“IMPEACHMENT” PER DE MAGISTRIS? - BOMBASTICHE DICHIARAZIONI DI SERGIO D’ANGELO, “PESANTE” ASSESSORE ALLE POLITICHE SOCIALI DI GIGGINO: “I MIEI COLLEGHI DI GIUNTA SONO PERSONE ONESTE MA NON ADATTE A UNA POLVERIERA COME NAPOLI. DE MAGISTRIS HA ALLESTITO UN LUNA PARK” - IL FONDATORE DEL COLOSSO COOP “GESCO” SCARICA GIGGINO - ANCHE GLI ARANCIONI CONTRO IL NARCISINDACO - IL PD E BERSANI DIETRO LA MANOVRA?...

Enzo Ciaccio per Lettera 43

Per alcuni assomiglia a un impeachment nei confronti del sindaco Luigi De Magistris. Per altri è il segno di fibrillazioni da posizionamento in vista delle elezioni politiche e della probabile lista arancione. Comunque sia, i "non-cospiratori" (così si definiscono, visto che agiscono alla luce del sole) chiedono che il sindaco di Napoli «azzeri subito gli assessori» che amministrano da un anno e mezzo e ne nomini altri «che siano dotati di consolidata competenza politica e adeguati contatti con il territorio».

UN UOMO SOLO AL COMANDO. Forte appare anche la rivendicazione ad aprire al centrosinistra e quella relativa a una «collegialità nelle decisioni tanto sbandierata e mai praticata da De Magistris», che «ha vanificato le assemblee del popolo rinunciando a discutere con la gente» e «si è blindato al secondo piano del palazzo municipale» comportandosi «come il classico uomo solo al comando».

A formulare critiche così "pepate", nel corso di un'affollata riunione nata dal passaparola, non è il capo dell'opposizione di centrodestra ma Vittorio Vasquez, filosofo e capogruppo di Napoli è tua - la lista dei "movimenti" che con la valanga di voti acquisiti (otto i consiglieri) ha consentito nel 2011 l'elezione a sindaco di De Magistris - e Sergio D'Angelo, l'assessore al welfare, ex presidente del potente Gesco, il consorzio delle coop di volontariato che operano nel cosiddetto terzo settore.

RIPARTIRE DA AMBIENTE E MOBILITÀ. Welfare, refezione, mobilità e ambiente sono - per Vasquez e D'Angelo - le priorità che la Giunta "post-azzeramento" dovrà rilanciare, «abbandonando ogni forma di apologia, in positivo o in negativo, nei confronti del sindaco». Il rimpasto in Giunta, promesso da De Magistris entro dicembre non basta. «E poi», incalzano i "non-cospiratori", «con il crollo di immagine e le casse a secco che registriamo (i conti sono in rosso per quasi 3 miliardi), rinnovarsi a dicembre sarebbe troppo tardi».

Che fine faranno gli assessori uscenti? «Sono, nel loro specifico, molto preparati e onesti», fa sapere Sergio D'Angelo. «Ma politicamente potrebbero amministrare una cittadina tranquilla come Siena, non certo la polveriera Napoli».
E quando qualcuno fa notare che anche D'Angelo ricopre un ruolo (nevralgico) nella Giunta De Magistris, l'assessore ha la risposta pronta: «So bene di esserne parte integrante e lo rivendico. Perciò, non mi escludo dall'azzeramento».

Forse perché, suggeriscono i dietrologi, si è già assicurato un seggio in parlamento nella lista del Partito democratico? «Sono illazioni, per ora. Ma non ci sarebbe da meravigliarsi», sussurra chi ha memoria vispa. «Visto che, durante la campagna elettorale 2011, D'Angelo restò a lungo in bilico e solo in extremis confluì su De Magistris».

L'INTERO QUARTIERE AL BUIO. Qualche quartiere (il Vasto, per esempio) rimasto al buio perché il Comune non paga le bollette dal 2010, il decreto salva-Napoli che non viene migliorato nonostante la seduta di consiglio tenuta a Montecitorio, l'agognata coppa America di vela di nuovo in forse, i dirigenti comunali che per paura si rifiutano di firmare i documenti, la refezione che non c'è, gli autobus che si guastano, le periferie Far west, Mario Monti che non fa sconti. Insomma, per molti «non è un bel momento, per Napoli». «Perfino la squadra di calcio», fanno notare in molti, «che con Cavani e Hamsik stava facendo sognare, arranca e mostra il fiatone. Per chi amministra, per giunta senza un euro spendibile, non è certo facile andare avanti».

