marcelo rebelo

I SOVRANISTI SONO ALLE PORTE E LISBONA SI “BLINDA” – IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA PORTOGHESE, "CHEGA", HA QUADRUPLICATO I SEGGI IN PARLAMENTO (DA 12 A 48), MA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA MARCELO REBELO DA SOUSA HA FATTO CAPIRE CHE FARA’ DI TUTTO PER TENERLO FUORI DALLA MAGGIORANZA - LUÍS MONTENEGRO, EX BAGNINO A CAPO DELLA MAGGIORANZA DI CENTRODESTRA, VERRA’ INCARICATO DI FORMARE IL GOVERNO E PROMETTE DI NON TRATTARE CON ANDRE’ VENTURA, LEADER POPULISTA - LA BATOSTA ELETTORALE PRESA DAI SOCIALISTI, DOVUTA A SCANDALI E CAROVITA...

 

 

1 - BOOM SOVRANISTA, MA LISBONA RESISTE “NON VOGLIAMO ESTREMISTI AL GOVERNO”

Estratto dell'articolo di Benedetta Perilli per “La Repubblica”

 

marcelo rebelo de sousa

Dopo la notte del caos, in Portogallo è tempo di prendere le distanze. Principalmente dal partito di estrema destra Chega, il vero vincitore delle elezioni legislative di domenica che esce dalle urne quadruplicato nella presenza in parlamento — arriva a 48 seggi, nel 2022 ne aveva 12 — e che spinge sin da subito per entrare al governo.

 

«I portoghesi ci vogliono», sono state le prime parole del leader André Ventura, il camaleonte ex seminarista e commentatore sportivo che lotta contro l’immigrazione e riceve il plauso di Orbán, Salvini e Abascal — tutti uniti nella marcia verso le Europee — e persino di Bolsonaro che si congratula per l’elezione del primo deputato brasiliano del Portogallo, il sovranista Marcus Santos.

 

Diversa l’accoglienza del presidente della Repubblica Marcelo Rebelo da Sousa che, in una inedita presa di posizione rispetto alla neutralità che la sua figura richiederebbe, ha lasciato intendere prima del voto che farà di tutto per impedire l’avanzata di Chega.

 

andre ventura matteo salvini

Intanto la prossima mossa spetta a lui: il capo dello Stato attenderà il 20 marzo per la fine dei conteggi dei voti dei residenti fuori dal Portogallo (che daranno quattro seggi) e poi, dopo aver sentito i partiti, nominerà il primo ministro che sarà incaricato di formare il governo.

 

La scelta ricadrà quasi sicuramente sul 51enne Luís Montenegro, il vincitore che nessuno aveva visto arrivare, il leader “improbabile” da sempre in politica ma mai al governo, ex bagnino, avvocato, affidabile ma senza carisma, dicono i portoghesi interpellati nei sondaggi.

 

MARCELO REBELO DE SOUSA

A capo della coalizione di centrodestra Alleanza democratica è riuscito a strappare la vittoria per un pugno di voti al partito socialista — 79 seggi contro 77 — in un estenuante testa a testa terminato con la resa, in anticipo rispetto alla pubblicazione dei dati ufficiali, del leader di sinistra Pedro Nuno Santos.

 

Montenegro ha riconosciuto la vittoria, spiegando che «un voto in più basta per vincere», e poi anche lui ha preso le distanze: «No è no», ha detto riferendosi alla promessa di non cedere mai alla tentazione di un patto con l’estrema destra di Chega.

 

Fine di otto anni di socialismo, anche in Portogallo arrivano i populisti. Senza una maggioranza assoluta, la prospettiva ora è quella di un governo di minoranza di destra nel quale il partito socialista starà all’opposizione consegnando a Montenegro il delicato compito della negoziazione in vista del primo test di tenuta dell’esecutivo che potrebbe arrivare con l’approvazione del bilancio 2025 di fine anno.

 

andre ventura 4

«L’ avvicinamento tra socialisti e centrodestra porta il governo in zone impervie. Per un Paese abituato alla maggioranza assoluta ora la sopravvivenza si giocherà giorno dopo giorno », così José Adelino Maltez, professore dell’Istituto superiore di Scienze sociali e politiche dell’Università di Lisbona. […] La vera domanda da porsi è: cosa fare ora del 18% di Chega?».

