
I SOLITI ITALIANI: SONO I PIÙ NUMEROSI, I PIÙ AUTOREVOLI, I PIÙ “PAPABILI” E POI FINISCONO GIUBILATI – IL FLOP CLAMOROSO DEI CARDINALI TRICOLORE AL CONCLAVE SI SPIEGA CON LA SPACCATURA E GLI ODI RECIPROCI TRA LE VARIE FRONDE. PAROLIN, ZUPPI, PIZZABALLA: QUESTA VOLTA I CANDIDATI SPENDIBILI C’ERANO. ANZI, ERANO TROPPI SECONDO I DIPLOMATICI VATICANI DI LUNGO CORSO: “SE NE HAI QUATTRO, E GLI AMERICANI UNO, PERDI” – “IL FATTO DI ESSERE DIVISI HA DEPOTENZIATO GLI ITALIANI, MENTRE PREVOST HA RACCOLTO I VOTI DELLE AMERICHE, DELLA CURIA E DEI PORPORATI ASIATICI”
Estratto dell’articolo di Domenico Agasso e Giacomo Galeazzi per "la Stampa"
LEONE XIV ROBERT FRANCIS PREVOST E ACCANTO A LUI IL CARDINALE PIETRO PAROLIN
[…] Il flop della delegazione italiana al Conclave si fonda su una constatazione. «Se hai quattro candidati e gli americani uno, perdi– rileva il diplomatico vaticano di lungo corso.
Essersi presentati all'elezione pontificia con quattro papabili (Pietro Parolin, Matteo Zuppi, Pierbattista Pizzaballa, Giseppe Betori) non deponeva a favore del ritorno del pontificato in Italia dopo tre stranieri».
E aggiunge: «La nomina di Prevost è frutto di una mediazione: un curiale di breve corso e un pastore missionario.
pietro parolin NELLA CAPPELLA PAOLINA PRIMA DELLA PROCESSIONE PRE CONCLAVE
Parolin nelle prime due votazioni ha avuto un buon numero di preferenze, ma in terza è calato e a quel punto ha fatto confluire i suoi voti su Prevost per dare un messaggio di comunione e celerità.
Il fatto che sia stato nominato subito un candidato che non era nella prima fila dei papabili significa che dopo il pranzo di ieri hanno individuato questa soluzione».
Inoltre «il fatto di essere divisi ha inevitabilmente depotenziato i cardinali italiani, mentre Prevost durante le congregazioni generali aveva ben figurato raccogliendo così i voti degli elettori delle Americhe, della Curia e anche dei porporati asiatici che si sono orientati su di lui invece che su Luis Tagle.
la pagina facebook zuppi che fa cose 3
Prevost è un uomo metodico e come si è visto dal ritardo nell'uscita a San Pietro dopo la fumata bianca ha scritto il discorso improvvisando solo i saluti in spagnolo».
Determinante appunto Timothy Dolan, il cardinale di New York, l'uomo del presidente americano Donald Trump in Vaticano.
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Dolan ha lavorato per ricucire le anime divise della chiesa americana. Gli anti trumpiani come Mc Elroy, Wolton Gregory e i super conservatori alla Di Nardo e lo stesso Dolan hanno capito che era arrivato il momento di giocare come una squadra. Al pontificio collegio nordamericano si sono fatti i veri giochi.
IL GIURAMENTO DI PIERBATTISTA PIZZABALLA AL CONCLAVE
Dolan sicuro di sè twittava e dispensava i soliti sorrisi. Intanto contava i voti per Francis Prevost, un profilo perfettamente spendibile: statunitense di nascita ma missionario in Perù, solido in dottrina, curiale come ex prefetto della Congregazione per i vescovi, fluido in italiano, inglese ovviamente e spagnolo.
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matteo zuppi giura prima del conclave nella cappella sistina 4
pierbattista pizzaballa giura prima del conclave nella cappella sistina 3
pierbattista pizzaballa alla messa pro eligendo pontefice foto lapresse
MATTEO ZUPPI - FOTO LAPRESSE