merkel migranti rifugiati madre teresa

IMMIGRATO, RESTA A CASA TUA – IL GOVERNO TEDESCO TAPPEZZA I MURI DELLE PRINCIPALI CITTÀ AFGHANE CON MANIFESTI CHE SCONSIGLIANO DI SCAPPARE IN GERMANIA – “NON È VERO CHE DIAMO SUBITO UN LAVORO AI PROFUGHI. NON CREDETE ALLE BUGIE DEI TRAFFICANTI”

Tonia Mastrobuoni per “lastampa.it

 

CARTELLI DELLA GERMANIA IN AFGHANISTANCARTELLI DELLA GERMANIA IN AFGHANISTAN

Sei sicuro di voler lasciare l’Afghanistan?». Grandi cartelli apparsi lo scorso fine settimana a Kabul, Herat e Mazar-E-Sharif, invitano gli afgani che sognano di scappare in Germania a pensarci due volte. La campagna promossa dal ministero degli Esteri tedesco - le scritte sono nelle due principali lingue locali, dari e pashtu - mira «a informare, non a spaventare» come ha sintetizzato un portavoce del ministero guidato da Frank Walter Steinmeier (Spd).

 

L’obiettivo è scoraggiare gli afgani, come recitano i cartelli, «a vendere tutti i loro beni per pagare trafficanti di uomini criminali e mettere le loro vite a rischio». Lo scopo è anche convincerli a «non credere alle informazioni volutamente false che diffondono l’idea di una vita apparentemente semplice».  

IMMIGRATI GERMANIAIMMIGRATI GERMANIA

 

Il messaggio di Berlino, dopo il numero crescente di afgani che negli ultimi mesi si sono messi in viaggio verso la Germania viene diffuso attraverso la rete, i social media, la radio tedesca Deutsche Welle che ha un canale in inglese, ma anche dall’ambasciata tedesca a Kabul, che lo sta veicolando attraverso interviste e colloqui off the record con i media locali e internazionali.

 

Su rumorsaboutgermany.info si legge ad esempio che «non è vero che il governo dà lavoro ai profughi. Spesso ci mettono anni a trovarne uno». Oppure «non è vero che la Germania garantisce la cittadinanza immediata o un permesso di soggiorno illimitato immediati»: sono «informazioni false diffuse deliberatamente dai trafficanti di uomini». La pagina Facebook dell’ambasciata tedesca in Afghanistan ha superato i 100mila follower. 

 

PROFUGHI AUSTRIA GERMANIAPROFUGHI AUSTRIA GERMANIA

Sullo sfondo della massiccia campagna di scoraggiamento nei confronti dei potenziali migranti afgani, il recente accordo raggiunto faticosamente da Angela Merkel con il suo governo, dopo la fronda di una fetta del suo partito per la sua politica delle “porte aperte” e il rifiuto di stabilire un limite agli arrivi. All’inizio di novembre il governo ha deciso una stretta proprio sui migranti in arrivo dall’Afghanistan. Il capo della Cdu/Csu al Bundestag, Volker Kauder, ha accennato a «zone di sicurezza» che potrebbero essere garantite lì per consentire respingimenti in quelle zone. 

 

rissa tra profughi e polizia a suhl in germaniarissa tra profughi e polizia a suhl in germania

L’idea di rispedire più facilmente gli afgani nel loro Paese contrasta tuttavia con l’idea che il governo stesso - o almeno il ministero degli Esteri - ha dell’Afghanistan. La minaccia islamica «si è drammaticamente accentuata» secondo una fonte citata da Spiegel online. Un rapporto del direttore del ministero di Steinmeier, Andreas Michaelis, illustrato di recente ai parlamentari conservatori, parla di una diffusione dei talebani «più forte che all’inizio dell’intervento Nato del 2001». La stessa ambasciata bolla come «alto» o «estremo» il pericolo di morte in un distretto afgano su due.  

rissa tra migranti e polizia al centro profughi di suhl in germaniarissa tra migranti e polizia al centro profughi di suhl in germania

 

Una questione delicata, insomma, che rischia anche di avere uno strascico politico. Le richieste espresse al telefono dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, e dal capo della diplomazia Steinmeier al presidente Ashraf Ghani di riprendersi i migranti che non possono essere considerati rifugiati, è stata respinta.

 

protesta contro merkel degli anti musulmani di pegidaprotesta contro merkel degli anti musulmani di pegida

Agli Esteri stanno dunque riflettendo sull’opportunità di tagliare i fondi per lo sviluppo a Kabul. Ma intanto gli uomini di Steinmeier sono passati ai fatti, lanciando la campagna di scoraggiamento sui media e sui cartelli stradali direttamente in Afghanistan. Un precedente incoraggiante c’è: in alcuni Paesi dei Balcani come l’Albania, il ministero degli Interni tedesco aveva fatto una campagna simile nei mesi scorsi, ottenendo una flessione delle partenze per la Germania. 

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…