emmanuel macron olaf scholz giorgia meloni

I DUE FORNI DI GIORGIA MELONI: UN GIORNO CON SCHOLZ, L’ALTRO CON MACRON, NELLA SPERANZA (IMPOSSIBILE) DI SPEZZARE L’ASSE FRANCO TEDESCO – LA LETTERA DELLA DUCETTA SUI FINANZIAMENTI DI BERLINO ALLE ONG È SOLO PROPAGANDA: LA NOTIZIA DI QUEI FONDI RISALE AL NOVEMBRE DEL 2022, ED ERA PUBBLICA, MA SERVE ALLA MELONI NELL’ETERNA RINCORSA A SALVINI. OGGI LA PREMIER INCONTRA MACRON, CON CUI SEMBRA ESSERE TORNATO IL SERENO (FINO ALLA PROSSIMA SPARATA DEL “CAPITONE”)

Estratto dell’articolo di Simone Canettieri e Valerio Valentini per “il Foglio”

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

La domenica accarezza Parigi, il lunedì bastona Berlino. In mezzo ci sono i migranti e nell’ombra Matteo Salvini che soffia sul fuoco. Giorgia Meloni si muove in questo paesaggio elettorale con vista su Bruxelles, tra Le Pen e von der Leyen.

 

E così il giorno prima di incontrare Emmanuel Macron a Roma – complici i funerali di stato di Giorgio Napolitano – la premier scrive al “caro Olaf” e fa brillare uno scontro diplomatico con la Germania che ormai cova da giorni.

FRATELLI D ITAVIA - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Una scelta che anticipa le parole di domenica nei confronti del presidente amico-nemico francese  a cui aveva fatto sapere di aver ricevuto con “grande interesse la proposta di collaborazione in tema di contrasto all’immigrazione illegale”. E dunque, dopo le tensioni di quasi un anno fa sempre sugli sbarchi, adesso Parigi è un’alleata. […]

 

Meloni sembra alla ricerca di un doppio forno a seconda del problema che le si pone davanti. Alleanze variabili con la speranza, forse una pia illusione, di rompere l’asse franco-tedesco. Sta di fatto che ora il problema è con la Germania come spiega la lettera indirizzata a Scholz. […] Appena è stata resa nota la lettera ecco Salvini: “Dalla Germania un atto ostile”. […]

 

GIORGIA MELONI E OLAF SCHOLZ

Ora, lo stupore di Scholz nel leggere il messaggio ufficiale in carta intestata di Palazzo Chigi deve stato essere notevole. Non tanto per i toni e i mezzi scelti, ma il bizzarro tempismo. “In questo contesto ho appreso con stupore”, scrive Meloni. E lo scrive in riferimento a una notizia che è risaputa da quasi un anno.

 

Da quanto, cioè, il governo tedesco, su spinta dei Verdi, acconsentì alla creazione di un fondo da 8 milioni di euro per finanziarie, con un massimo di due milioni all’anno fino al 2026, le attività di ricerca e soccorso in mare di alcune ong che operano nel Mediterraneo.

 

E la cosa – riportata del resto da vari giornali già all’epoca – era nota anche a Palazzo Chigi, visto che proprio dallo staff della premier nei giorni scorsi è stato fatto filtrare, e poi pubblicato su Il Giornale, il dispaccio con cui l’ambasciata italiana a Berlino informava il governo.

giorgia meloni emmanuel macron 2

 

Era il 14 novembre 2022. Perché dunque scrivere oggi a Scholz? L’unica spiegazione, evidentemente, sta nella estenuante rincorsa di Meloni nei confronti di Salvini. E’ stato il leader della Lega [...] a ripescare questa notizia stagionata e gettarla, come fosse uno scoop, nella polemica politica. E dunque subito la premier […] si è lanciata alla carica. Avrebbe potuto utilizzare il suo ruolo istituzionale per distinguersi dal ministro comiziante. Lo ha invece usato [...] per vergare una nota diplomatica di prim’ordine, che si usa fare per questioni di clamorosa urgenza.

 

giorgia meloni emmanuel macron

Del resto Meloni non può permettersi di avere due amici – a Parigi e a Berlino – contemporaneamente. Perché questo la farebbe apparire troppo remissiva. Di qui, dunque, questa strategia delle alleanze variabili. […] E d’altronde viene da scommettere che un attimo dopo la foto di rito di Meloni con Macron, un qualche leghista, o magari Salvini stesso, la incalzerà dicendo che non è col presidente che va fatta l’alleanza, ma con Marine Le Pen. Dunque, di rimando, nuova intemerata di FdI contro l’Eliseo, e magari, chissà, nuovo appello a Scholz. Sperando che nel frattempo a Berlino abbiano già strappato la lettera.

