peraltro sembra sia attirato dalle proposte a buon mercato del gruppo UniCredit che vorrebbe subaffittare gli ex uffici milanesi di piazza Cordusio, per i quali paga ancora un canone costoso. (P. De.)

 

 

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