sergio mattarella giorgia meloni magistrato magistrati magistratura

“IL SILENZIO DI MATTARELLA GIÀ ESPRIME UN GIUDIZIO” – UGO MAGRI INTERPRETA IL NO COMMENT DEL CAPO DELLO STATO SULLO SCAZZO MELONI-TOGHE: “NON APPROVA LO SCONTRO. AI SUOI OCCHI FA MALE ALLE ISTITUZIONI, TOGLIE LORO AUTOREVOLEZZA, ALIMENTA LA SFIDUCIA DEI CITTADINI. IL CAPO DELLO STATO, TUTTAVIA, NON HA IL POTERE DI ZITTIRE NESSUNO: NÉ I MAGISTRATI, NÉ I PROCURATORI, TANTOMENO LA PREMIER” – “È COME SE MATTARELLA ALLARGASSE LE BRACCIA E DICESSE, APPUNTO: ‘NON CI SONO PAROLE’. IL PRESIDENTE TACE PER DARE L'ESEMPIO DI COME TUTTI SI DOVREBBERO COMPORTARE: CON RISPETTO E DECORO …”

1. IL QUIRINALE E LA LEZIONE DEL SILENZIO AI LITIGANTI

Estratto dell’articolo di Ugo Magri per “la Stampa”

 

Sergio Mattarella con Eugenio Giani a Villa di Castel Pulci per l'inaugurazione dei corsi alla Scuola superiore della magistratura

Sergio Mattarella osserva silenzioso lo scontro che infuria tra governo e magistratura. Se avesse voluto intervenire, ieri ne avrebbe avuto l'opportunità: il presidente si è recato in treno a Villa di Castel Pulci, presso Firenze, per l'inaugurazione dei corsi alla Scuola superiore della magistratura dove verranno formati quest'anno 1400 nuovi tirocinanti.

 

In passato non aveva fatto mancare qualche consiglio […]. Stavolta si è limitato a un cordialissimo augurio di «buon lavoro», senza altro aggiungere. L'atto di presenza, tuttavia, è stato inteso dai futuri giudici e pm come un segno di vicinanza, anzi di incoraggiamento a non lasciarsi prevaricare. […]

 

Sul perché del riserbo presidenziale, il Colle non fornisce spiegazioni e nemmeno indizi.  Le «bocche cucite» sono una metafora trita ma rende l'idea, per cui è possibile soltanto riferire alcune ipotesi. Di certo Mattarella non approva lo scontro. Ai suoi occhi fa male alle istituzioni, toglie loro autorevolezza, alimenta la sfiducia dei cittadini nei confronti della giustizia come della politica.

 

SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI

Il capo dello Stato, tuttavia, non ha il potere di zittire nessuno: né i magistrati che protestano contro un disegno di legge, né i procuratori che compiono accertamenti, tantomeno la premier se si sente perseguitata o l'opposizione quando reclama un confronto parlamentare.

 

Mattarella al massimo potrebbe richiamare i protagonisti, esortarli a comportamenti più consoni, bacchettarne gli eccessi. Col rischio, peraltro, di ottenere l'effetto contrario esacerbando gli animi, gettando ulteriore benzina sul fuoco.

 

Il suo silenzio, del resto, già esprime un giudizio. È come se Mattarella allargasse le braccia e dicesse, appunto: «Non ci sono parole». Il presidente tace per dare l'esempio di come tutti si dovrebbero comportare: con rispetto e decoro.

 

2. UN ATTACCO CHE VELA I PROBLEMI DEL GOVERNO

Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

sergio mattarella al plenum del csm

Come si temeva. Nessuno fa un passo indietro. E le critiche alla magistratura della presidente del Consiglio diventano ancora più puntute. Giorgia Meloni accusa «alcuni giudici» di voler governare. E li invita a candidarsi alle elezioni.

 

Evoca dunque un’operazione che avrebbe quasi i contorni del complotto contro il governo. E giura: «Non intendo mollare di un centimetro fino a quando saprò che la maggioranza degli italiani è con me». È un attacco frontale, dopo avere saputo di essere stata iscritta nel registro degli indagati dalla Procura di Roma.

 

E la descrizione che fa di un pezzo di magistratura evoca un’Italia ostaggio della giustizia politicizzata. I toni sono duri fino all’esasperazione. […]

 

il servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi

Non è una polemica nuova. Riemerge tuttavia con una virulenza e un’ufficialità inedite. Tende a mettere in ombra il pasticcio del rimpatrio del capo dei poliziotti libici, accusato di crimini gravi. E vela il caso della ministra del Turismo Daniela Santanchè, di FdI, rinviata a giudizio e protagonista di uno strisciante braccio di ferro sulle sue dimissioni con il proprio partito e con Palazzo Chigi.

 

[…] Ma l’impressione è che questo caso scivoloso e delicato, da conflitto istituzionale, serva anche per ritagliarsi un profilo più «berlusconiano»: di avanguardia della lotta ai giudici accusati di faziosità.

 

il servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi

Difficile dire se alla lunga sia un segno di forza o il contrario. Meloni che con parole liriche rivendica i successi inanellati «dai fiordi norvegesi alla sabbia del deserto» mostra di sentirsi in sella. E forse è tentata di dimostrarlo nelle urne. Il problema è mantenere il senso della misura e non far saltare l’equilibrio tra i poteri: da parte di tutti.

Sergio Mattarella con Eugenio Giani a Villa di Castel Pulci per l'inaugurazione dei corsi alla Scuola superiore della magistraturail procuratore capo di roma francesco lo voiSERGIO MATTARELLA E GIORGIA MELONI - MIGRANTI - VIGNETTA ELLEKAPPA

 

francesco lo voifrancesco lo voiil servizio del tg1 sui voli di stato di francesco lo voi LECTIO MAGISTRALIS DI SERGIO MATTARELLA ALL UNIVERSITA DI MESSINAsergio mattarella al plenum del csm SERGIO MATTARELLA - PRIMA ELEZIONE

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?