I FURBETTI DELLE MULTE! I FUNZIONARI DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE BASTONANO LE AZIENDE PER INCASSARE I RICCHI BONUS DECISI IN EPOCA BEFERA - SI INDIGNANO ANCHE CANTONE E DRACULA-VISCO: “ASSURDI GLI INCENTIVI PER FARE IL PROPRIO LAVORO’’

1 - AGENZIA ENTRATE SOTTO ACCUSA: I BONUS OFFERTI AI FUNZIONARI FAVORISCONO L’AGGRESSIONE FISCALE

Federico Fubini per “La Repubblica

 

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Umberto Angeloni e Gustavo Ascione non si conoscono, ma da qualche anno le loro vite scorrono in parallelo. All’inizio della crisi entrambi hanno puntato tutto sul «made in Italy», hanno esportato e creato (o difeso) dei posti di lavoro. Quando poi credevano di avercela fatta, hanno ricevuto una visita dell’Agenzia delle Entrate e delle contestazioni tali che a entrambi è parso di entrare in una sorta di mondo kafkiano.

 

È probabile che di casi come i loro si parli oggi, quando il nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, farà il suo debutto in un’audizione parlamentare. Non sono esempi isolati, a giudicare dalla cifre del ministero dell’Economia. Nei primi tre mesi di quest’anno si sono conclusi con esito favorevole ai contribuenti contenziosi tributari per un valore di 3,6 miliardi di euro: una somma lievemente superiore a quella su cui la vittoria è andata invece allo Stato.

 

AGENZIA DELLE ENTRATE AGENZIA DELLE ENTRATE

L’anno scorso gli imprenditori in Italia hanno presentato 250 mila ricorsi contro accuse di evasione, affrontando costi e rischi legali, evidentemente perché ritengono di poter vincere. Almeno una parte di loro fa parte del popolo di mezzo, quello dei produttori schiacciati fra un’evasione endemica che supera i 100 miliardi e gli uffici incaricati dal governo di falcidiarla. Il problema sorge quando il diserbante non colpisce solo i parassiti, ma anche le piante più sane e produttive.

 

FISCOFISCO

Angeloni ha rilevato nel 2007 la Caruso Menswear di Parma, un’azienda di 600 addetti che produce moda da uomo per alcuni dei grandi gruppi globali del lusso. In quattro anni l’ha riportata in utile, ha fatto entrare con il 35% Fosun, il più grande fondo privato cinese, e ha sviluppato un marchio proprio. Fino a quando l’Agenzia delle Entrate ha suonato alla porta questa primavera. I controlli in azienda sono durati due mesi, e al termine le accuse si sono concentrate su certi incarichi per la comunicazione affidati nel 2009 a consulenti esterni. Le imprese di moda di solito spendono in promozione fra il 5% e il 10% del fatturato, la Caruso appena l’1%.

 

ATTILIO BEFERAATTILIO BEFERA

Ma l’Agenzia delle Entrate nel suo verbale giudica il piano di comunicazione della Caruso «non determinante per la strategia aziendale» e definisce le prestazioni dei consulenti «impersonali e generiche», tali che «potrebbero essere attribuite a qualunque soggetto sia esso esterno o anche interno alla stessa struttura aziendale».

 

Suona come una valutazione di merito sugli spazi pubblicitari comprati dalla Caruso, ma su questa base è partita una richiesta di versare al fisco circa 100.000 euro in più. Per l’Agenzia delle Entrate, in altri termini, quell’investimento in comunicazione era «non determinante» e dunque fittizio. «Mettere in discussione la strategia dell’azienda per poi rigettarne le spese viola lo spirito della legge, lascia l’impresa vulnerabile all’abuso e distrugge la fiducia fra l’autorità fiscale e il contribuente» ribatte Angeloni, che nel frattempo ha speso già 50 mila euro per difendersi.

 

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Ancora più del collega, Gustavo Ascione è rimasto colpito dalla sordità dei funzionari dell’Agenzia quando ha avuto un accertamento nel 2012. Ascione ha fondato nel 2007 la Silk & Beyond, un’azienda casertana oggi di 9 addetti che esporta tessuti da arredamento in Russia e Medio Oriente. Sulla base dei chili di filo ordinati e dei metri di tessuto venduto, gli hanno contestato una produzione in nero e chiesto di pagare oltre 60 mila euro. La multa poteva far chiudere l’azienda. «Ho cercato di spiegare che i tessuti hanno pesi e orditi diversi secondo le tipologie e che del filo avanza sempre in fondo ai rocchetti — dice — Ma non mi hanno ascoltato».

 

L’Agenzia delle Entrate non commenta su questi casi e, di certo, il suo ruolo è stato determinante nell’evitare che l’Italia fosse travolta dalla crisi del debito. Gli incassi da «attività di controllo», in un Paese piagato dall’evasione, sono saliti da 2,1 miliardi nel 2004 a 13,1 nel 2013. Alcuni però pensano che offrire bonus ai funzionari dell’Agenzia in base alle somme che riscuotono sia un errore.

 

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«Non dovrebbero avere incentivi per fare quello che è il loro dovere e per cui sono pagati comunque » osserva Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità anticorruzione. Vincenzo Visco, ex ministro delle Finanze del centrosinistra, è anche più critico: «Spero che Orlandi, il nuovo direttore, cambi linea rispetto al passato: pagare gli ispettori in base ai risultati può portare ad atteggiamenti molto aggressivi — dice Visco — Si costringono sotto ricatto gli imprenditori a fare adesioni (patteggiamenti sulle multe, ndr) in base a violazioni che in parte non c’erano o non c’erano per niente».