LA FINE DELLA PRIMAVERA ARANCIONE. Il 7 novembre 2012, alle ore 17, la sala-incontri al quarto piano del palazzo del consiglio comunale (intitolata a Giorgio Nugnes, ex consigliere morto suicida) era affollata di sinistra più o meno smarrita e non, militanti, movimento, cani sciolti e qualche figliol prodigo. «La primavera arancione è finita», fa sapere Vittorio Vasquez, che sugli amici del sindaco va giù duro: «La situazione finanziaria è ancor più drammatica di quel che la gente immagini: certo, è colpa di chi ha amministrato prima di De Magistris. Ma, dopo un anno e mezzo di governo, non ci si può neanche autoassolvere».

LA BUROCRAZIA AMMINISTRATIVA. Secondo Vasquez la Giunta appare politicamente debole: manca di capacità collettiva, non sa tenere a bada le resistenze della burocrazia amministrativa, non ha promosso la partecipazione attiva dei cittadini.
«Così non si va avanti». Per Vasquez bisogna «aprire alle forze politiche, sindacali, sociali coinvolgendo il centrosinistra per ricostruire una sinistra forte a Napoli».
Poi la proposta: «Non condivido il no degli arancioni al Partito democratico: da soli, sia a Napoli sia in Italia, dove andiamo?». Il dibattito è acceso: «Via Caracciolo pedonalizzata? Andrebbe bene se i mezzi pubblici funzionassero. Ma non funzionano» dice uno.
«La pista ciclabile? Così a spezzoni è una presa in giro», ribatte un altro. «Si sono dimenticati delle periferie», sbotta con Lettera43.it Rosario che a san Giovanni ci vive.

LE CRITICHE DALLA STRADA. Elena Capobianco, insegnante, per 20 anni consigliere di municipalità, dice: «Scassare? Basta con questo brutto termine reinventato dal sindaco: chi ben amministra non scassa, ma tenta di capire l'altro e di governare usando il meglio che c'è». E Gennaro Parlati: «Gli arancioni sono nati nel dissenso. E dissenso sono rimasti. De Magistris sbaglia a pensare che le migliaia di voti ottenuti siano roba sua».
Salvatore Russo è sarcastico: «L'unica cosa che si è scassata è la possibilità di discutere di politica con mia moglie Antonella, che insegna e ogni mattina deve svegliarsi all'alba e impreca perché gli autobus funzionano male».

LA SINDROME DA PRIMO DELLA CLASSE. Elena Minicozzi, 70 anni, avverte: «Gli assessori arancioni? Hanno il problema dei primi della classe: ciascuno si sente troppo bravo. E manca chi li obblighi a comunicare fra loro».
Mario Petrella, medico: «Luigi? È un megalomane, pieno di sé, privo di un pensiero politico maturo». E Stefano Vecchio, storico operatore sociale: «Conosciamo da sempre i difetti di De Magistris: proviamo a sommergerlo di buone proposte». Igor Papaleo, che rappresenta i Carc (comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), si lamenta perché «la Giunta arancione non ha saputo ridisegnare i processi di sviluppo».

I BISOGNI DISATTESI DELLA GENTE. Alla fine, Sergio D'Angelo ribadisce il sentir comune: «È mancata la riprogettazione dello spazio pubblico a favore dei bisogni della gente. È stato elargito un racconto rassicurante della città, come se tutto fosse risolvibile e che, fra un grande evento e un altro, la giunta fosse dedita ad allestire una specie di Luna park-Napoli».

E ancora: «Va bene dire no all'inceneritore, ma sarebbe stato necessario accelerare la raccolta differenziata e la costruzione degli impianti per trattare i rifiuti. Sulle aziende partecipate, poi, non si è trovato il coraggio di definire che cosa debba restare pubblico e che cosa no». D'Angelo ha proposto tre priorità, da affrontare dopo l'azzeramento: riorganizzazione della società civile, progettualità condivisa, gerarchia dei punti programmatici. Ha annunciato che il 30 novembre ci sarà un'assemblea cittadina. È ormai sera. Si va via dalla sala. Sulle scale, un militante borbotta: «Se questo non è impeachment, poco ci manca».

 

NARDUCCI E DE MAGISTRIS AL GAY PRIDEluigi demagistris sangennaro GIGGINO L'ULTRA SEMBRA PASSATO UN SECOLO DE MAGISTRIS SU UNA STRANA BICICLETTAde magistrisGIGGINO E AURELIONE AI TEMPI D'ORO letta - lepore - demagistris e a destra Salvo Nastasi e Giulia Minoli incintaDE MAGISTRIS CLOWNgrillo demagistrissantoro+demagistris+studioantonio-pietro-luigi demagistris

Ultimi Dagoreport

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)