giorgia meloni scarpinato ilaria cucchi

I DUE SILURI DI GIORGIA MELONI – LA DUCETTA SI SCALDA NELLA REPLICA AL SENATO. PRIMA RISPONDE PER LE RIME A ILARIA CUCCHI, CHE AVEVA CHIESTO DI CONDANNARE LE MANGANELLATE AGLI STUDENTI DELLA SAPIENZA: “NON HO MAI LAVORATO PER IMPEDIRE A QUALCUN ALTRO DI DIRE CIÒ CHE VOLEVA DIRE. NON L'HO MAI FATTO. QUELLI ERANO MANIFESTANTI CHE CON UN PICCHETTO VOLEVANO IMPEDIRE AD ALTRI DI ESPRIMERE LE LORO IDEE” – POI ASFALTA L’EX PM SCARPINATO, CHE L’AVEVA ACCUSATA DI AVER CHIESTO LA CANCELLAZIONE DEL REATO DI TORTURA: "MI RICORDA I TEOREMI CON CUI LA MAGISTRATURA HA COSTRUITO PROCESSI FALLIMENTARI, A COMINCIARE DAL DEPISTAGGIO NEL PRIMO GIUDIZIO PER LA STRAGE DI VIA D'AMELIO" (E SI PRENDE GLI APPLAUSI DEL TERZO POLO)

 

Scarpinato attacca Meloni, contestato dall'aula

Estratto da www.liberoquotidiano.it

 

la replica di giorgia meloni al senato 2

"L’aula forse più silenziosa di sempre si sveglia solo quando parla Roberto Scarpinato, il neo-senatore M5s che da pm chiese 15 anni di reclusione per Giulio Andreotti (poi assolto e prescritto)", spiega il Corriere della Sera.

 

L'ex procuratore di Palermo infatti accusa Giorgia Meloni di aver chiesto la cancellazione del reato di tortura. Frase accolta dai "basta!" e da sonore contestazioni dai banchi della destra. "Meloni lo fissa a lungo, cambia più volte postura, poi si mette la mano sulla fronte per esprimere tutto il fastidio per un j’accuse arrivato a sorpresa", conclude il Corsera.

 

 

GOVERNO: CUCCHI A MELONI, CONSIDERI LE MIE PAROLE SUL CARCERE

ILARIA CUCCHI INTERVIENE IN SENATO

(ANSA) - "Non voterò la fiducia. Ma vi invito a tenere in considerazione le mie parole". Lo ha detto in Aula in Senato Ilaria Cucchi (Avs) rivolgendosi alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la discussione sulla fiducia. "Mi chiamo Ilaria Cucchi - ha esordito - e voi tutti sapete chi sono.

 

Conoscete la mia storia. Mio fratello Stefano è stato ucciso a suon di botte morendo poi, dopo sei giorni, nelle mani dello stato passando attraverso la custodia indifferente e cinica di oltre 140 pubblici ufficiali. Una verità scomoda che mi ha fatto conoscere un lato oscuro dello Stato che mai avrei pensato potesse esistere".

 

la replica di giorgia meloni al senato 3

Cucchi ha quindi ricordato il suo impegno nel mondo del volontariato e poi ha incentrato buona parte del suo intervento sul tema delle carceri, "dove lo Stato è fin troppo spesso assente, ed uso un eufemismo. Sono luoghi di vita e di lavoro - ha proseguito - piegati dalla sofferenza per condizioni disumane in cui sono costretti a sopravvivere Agenti e detenuti abbandonati dallo Stato che preferisce di fatto mettere in guerra gli uni contro gli altri piuttosto che operare riforme serie per una giusta e doverosa riqualificazione dei ruoli e delle vite di tutti coloro che sono costretti a starci insieme. Sarebbe fin troppo semplice intervenire per lo Stato che, viceversa, pare preferire il concetto di carcere come discarica sociale piuttosto che di rieducazione ed offerta di nuove possibilità.

 

giorgia meloni al senato 3

Così si innescano vere e proprie situazioni esplosive alle quali lo Stato risponde solo ed esclusivamente con l'unico mezzo che pare conoscere: la repressione. 71 suicidi dall'inizio dell'anno sono una tragedia, Presidente, segno di un modello penitenziario che è in crisi. E parlando di carcere non si può non partire dall'articolo 27 della Costituzione, scritto da chi aveva subito la prigionia durante il fascismo.

