CHI GESTISCE LA SICUREZZA INFORMATICA DI PALAZZO CHIGI? NEL 2010 L’APPALTO SULLA RETE ELETTRONICA FINÌ A UN FONDO LUSSEMBURGHESE E QUEST’ESTATE LETTA L’HA GIRATA A TELECOM, CHE FINIRÀ AGLI SPAGNOLI

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

Chi controlla la sicurezza delle comunicazioni informatiche e quindi, indirettamente, anche telefoniche di Palazzo Chigi? Nel 2010 la Presidenza del Consiglio, allora guidata da Silvio Berlusconi, ha avuto la bella idea di esternalizzare questa funzione delicatissima.

Così la gestione della sicurezza delle comunicazioni telematiche del governo italiano è stata appaltata, senza una gara europea con la scusa della segretazione, a un'associazione tra due imprese capeggiata dalla Selex Management del gruppo Finmeccanica, amministrata da Sabatino Stornelli, il manager finito in carcere per l'indagine sul sistema di tracciamento dei rifiuti Sistri. Mentre la seconda impresa era la Italgo di Anselmo Galbusera, amico di Luigi Bisignani.

Non basta, quando da Napoli si sono addensate le prime nubi su Luigi Bisignani (finito ai domiciliari nel giugno 2011) e Sabatino Stornelli (poi arrestato nell'aprile scorso) il ramo dell'azienda di Galbusera che curava la sicurezza informatica è stato ceduto alla società Axitea di Milano, del gruppo controllato dalla società anonima a responsabilità limitata lussemburghese SSCP Security Parent S.a.r.l.. SSCP a sua volta fa capo - tramite un'altra società lussemburghese - a un fondo di investimento con base a Londra: Stirling Square Capital.

Qualcuno deve avere pensato che era troppo. E così nel marzo 2012 Axitea ha pensato bene di uscire dal business, cedendo le sue attività con la Presidenza del Consiglio a una società italiana: la Control Security Sistemi di Sicurezza Srl che ha gestito il servizio insieme alla Selex Management fino all'estate scorsa.

Dopo l'uscita da Palazzo Chigi, durante il governo Monti del generale Antonio Ragusa che aveva gestito la fase dell'esternalizzazione del servizio, nel luglio scorso finalmente il governo ha deciso di riportare 'in house' una parte delle funzioni più delicate rimettendole nelle mani di funzionari e impiegati dello Stato. Mentre la gran parte delle attività precedentemente appaltate alla Ati tra Selex Management e Italgo (e loro epigoni) è passata a Telecom Italia.

La scelta di Enrico Letta e dei suoi funzionari è stata quella di affidare il servizio mediante le procedure ordinarie della Consip. Così, oggi Telecom svolge il ruolo di Selex e Italgo anche se alcuni tecnici che fisicamente entrano alla Presidenza del Consiglio sono dipendenti di un'altra società: la Sielte, probabilmente un subappaltatore.

Comunque, per un periodo lungo le comunicazioni informatiche di Palazzo Chigi e la loro sicurezza sono state affidate senza gara europea a società amministrate da indagati e amici di Bisignani e poi da un gruppo capeggiato da un fondo straniero dagli assetti proprietari mutevoli e non trasparenti.

Anche se va detto che Stirling Square in realtà è amministrato da Stefano Bonfiglio, un milanese di 49 anni citato di sfuggita nel verbale di sommarie informazioni di un altro amico di Luigi Bisignani: Gianluca Di Nardo. Ai pm napoletani Di Nardo spiega che proprio al fondo Stirling Square del suo amico Stefano Bonfiglio, aveva tentato di proporre l'acquisto della Ilte di Vittorio Farina, legatissimo a Luigi Bisignani, che della Ilte è dirigente. Insomma stiamo sempre nel giro.

La storia dell'assegnazione dell'appalto a Selex e Italgo è da due anni al centro di un'indagine avviata dalla Procura di Napoli e trasferita alla Procura di Roma. Nel fascicolo sono finite anche le dichiarazioni deLl'ex direttore centrale di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, che spiega i retroscena di quell'appalto e il ruolo centrale del generale Antonio Ragusa, grande amico di Luigi Bisignani che fu anche intercettato e non indagato nel 2010 nell'inchiesta dei pm Henry John Woodcock, Francesco Curcio e Vincenzo Piscitelli sulla cosiddetta P4.

Il filone sull'appalto di Palazzo Chigi è stato trasmesso a Roma e ora se ne occupano il procuratore aggiunto Vittorio Caporale e i pm Paolo Ielo e Laura Condemi. Nel 2011 Borgogni racconta: "In occasione della gara alla quale ha partecipato una società del gruppo Finmecanica, la Selex Se.Ma. (il cui amministratore è l'ing. SabatIno Stornelli) inerente ai servizi di sicurezza, ho avuto a che fare con il Ragusa che era quello che operativamente seguiva la gara in questione. Selex se.ma. ha partecipato alla suddetta gara in raggruppamento con la Italgo spa del menzionato Galbusera Anselmo.

Abbiamo vinto la gara in esame (....) Ragusa ci ha dato una mano in occasione di tale gara, aiutandoci a capire quali erano i servizi richiesti e il modo in cui comporre il raggruppamento in occasione della medesima gara e cioè dal momento che la Presidenza del Consiglio ha interesse ad avere a che fare con soggetti istituzionali come Finmeccanica (...) ho conosciuto Galbusera nel 2006 perché me lo mandò Bisignani per farlo lavorare con noi e mi disse che questi aveva una società a nome di Italgo che opera nel campo della sicurezza.

Dietro questa società ho saputo dal Galbusera, c'è Francesco Micheli, (...) e che, comunque, il suo riferimento era Bisignani. Poi nel tempo abbiamo scoperto di avere un amico in comune, Angelo Rovati, ex consigliere del presidente Prodi, da allora è iniziata una collaborazione e lo presentai ad alcune nostre società del gruppo Firnmeccanica. La gara è stata fatta a inviti, non credo sia uscito un bando. lo ho avuto alcuni contatti con il Gen. Ragusa perché lui mi chiedeva di convincere Finmeccanica a scendere in campo". Così si facevano le gare per la sicurezza informatica di Palazzo Chigi.

 

Palazzo Chigiletta putin foto palazzo chigi x madron ferrara bisignani mentanaBISIGNANI OGGI E NELL OTTANTOTTO SEDE FINMECCANICA

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...