giuseppe conte agostino miozzo

“AVREBBE GETTATO IL PAESE NEL PANICO” - IL COORDINATORE DEL COMITATO SCIENTIFICO AGOSTINO MIOZZO RIVENDICA LA SEGRETAZIONE DEL DOCUMENTO DEL 12 FEBBRAIO: “IL COMITATO HA CHIESTO DI FARE IL POSSIBILE PER NON FARLO ARRIVARE ALLA STAMPA” - “MANCAVANO I REAGENTI, NON C’ERANO LE MASCHERINE, NIENTE”. PER FORZA, LO STESSO GIORNO IN CUI FU PRESENTATO QUEL DOCUMENTO CHOC IL GOVERNO NE SPEDÌ TONNELLATE IN CINA

 

Corrado Zunino per “la Repubblica"

 

agostino miozzo

Quello che avete letto nei 95 verbali sono tutte le decisioni prese dal 7 febbraio al 20 luglio». Agostino Miozzo tra dieci giorni sarà in pensione. L' ultimo impegno della sua vita impegnata è stato quello di coordinare il Comitato tecnico scientifico che sta gestendo l' emergenza Covid.

Miozzo, proviamo a dire tutto.

 

andrea urbani

C' è un piano segreto approvato dal Comitato tecnico scientifico che ancora oggi non viene rivelato?

«Ha usato quell' aggettivo, segreto, Andrea Urbani, direttore generale del ministero della Salute. Ne è nato un cinema».

 

Quindi, che cosa avete secretato in questi cinque mesi e mezzo?

«Nulla, il Cts non ne aveva il potere. Abbiamo chiesto grande riservatezza quando in Via Vitorchiano sono arrivati, il 12 febbraio, i numeri della Fondazione Kessler. Un matematico intelligente come Stefano Merler aveva realizzato una proiezione sull' Italia dei dati cinesi, gli unici esistenti.

 

STEFANO MERLER

Quel lavoro, nello scenario peggiore, parlava di 600-800 mila contagiati se l' Italia non si fosse fermata. Il rapporto avrebbe gettato un Paese nel panico e, con una saggezza che rivendico, il Comitato ha chiesto di fare il possibile per non farlo arrivare alla stampa».

 

Esisteva un Piano pandemico generale al 7 febbraio, prima riunione del Cts?

«No, e questa è stata la grande debolezza del ministero della Salute.

Non esisteva una previsione di mascherine necessarie, posti letto da liberare. Soprattutto, non c' erano scorte. Il Paese partiva da zero e noi, da zero, dovevamo preparare in tutta fretta un Piano anti-Covid da utilizzare subito».

 

giuseppe conte roberto speranza

Oltre ai numeri da panico, cosa avete considerato riservato?

«Tutte le carte erano riservate, ma davamo conto del loro contenuto. Non stavamo tramando, ma provando a difendere un Paese da una malattia sconosciuta cui nessuno, neppure noi, era preparato.

 

Il piano lo abbiamo costruito giorno per giorno, era nei comunicati del ministero della Salute, della Protezione civile. Blocco dei voli, ricerca di mascherine, definizione tra cento errori di che cosa è contagioso e cosa no, strategia dei tamponi, comprensione dei dati.

coronavirus terapia intensiva

 

E poi il provvedimento dell' aumento del 50% dei posti letto in Terapia intensiva e del 100% in Pneumologia. Lì c' è stata la svolta, abbiamo capito che la crisi poteva essere affrontata».

 

Cosa dobbiamo sapere ancora?

«È tutto pubblico, ora. Negli omissis ci sono solo nomi di aziende e un verbale che tocca il 41 bis. Ci siamo occupati anche di carceri».

 

Avete minacciato le dimissioni.

giuseppe conte agostino miozzo

«Mi sono reso conto che stavamo andando a sfracellarci. Avevo vissuto con Bertolaso il disastro dell' Aquila, non volevo ripeterlo. "O abbiamo una protezione per quello che facciamo o ci fermiamo". Serviva una legge per non far rischiare il carcere a chi firmava quei verbali. È arrivata: si potrà agire contro di noi solo in caso di grave colpa o dolo».

conte speranza

 

Volevate fermarvi anche per le lettere imperative del commissario Arcuri.

«Arcuri è un uomo veloce, operativo, abituato a comandare. Non è un uomo semplice. Gli abbiamo detto: "Fermati e spiegaci cosa ti serve". Con noi non bisogna schioccare le dita, ma confrontarsi».

 

DOMENICO ARCURI

Perché per settimane avete insistito nell' indicare i tamponi solo per chi aveva sintomi?

«Mancavano i reagenti, una di quelle cose che un Piano pandemico avrebbe dovuto prevedere. Limitare i tamponi era una scelta obbligata».

 

Non c' erano neppure le mascherine.

«Niente. Una Ffp2, una chirurgica. Da piangere. A metà marzo ho inventato le mascherine di comunità. Volevo preservare i dispositivi professionali per medici e infermieri e ho iniziato a dire: mettiamoci una fascia, una sciarpa, un foulard».

 

andrea urbani 1

Alzano e Nembro erano polveriere: voi l' avevate capito, il governo non le ha fatte zone rosse.

«Sì, ma capisco Conte. Chiudere quell' area significava fermare un polmone economico del Paese. Forse avremmo salvato qualche vita, ma è facile sentenziare col senno di poi».

l'esercito consegna i banchi a codogno alzano e nembro3

 

Sulla scuola avete traballato: "È un problema, chiudete in Lombardia, nel resto del Paese non sappiamo".

«Mancavano letteratura ed esperienze. Sapevamo che fermarla significava dire addio all' anno».

ospedale pesenti fenaroli di alzano lombardo

 

Nel tempo avete preso uno spessore politico: le vostre scelte non erano più solo tecniche.

«Eravamo diventati il centro del Paese, dovevamo tener conto dell' impatto sociale. Dalle indicazioni di 26 esperti dipendeva il lavoro di milioni di persone. Trasporti, calcio, macelli, ristoranti, ombrelloni.

 

agostino miozzo 1

Abbiamo fatto sforzi ciclopici per far entrare la conoscenza scientifica in questioni di cui non ci eravamo mai occupati in vita».

 

La difficoltà più grande.

«La comunicazione, quella da fuori. È stata la prima emergenza mondiale governata dai social. Bastava che un influencer dicesse "il virus viene dalla Luna" e noi dovevamo rincorrere, smentire, accelerare».

 

alzano lombardo

Alla fine?

«Il Paese era nudo e noi abbiamo dovuto fare le cose all' italiana. Con il fiatone. Ma abbiamo realizzato un buon lavoro e abbiamo spento il telefonino a decine e decine di lobby, amici degli amici. Non ci siamo fatti influenzare dagli interessi, abbiamo agito per gli italiani».

Alzano Lombardo alzano lombardo nembro

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...