 

Quell'articolo non va cambiato. Quell'articolo va pienamente applicato. Il sistema penitenziario italiano non ha bisogno di più carceri ma di carceri migliori e di meno detenuti. Ben venga ogni riforma del codice penale che depenalizzi e riduca il carcere ad extrema ratio", ha infine detto Cucchi ha ha concluso invitando Meloni a "prendere in considerzione" le sue parole.

 

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

MELONI, IO MAI IN PIAZZA PER IMPEDIRE AD ALTRI DI PARLARE

(ANSA) - "Io vengo dalla militanza giovanile. In tutta la mia vita non ho mai lavorato per impedire a qualcun altro di dire ciò che voleva dire. Non l'ho mai fatto. Ma quello a cui" la senatrice Ilaria Cucchi si riferiva, erano "manifestanti che con un picchetto volevano impedire ad altri di esprimere le loro idee.

 

La democrazia è nel rispetto delle idee altrui. Altrimenti che facciamo? Consentiamo che chi non la pensa come noi impedisca di farci parlare? Se la mia parte politica impedisse ad un'altra parte politica di parlare sarei la prima a denunciarlo". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in sede di replica al Senato.

VOTO DI FIDUCIA A GIORGIA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI giorgia meloni al senato ILARIA CUCCHI INTERVIENE IN SENATO

 

Ultimi Dagoreport

antonio spadaro papa leone xiv robert prevost

FLASH! – SPADARO DI FUOCO! IL GESUITA, ORFANO DI BERGOGLIO, , OGGI SU ''LA STAMPA”, SPACCIA COME SUA ''INTERVISTA INEDITA'' UNA VECCHIA CONVERSAZIONE PUBBLICA CHE L'ALLORA CARDINALE ROBERT FRANCIS PREVOST TENNE A NEW LENOX, IN ILLINOIS, IL 7 AGOSTO 2024 - IL GESUITA HA PRESO IL TESTO SBOBINATO E L’HA INFRAMEZZATO CON DOMANDE SUE: UN CAPOLAVORO DI AUTO-PROMOZIONE DEGNO DI UN VERO INFLUENCER... - LA PRECISAZIONE DELLA CASA EDITRICE EDB: "SOLLEVIAMO DA OGNI RESPONSABILITA' PADRE SPADARO CIRCA OGNI FRAINTENDIMENTO TRA LA STAMPA E LA CASA EDITRICE" - VIDEO

tommaso labate mario giordano

DAGOREPORT - VA AVANTI IL PROGETTO DI PIER SILVIO BERLUSCONI DI “RIEQUILIBRARE” POLITICAMENTE LE RETI MEDIASET (TROPPO SOVRANISMO FA MALE ALL'AUDIENCE): L'ULTIMO ARRIVATO E' L’ACERBO TOMMASO LABATE, IN ODORE DI SINISTRA DEM, A CUI È STATO AFFIDATA LA PRIMA SERATA DEL MERCOLEDÌ - LA SUA SCELTA HA FATTO INVIPERIRE MARIO GIORDANO, SBATTUTO ALLA DOMENICA SERA CON IL SUO “FUORI DAL CORO”. E, GUARDA CASO, GIORDANO È DIVENTATO IMPROVVISAMENTE OSTILE AL GOVERNO MELONI: “NON STA DANDO LE RISPOSTE CHE SI ASPETTAVANO GLI ITALIANI, SEMBRA UN GOVERNO MELONI-FORLANI”

