I LAVORETTI DEI NUOVI PRECARI - RESETTATI DA MONTI, BERTINOTTI RECITA POESIE DI ELIOT, FINOCCHIARO E PANIZ PARTECIPANO A UNA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE SU GHEDDAFI, L´EX LEADER DI POTOP FRANCO PIPERNO HA IL RUOLO DI UN PRETE IN UN FILM, IL MAGISTRATO GIULIANO TURONE, CHE IERI INDAGÒ A LUNGO SULLA LOGGIA SEGRETA DI LICIO GELLI, OGGI INTERPRETA A TEATRO "TRA LE PIEGHE DELLA P2", CON LE MUSICHE ORIGINALI DI MICHELE SANTORO…

1 - L´OPERETTA AL NERO DEL VENERABILE...

Filippo Ceccarelli per "la Repubblica" - Nel regime degli spettacoli, tra fiction e giustizia, la senatrice Finocchiaro e l´onorevole Paniz faranno da Pm e avvocato difensore di Gheddafi in un processo a Gheddafi che presto andrà in scena a Lecce. Mentre in un film che si sta girando a Cosenza l´ex leader di PotOp Franco Piperno ha il ruolo di un prete - e almeno visto in foto sta benissimo con il suo clergyman.

Ma il più bravo a recitare, in giacca nera luccicante, e a cantare impegnativi brani si rivela il magistrato Giuliano Turone, che ieri indagò a lungo sulla loggia segreta di Licio Gelli e oggi interpreta a teatro "Tra le pieghe della P2", appunto, di e con Anna Vinci, che ha curato i diari segreti di Tina Anselmi, e la partecipazione di Ester Viviani. Le musiche originali sono di Michele Santoro. Operetta al nero, delizia e maledizione di ogni vicenda all´italiana.

2 - FRANCO PIPERNO ATTORE: PRETE IN UNA COMMEDIA
Carlo Macrì per il "Corriere della Sera"

Franco Piperno indossa la tonaca. Per esigenze di copione. E, soprattutto, «in omaggio ai giovani». L'ex fondatore di Potere operaio, il teorico di Autonomia, l'anima della rivista Metropoli, ha accettato la proposta del suo amico regista Max Mazzotta e si è improvvisato prete nel film Fiabeschi torna a casa. In questa pellicola, che è una sorta di remake del film Paz, Piperno, oggi professore di Fisica all'Università della Calabria, interpreta la figura di un sacerdote, con garbo e con «l'attenzione e il rispetto che si deve a chi testimonia la cristianità».

«Quando mi è stato proposto questo ruolo ho resistito all'idea. Mi sembrava un folclore eccessivo. Poi ho pensato che il ruolo del prete mi è mancato nella mia vita e ho accettato credendo che questo fosse veramente il mio destino mancato da giovane. D'altronde in giovinezza ho frequentato Bertolucci e uomini di teatro, ma nessuno mi ha proposto di fare un film».

Piperno in Fiabeschi torna a casa è don Mario. Celebra messa e sposa il figlio del sindaco. Senza imbarazzo, l'ex amico di Renato Curcio si cala nei panni del reverendo con la saggezza e l'austerità d'un tempo. Ma con un unico rammarico: «Non aver potuto ascoltare i peccati della sposa in confessionale...».

Ma perché proprio a Piperno il ruolo di prete? Lui arrestato, coinvolto in varie indagini negli Anni di piombo, accusato anche di aver preso parte al delitto Moro, latitante in Francia, poi scagionato. «Ho cercato un opposto, ho voluto fare il gioco dei contrari in una commedia che sa di satira e di grottesco», ha spiegato Mazzotta, che dieci anni fa in Paz interpretò il ruolo di Enrico Fiabeschi nel film ispirato dai fumetti di Andrea Pazienza (morto nel 1988) e ambientato nella Bologna degli anni 70.

In Fiabeschi torna a casa Mazzotta è passato dall'altra parte della macchina da presa e ha sceneggiato un film su un giovane che va in Calabria, dopo essere stato lasciato dalla ragazza. E qui si sposa. Dopo le nozze, il ballo. Anche qui ecco un inedito Franco Piperno: l'ex provocatore culturale che si diverte a saltellare con i giovani, dando vita a un vero girotondo. «Vero, e non ingenuo come quelli dei morettiani...».

Tra gli attori anche Lunetta Savino e Ninetto Davoli. Per girare gli interni, Mazzotta ha scelto la villa di Eva Catizone, l'ex sindaco di Cosenza. Il film ha ricevuto il finanziamento dal ministero per i Beni culturali per la sceneggiatura come opera prima.

3 - SU IL SIPARIO, ENTRA FAUSTO
T.M. per "Panorama"

Per la prima volta nei panni di attore teatrale, Fausto Bertinotti calcherà le scene dell'antico mercato del pesce degli ebrei al Circo massimo a roma, il 17 aprile, nel nuovo spettacolo, Transiti di Venere, del regista raffaele Curi.

Cosa l'ha portata sul palco?
Una sola ragione, la grande amicizia che ho per Curi.

Lui dice che assomiglia a Sterling Hayden, il protagonista di «Giungla d'asfalto», che ne pensa?
Curi è un raffinato. Certo non ho la voce di Yves Montand. Io uno con la mia voce non l'avrei scelto mai.

Che parte avrà sul palco?
Non recito, non sono un attore. Leggo la celebre Terra desolata di T.S. Eliot.

Aprile è il più crudele dei mesi... impegnativa, no?
Se mi avesse chiesto di fare Bertolt Brecht, sarebbe stato impegnativo. Leggere per me è una consuetudine.

Perché ha già letto poesie altrove?
No, ma ho fatto migliaia di comizi nella mia vita: sono un comiziante, ho comiziato in tutte le piazze italiane. Un comizio non contiene sempre una rappresentazione? Sono stato un professionista della rappresentazione. Qualcosa di molto simile a un attore.

Lo sa che Curi è celebre per i suoi nudi sul palco?
E allora? Sarebbe curioso allarmarsi per dei nudi in teatro, quando nella società volgare di oggi sono accettati tranquillamente anche se sono a sproposito. Io, comunque, mi vesto sempre.

 

ANNA FINOCCHIARO MAURIZIO PANIZ MICHELE SANTORO Franco PipernoFausto Bertinotti

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