SERGIO MATTARELLA EMMANUEL MACRON E GIOCONDA MELONI - MEME olaf scholz giorgia meloni olaf scholz giorgia meloni 4

Ultimi Dagoreport

meloni salvini tajani palazzo chigi

DAGOREPORT - LA SITUAZIONE DEL GOVERNO MELONI È GRAVE. PROBABILMENTE NON SERIA, MA DISPERATA SÌ - SE L’ESCALATION DEL SALVINISMO TRUMPUTINIANO FA IMBUFALIRE TAJANI (“POPULISTI QUAQUARAQUÀ”), FA PRUDERE MANI E GOMITI A UNA DUCETTA MALCONCIA, FINITA NEL CONO D’OMBRA DI TRUMP-MUSK, CHE ASPETTA SOLO LA CONFERMA DI SALVINI A CAPO DELLA LEGA”, IL 6 APRILE, POI “LA PAZIENZA FINISCE” - IL GIORNO PIÙ DOLOROSO DELLA MELONA ARRIVERÀ INFATTI QUATTRO GIORNI PRIMA: IL 2 APRILE, QUANDO TRUMP ANNUNCERÀ I FAMIGERATI DAZI USA E MELONI DOVRÀ DECIDERE SE STARE CON WASHINGTON O CON  BRUXELLES - IN ATTESA DEL GIORNO DEL GIUDIZIO, SI FANNO SEMPRE PIÙ FITTE E FORTI VOCI E MUGUGNI DI UNA DE-SALVINIZZAZIONE DEL GOVERNO CHE PREFIGURANO UNA PROSSIMA CRISI E IL VOTO ANTICIPATO NEI PRIMI MESI DEL 2026 - L’APERTURA DELLE URNE DIPENDERÀ PERÒ DA ALTRI DUE FATTORI: I DATI DEI SONDAGGI E IL VOTO INCERTISSIMO, PREVISTO PER IL PROSSIMO OTTOBRE, IN CINQUE REGIONI…

proteste benjamin netanyahu ronen bar gali baharav-miara

DAGOREPORT – TUTTI A GUARDARE L’UCRAINA, MA IN ISRAELE È IN CORSO UN GOLPETTO DI NETANYAHU: “BIBI” PRIMA HA PROVATO A CACCIARE IL CAPO DELLO SHIN BET, RONEN BAR, CHE INDAGAVA SU DI LUI, POI HA VOTATO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO LA PROCURATRICE GENERALE, GALI BAHARAV-MIARA, ANCHE LEI "COLPEVOLE" DI AVER MESSO SOTTO LA LENTE I SOLDI DEL QATAR FINITI AD HAMAS MA ANCHE AI COLLABORATORI DEL PREMIER – LE “OMBRE” SULLA STRAGE 7 OTTOBRE: CHE RESPONSABILITÀ HA IL GOVERNO? NETANYAHU ERA STATO O NO INFORMATO DAI SERVIZI DI  BAR DEL PIANO DEI TERRORISTI PALESTINESI? PERCHÉ NON SONO STATE PRESE LE DOVUTE CONTROMISURE?

ursula von der leyen xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LE MATTANE DI TRUMP SVEGLIANO L'EUROPA: DOPO IL VIAGGIO IN INDIA, URSULA VOLA A PECHINO A FINE APRILE - SE TRUMP CI SFANCULA, LA GRANDE FINANZA AMERICANA RISPONDE INVESTENDO NEL VECCHIO CONTINENTE (IN ACCORDO CON IL MONDO FINANZIARIO BRITISH) - DOPO AVER SENTITO PARLARE WITKOFF ("PUTIN NON È UN CATTIVO RAGAZZO") , I DIPLOMATICI EUROPEI HANNO AVUTO UN COCCOLONE: CON QUESTI STATES, PUTIN POTREBBE OTTENERE TUTTO QUELLO CHE VUOLE. E INFATTI SOGNA ADDIRITTURA ODESSA - L'UNICA NOTIZIA CHE HA IMPENSIERITO "MAD VLAD" NELLE ULTIME ORE È STATA LA POSSIBILE PARTECIPAZIONE CINESE, POI SMENTITA, ALLE OPERAZIONI DI PEACEKEEPING DEI "VOLENTEROSI" A KIEV...

mario draghi praga

DAGOREPORT - MA DRAGHI, COSA SI ASPETTAVA COL SUO DISCORSO AL SENATO, DA PARTITI CHE AVEVANO GIA' AFFOSSATO IL SUO GOVERNO E LA SUA AMBIZIONE QUIRINALIZIA? E SE È ANDATO VIA SBATTENDO LA PORTA, STIZZITO (“VEDO CHE GUARDATE L’OROLOGIO, PER CUI VI RINGRAZIO”) - EPPURE LE SUE PAROLE CONTENEVANO UNA PROPOSTA IMPORTANTE: FINANZIARE IL RIARMO CON EUROBOND - DIETRO IL NO A URSULA, CHE GLI AVEVA PROPOSTO DI COORDINARE IL PIANO REARM EU, PRIMA PASSO A UNA FUTURA DIFESA EUROPEA, CI SONO DUE MOTIVI... -VIDEO