 

L’analisi della crescita del partito nato nel 2019 realizzata dal politologo Pedro Magalhães mostra che rispetto ai suoi fratelli d’Europa, come Vox, Lega e Soluzione greca, nessuno è riuscito a imporsi così rapidamente e che il centrodestra portoghese domenica ha vinto realizzando il suo peggior risultato di sempre alle legislative.  […]

 

2 - LA FINE DEL MIRACOLO PORTOGHESE I SOCIALISTI DI COSTA SCONFITTI DA POPULISMO, SCANDALI E CAROVITA

Estratto dell'articolo di Alessandro Oppes per “La Repubblica”

 

luis montenegro 3

È la fine dell’eccezione portoghese. Ed è anche la fine del miracolo socialista, che faceva invidia alle sinistre di tutta Europa. L’eccezione era quella di un Paese senza un’ultradestra politica, che aveva evitato di cadere stregato dall’estremismo conservatore anche nei momenti più delicati, come gli anni bui della sovranità nazionale limitata dall’intervento della troika, gli “uomini in nero” di Ue, Bce e Fmi arrivati nel 2011 per applicare ricette lacrime e sangue a un’economia sull’orlo del default.

andre ventura 6

 

E il miracolo, durato poco meno di un decennio, è stato quello costruito con grande abilità politica da António Costa, il leader socialista capace di rimettere a posto i conti economici del Portogallo, raggiungendo insieme l’equilibrio di bilancio e il rilancio dello stato sociale.

 

[…] Un trionfo che potrebbe non avere conseguenze pratiche sulla politica portoghese, se il leader del centrodestra vittorioso, Luis Montenegro, manterrà il promesso “cordone sanitario” nei confronti degli ultrà e i socialisti, sconfitti di misura, confermeranno l’impegno a “lasciar governare” il vincitore. È l’ultima resistenza di quel bipartitismo storico che ha retto il Paese dal ritorno alla democrazia nel 1974 e che Ventura in questi giorni dava ormai per spacciato, convinto com’era di poter trovare posto in Consiglio dei ministri.

 

andre ventura 5

Un pericolo immediato che sembra sventato, ma il nuovo quadro politico apre parecchi interrogativi sul perché dell’exploit di una destra estrema che si regge sullo slogan “Dio, patria e famiglia”, che vuole creare il reato di immigrazione clandestina, imporre la castrazione chimica per gli stupratori, combattere la cosiddetta “ideologia di genere”. […]

 

Il Ps, che due anni fa raggiunse il 41% dei consensi ottenendo a sorpresa la maggioranza assoluta, è stato ridimensionato come era prevedibile dallo scandalo che quattro mesi fa portò alle dimissioni di Costa, prima sfiorato dall’inchiesta per presunta corruzione legata al business delle miniere di litio, poi scagionato perché il nome che compariva era quello del suo omonimo ministro dell’Economia. Nel caso sono stati comunque coinvolti alcuni suoi stretti collaboratori, a partire dal capo di gabinetto, che è stato arrestato.

 

mark rutte angela merkel jean claude juncker marcelo rebelo de sousa

Il leader socialista ha così mantenuto la decisione di farsi da parte, mentre l’estrema destra, già da tempo in crescita nei sondaggi, si è ritrovata su un piatto d’argento un argomento in più a sostegno della sua campagna infarcita di slogan populisti contro la corruzione politica. L’efficacia del messaggio di Ventura è legata proprio alla capacità di intercettare un generico malumore della popolazione, di alcuni strati sociali che si sentono abbandonati dallo Stato (non a caso in passato ha battuto in modo capillare le zone rurali).

 

C’è chi sostiene che non sia “né di destra né di sinistra”, ma solo attento a come gira il vento. In più, l’uso dei social di gran lunga più accurato e professionale rispetto a quello di tutti gli altri partiti, gli ha garantito un clamoroso successo tra i giovani 18-25enni.

luis montenegro 2

 

[…]

Morire di successo: ai socialisti portoghesi è accaduto forse anche perché, dopo aver eliminato il deficit e ridotto il debito, aumentato le pensioni e abbattuto il tasso di disoccupazione, con il boom turistico e l’apertura agli investimenti esteri, si sono ritrovati a fare i conti con un Paese in cui il costo della vita è troppo caro, gli affitti alle stelle, chi faceva fatica ad arrivare a fine mese ne fa ancora di più. Il mix perfetto per dare argomenti ai populisti dalle ricette semplici per problemi complessi.

luis montenegro 1

 

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…