 

Anche su questo l’Agenzia non commenta e sicuramente è difficile attrarre professionalità di alto livello nella lotta all’evasione senza paghe adeguate. Ma solo per il 2011, ultimo anno reso noto, per i dirigenti di seconda fascia dell’Agenzia la spesa nella parte fissa è stata di 30 milioni di euro e quella dei bonus variabili di 25. I premi sono legati alle somme passate in giudicato e con Ascione non ha funzionato: ha speso 7 mila euro in avvocati, e moltissimo tempo sottratto alla cura del prodotto e dei mercati, ma una commissione tributaria ha prima sospeso e poi annullato la contestazione contro di lui.

 

TASSETASSE

Angeloni invece è a un bivio: si ritiene innocente e sa che, se ricorre, dovrà comunque pagare subito un terzo dell’ammenda in via preliminare, poi scatteranno le stesse multe anche sugli anni dal 2010 al 2013. C’è però una buona notizia. Nel 2010 ha vinto un ricorso per 50.000 euro di tasse non dovute. Quattro anni dopo, aspetta ancora con fiducia il rimborso.

 

2 - FISCO. MAGORNO (PD): STOP BONUS A FUNZIONARI AGENZIA ENTRATE

(DIRE) - "Ha ragione il presidente dell'Autorita' Anticorruzione, Raffaele Cantone: l'attribuzione di bonus e incentivi ai funzionari dell'Agenzia delle Entrate sulla base degli incassi dalle multe non e' accettabile. Il governo chiarisca a quanto ammonta la parte variabile legata ai bonus nelle retribuzioni, se risponde al vero che sia vicina al 50% del totale degli stipendi".

 

E' quanto dichiara il deputato del Partito democratico componente delle commissioni Giustizia e Antimafia, Ernesto Magorno, annunciando la presentazione di una interrogazione al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan. "Come dimostrano diversi casi rivelati dalla stampa- spiega Magorno- la politica degli incentivi puo' creare vere e proprie aggressioni fiscali nei confronti delle aziende da parte dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate.

 

Non si capisce per quale motivo un funzionario pubblico debba ricevere bonus anche del 50% del proprio stipendio per il semplice esercizio del suo lavoro. Nel 2011 la spesa fissa degli stipendi dei dirigenti di seconda fascia dell'Agenzia sarebbe stata di 30 milioni di euro e quella variabile di 25 milioni".

case e catasto case e catasto

 

"E' opportuno che il governo intervenga- aggiunge Magorno- per dare degli indirizzi chiari all'Agenzia, dopo l'insediamento del nuovo direttore Rossella Orlandi. La lotta all'evasione non deve trasformarsi in persecuzione fiscale. E' significativo che su questo intervengano due personalita' come Cantone e l'ex ministro Vincenzo Visco: costringere gli imprenditori ai patteggiamenti sulle multe con l'obiettivo di arrivare al bonus e' un comportamento inaccettabile, non lontano dalla vera e propria corruzione".

 

3 - AGENZIA ENTRATE, GIBIINO (FI): VERGOGNOSO INCENTIVARE AGGRESSIONE FISCALE

(ilVelino/AGV NEWS) - "Una stortura da paese gravemente malato, da terzo mondo. Incentivare con bonus economici funzionari pubblici affinche compiano in modo aggressivo il proprio dovere, e un fatto di gravita inaudita. Ancor piu vergognoso e che a prevedere compensi extra sia l'Agenzia delle Entrate, che dovrebbe garantire ai contribuenti, a tutti i soggetti sottoposti a verifica, un atteggiamento equo e responsabile", cosi il senatore Vincenzo Gibiino, membro del Comitato di Presidenza di Forza Italia e coordinatore azzurro in Sicilia.

 

"I vertici dell'Agenzia delle Entrate, neo direttore Orlandi in primis, facciano chiarezza e rassicurino i cittadini sulla salubrita e sulla serieta dell'Ente e del sistema  di verifica - prosegue Gibiino -.  Gli ispettori non siano incentivati a mettere all'angolo i cittadini, con fare punitivo, ma pagati come da contratto per analizzare le singole situazioni e intervenire secondo le regole".

 

4 - ZANETTI: BENE CANTONE SU BONUS A FUNZIONARI AGENZIA ENTRATE

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(ilVelino/AGV NEWS) - "Prendo atto con soddisfazione che, su 'Repubblica' di oggi, Raffaele Cantone critica l'impostazione della convenzione tra Mef e Agenzia delle entrate che, da circa 15 anni, tutti i governi che si sono succeduti hanno lasciato impostata in modo tale da attribuire incentivi economici ai dirigenti parametrati al gettito prodotto con la loro attivita di accertamento".

 

Lo dichiara Enrico Zanetti, deputato di Scelta Civica e sottosegretario al Mef. "Da anni sottolineo come questa stortura sia alla base dello snaturamento della sacrosanta lotta all'illegalita fiscale nella assai meno sacrosanta caccia al gettito dei contribuenti già conosciuti al fisco e più facilmente aggredibili sul piano patrimoniale.

 

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Tanto per intenderci, ancora soltanto pochi mesi fa l'ex Direttore Befera definiva queste considerazioni 'leggende metropolitane'. Confido - conclude - che questa autorevole presa di posizione aiuti a rimettere la questione nel giusto ordine di priorità anche nell'agenda del Mef, al di là delle ripetute sollecitazioni del sottoscritto sul punto.

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