I PROFESSORI CON LE PEN-NE NERE - IN FRANCIA NASCE IL COLLETTIVO DEI DOCENTI VICINI AL FRONT NATIONAL

Mauro Zanon per "il Foglio"

"Noi, maestri di scuola elementare, professori di liceo, docenti universitari, che facciamo parte del sistema educativo generale, tecnologico e professionale, del settore pubblico e privato, ci battiamo, affianco al Rassemblement Bleu Marine, per il redressement dell'École de la République".

Così si presentano nel loro sito ufficiale i membri fondatori del Collectif Racine, un'associazione di "insegnanti patrioti", di diversa matrice politica, ma concordi con il Front national sull'urgenza di una ridefinizione dei contenuti e delle pratiche del sistema educativo francese, che la rivoluzione politico-pedagogica imposta dall'attuale ministro dell'Istruzione, Vincent Peillon, sta mandando in frantumi.

L'"Appel pour le redressement de l'école", pubblicato sul Figaro del 2 maggio scorso, fu l'atto di fondazione del collettivo che fin da subito rivendicò la vicinanza al Fn. La volontà di presentarsi come associazione di sostegno, movimento di patrioti per combattere accanto a Marine e al suo Rassemblement Bleu contro la dittatura del pensiero unico e il secolarismo estremista dei nuovi laici di Francia.

La conferenza di lancio si è tenuta sabato scorso, all'Espace Moncassin, nel XV arrondissement, dove ad attendere Marine Le Pen, Florian Philippot e i promotori dell'iniziativa c'era una sala piena.

Secondo Nicolas Lebourg, professore di Storia all'Università di Perpignan ed esperto del Front National, più dell'8 per cento dei voti raccolti da Marine Le Pen durante le ultime presidenziali, sarebbe arrivato dal mondo degli insegnanti.

Fanno già parte del Collectif Racine un centinaio di professori, tra i quali Gilles Lebreton, ordinario di Diritto pubblico all'Università di Le Havre e autore di uno dei più importanti manuale di Diritto amministrativo, Valérie Laupies, ex militante di sinistra, dirigente scolastico a Tarascon, dove è anche candidata per il Fn alle prossime municipali, e Alain Avello, professore di Filosofia e cofondatore del movimento.

Sono questi i nuovi volti della destra lepenista, di un partito pop che sa sedurre le élite, che si è "dediabolizzato", ed è composto e votato da persone che non hanno più paura di dire "io voto Front national". Sono lontani i tempi in cui la leader del Fn definiva gli insegnanti, in maniera colorita, "crassouillards" e "fumeurs de shit aux savates éculées", cioé "puzzoni" e "fumatori di hashish con le ciabatte rotte".

C'è un'altra Marine, ora. Il patto repubblicano Ump-Ps si è spezzato, élite e giornaloni benpensanti la temono, il Monde soprattutto, che in quindici giorni ha sfoderato due editoriali sulla "grande paura" dell'establishment di fronte al "rischio" Fn.

Ma la verità è che Marine è riuscita a riportare al centro dell'attenzione un termine caduto in desuetudine nella Francia dell'uguaglianza imposta per decreto, il merito. E con esso, l'autorità e il rispetto, "necessari per redresser l'école", "contro l'individualismo nato col '68", come ha dichiarato nel discorso di chiusura alla conferenza di chiusura di sabato. Citando Racine: "L'égalité par l'excellence et non l'égalitarisme par la médiocrité".

 

marine le pen marine le pen MARINE LE PENMARINE LE PENMarine Le Pen JEAN MARIE LE PEN E LA SUA SECONDA MOGLIE JANY PASCHOS jpegMarine e Jean Marie Le Pen tra i manifestanti del Front National

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