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I SAUDITI DIETRO IL TERRORISMO ISLAMICO IN GRAN BRETAGNA – LE FRASI NON DETTE DAL MINISTRO DELL’INTERNO AMBER RUDD SUI FINANZIAMENTI ALLA JIHAD: SECRETATO UNA PARTE DEL RAPPORTO DEI SERVIZI SEGRETI – LO STESSO FECE IL GOVERNO CAMERON. ED IL MINISTRO DELL’INTERNO DELL’EPOCA ERA (GUARDA CASO) THERESA MAY

 

Lorenzo Vita per occhidellaguerra.it

 

londonistan londonistan

Centinaia di migliaia di sterline, donate attraverso piccole donazioni dall’interno del Regno Unito. Questa, secondo quanto riportato dalle informazioni ricevute dal Ministro Rudd, sarebbe una delle maggiori fonti di finanziamento del fondamentalismo islamico, e del terrorismo che ne consegue, all’interno del territorio britannico.

 

Secondo quanto affermato dal ministero dell’Interno, migliaia di donazioni potrebbero essere state ottenute con l’inganno, attraverso false associazioni e Ong che al contrario nasconderebbero legami con gruppi legati al salafismo, soprattutto attraverso finti programmi caritatevoli che avrebbero in realtà lo scopo di rimpinguare le casse di chi collabora con il terrore. Il problema, però, è che oltre a quanto pubblicato ufficialmente dal ministero dell’Interno di Londra, ci starebbe dell’altro, molto più importante, che il governo britannico avrebbe taciuto.

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A confermarlo, è stata la stessa Amber Rudd, ministro dell’Interno, che ha affermato pubblicamente di non poter rivelare tutto il contenuto del report dell’intelligence sul finanziamento del terrorismo islamico. La ragione, secondo Rudd, risiede nel fatto che le informazioni riportate nel documento sarebbero molto delicate, e andrebbero a inficiare sulla sicurezza e sul diritto alla riservatezza, dal momento che ci sono anche inseriti nomi specifici di uomini ed enti.

 

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Per questo motivo, invece che una relazione scritta approfondita da presentare al Parlamento, l’Home Secretary ha deciso di pubblicare un riassunto di 430 parole della relazione, in cui viene detto che alcuni gruppi estremisti islamici ricevono centinaia di migliaia di sterline all’anno, principalmente da parte singoli donatori residenti nel Regno Unito. Ovviamente, una scelta come questa da parte del Ministro non ha potuto che alimentare le speculazioni delle opposizioni e dell’opinione pubblica.

 

AMBER RUDDAMBER RUDD

I partiti di opposizione hanno condannato duramente la decisione del governo di non pubblicare la relazione dettagliata dell’intelligence che riguarda un tema così importante e sentito quale quello del finanziamento e del sostegno di gruppi estremisti, ed in molti hanno parlato di una volontà del governo britannico di nascondere ogni passaggio in cui era segnalata l’Arabia Saudita come sorgente di questo finanziamento.

 

A destare i sospetti delle opposizioni e di molti media nazionali è stato in particolare il passaggio riguardo ai canali di finanziamenti provenienti dall’estero. Nel report, quello reso pubblico dal governo, si afferma, infatti, che queste sovvenzioni provenienti da altri Paesi hanno aiutato alcuni individui a studiare presso istituzioni fuori il confine del Regno Unito “che insegnano forme profondamente conservatrici dell’Islam e che arruolano e istruiscono molti predicatori fondamentalisti al fine di inviarli nelle istituzioni islamiche del Regno Unito”, aggiungendo che “alcuni di questi individui sono diventati pericolosi estremisti.”

theresa may con salman re sauditatheresa may con salman re saudita

 

Diane Abbott, Ministro dell’Interno del governo-ombra, si è immediatamente attivata per denunciare la scelta del governo May, ricordando che il pubblico “ha il diritto di sapere se un governo, un’organizzazione o un individuo, stranieri o nazionali, stanno finanziando l’estremismo nel paese.” E ha confermato i sospetti sul ruolo di Riad quando ha parlato di “ un forte sospetto che questa relazione sia stata cancellata per proteggere le priorità commerciali e diplomatiche imposte dal governo, anche in relazione all’Arabia Saudita.”

 

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Dello stesso avviso è stata Caroline Lucas, leader dei Verdi, che ha dichiarato che il rifiuto di pubblicare la relazione è inaccettabile, aggiungendo che “non fornisce assolutamente alcun indizio su quali siano i paesi da cui provengono i finanziamenti stranieri per l’estremismo islamico e lascia il governo in balia delle accuse di rifiutare di esporre il ruolo dei soldi sauditi nel supporto al terrorismo nel Regno Unito”.

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Il tema del finanziamento saudita al fondamentalismo islamico non è un problema secondario nel mondo della sicurezza britannica. Da mesi ormai arrivano report privati e pubblici in cui si afferma o si sospetta che l’Arabia Saudita sia in qualche modo legata al supporto dello jihadismo nel Regno Unito. Solo poche settimane fa, la Henry Jackson Society, think-thank molto influente in Gran Bretagna, aveva pubblicato un testo in cui si confermavano i sospetti di un fortissimo legame fra le monarchie del Golfo e il wahabismo nel territorio britannico.

 

Nel rapporto si legge che diversi paesi del Golfo forniscono un sostegno finanziario per le moschee e le istituzioni educative islamiche che hanno ricevuto predicatori stranieri provenienti dalle scuole estremiste di altri Paesi. Ma anche il governo Cameron, nel 2015, era finito nella bufera quando lo si accusò di aver nascosto alcuni importanti dettagli del report sul terrorismo islamico proprio al fine i tutelare gli ottimi rapporti economici con la famiglia reale di Riad.

 

FRASI VIOLENTE DEGLI ISLAMICI A LONDRA jpegFRASI VIOLENTE DEGLI ISLAMICI A LONDRA jpeg

Sospetti che adesso cadono sul governo di Theresa May, che non solo intrattiene importanti relazioni commerciali con l’Arabia Saudita, ma in particolare in questo commercio, una fetta importante di introiti è data dalla vendita delle armi al governo arabo. Un legame di petrolio, armi, sterline e fondamentalismo islamico che il Corbyn, durante la campagna elettorale, aveva già indicato come un pericolo. E che adesso, con un governo così fragile come quello uscito dalle ultime elezioni, potrebbe essere un altro duro colpo per i Tories.

 

 

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