antonio tajani pier silvio marina berlusconi forza italia

DAGOREPORT: CHE CE FAMO CON FORZA ITALIA? È IL DUBBIO CHE ASSILLA I FRATELLI BERLUSCONI: MOLLARE AL SUO DESTINO IL PARTITO FONDATO DA "PAPI" O NE CAMBIAMO I CONNOTATI, A PARTIRE DAL "MAGGIORDOMO" DI CASA MELONI, ANTONIO TAJANI? -CON PIER SILVIO CHE SCALPITA PER SCENDERE IN POLITICA ALLE POLITICHE 2027, I DUE FRATELLI HANNO COMMISSIONATO UN SONDAGGIO SUL BRAND BERLUSCONI IN CHIAVE ELETTORALE. RISULTATO: L’8% DEI CONSENSI DI CUI È ACCREDITATO IL PARTITO, LA METÀ, CIOÈ IL 4%, È RICONDUCIBILE AL RICORDO DI SILVIO BERLUSCONI - ALTRO DATO: SE SCENDESSE IN CAMPO “UN” BERLUSCONI, I CONSENSI DI FORZA ITALIA CRESCEREBBERO FINO QUASI A RADDOPPIARSI - QUEL CHE COLPISCE È CHE IL PARTITO RACCOGLIEREBBE PIÙ VOTI CON PIER SILVIO LEADER DI QUANTI NE CONQUISTEREBBE CON MARINA - (SE SCENDE IN CAMPO, O PIER SILVIO PRENDERA' PIU' VOTI DI MELONI, STRAPPANDOLI A FDI E LEGA, E FARA' IL PREMIER OPPURE LO VEDREMO CHE PRENDERA' ORDINI DALLA DUCETTA...)

orazio schillaci gemmato meloni ministero salute

DAGOREPORT – ALLA SALUTE DI GIORGIA! IL FEDELISSIMO DELLA MELONI, IL SOTTOSEGRETARIO MARCELLO GEMMATO, È DESTINATO A ESSERE PROMOSSO A VICEMINISTRO DELLA SALUTE – MA A FRENARE LA SUA NOMINA È IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI, CHE NUTRE DUBBI SUL POSSIBILE CONFLITTO D’INTERESSI DEL SOTTOSEGRETARIO, TITOLARE DI UNA FARMACIA IN PUGLIA – BASTA VEDERE IL PROVVEDIMENTO CHE HA FATTO FELICI I FARMACISTI: ORA POSSONO VENDERE CON RICCHI MARGINI DI GUADAGNO UNA SERIE DI FARMACI CHE PRIMA ERANO NELLA CATEGORIA “ASSISTENZA DIRETTA” ED ERANO DISTRIBUITI DAGLI OSPEDALI – LA DUCETTA HA CAPITO CHE ANCHE MATTARELLA POTREBBE STORCERE IL NASO DAVANTI ALLA NOMINA DI GEMMATO, E PER ORA PRENDE TEMPO…

beppe sala manfredi catella giancarlo tancredi stefano boeri

MILANO TREMA: L’INCHIESTA SU “PALAZZOPOLI” POTREBBE INGROSSARSI – NELLA CAPITALE A-MORALE DEL PAESE, IMPRENDITORI, POLITICI E BUSINESSMAN SONO AMMUTOLITI E TERRORIZZATI DALLE POSSIBILI INDAGINI – SE IL GIP, DOPO GLI INTERROGATORI DI OGGI, DOVESSE CONFERMARE LE MISURE CAUTELARI RICHIESTE DALLA PROCURA, L’INCHIESTA TROVEREBBE NUOVO VIGORE, E LO SCANDALO ESPLODEREBBE IN MODO ANCORA PIÙ DECISO. A QUEL PUNTO IN TANTI, DI FRONTE AL RISCHIO DI FINIRE INDAGATI E INGUAIATI, POTREBBERO INIZIARE A PARLARE…

luigi lovaglio giorgia meloni giancarlo giorgetti alberto nagel milleri caltagirone

FLASH! – ENTRO LA FINE DI LUGLIO, AL MASSIMO ENTRO L’8 SETTEMBRE, ARRIVERÀ IL VERDETTO DELLA PROCURA DI MILANO SULL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO BPM, ANIMA SGR, LA DELFIN DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO E CALTAGIRONE AD ACQUISTARE IL 15% DI AZIONI MPS ATTRAVERSO BANCA AKROS, MERCHANT BANK DEL BPM SU SPECIFICO MANDATO DEL MINISTERO DEL TESORO DI GIORGETTI – UN VERDETTO CONTRO L’OPERAZIONE MPS È RIMASTO L’ULTIMA SPERANZA PER MEDIOBANCA E GENERALI DI NON FINIRE NELLE FAUCI DI CALTARICCONE…