MARINO, PEGGIO DI NERONE - LA CAPITALE HA PERSO IL 13% DI VISITATORI, MA L’ALLEGRO CHIRURGO NON SOLO NON TORNA IN SALA OPERATORIA MA ANCORA NON NOMINA IL NUOVO ASSESSORE ALLA CULTURA

1. LA CADUTA DELLA CULTURA ROMANA

Claudia Voltattorni per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

 

roma pride 2014   ignazio marino e carlo gabardini   luxuria   maccarone   imma battaglia   sabina alfonsi  40roma pride 2014 ignazio marino e carlo gabardini luxuria maccarone imma battaglia sabina alfonsi 40

Visite ai musei, la capitale surclassata da Londra, Parigi e New York Nella capitale calano i visitatori (-13%), ma soprattutto cala la spesa dedicata alle mostre (-27,6%). Nella top ten di quelle più visitate nel 2013 in Italia, ben quattro esposizioni sono comunque romane: tra queste la più vista è stata «Tiziano» alle Scuderie del Quirinale, circa 246 mila visitatori.

 

Se però si considerano le 10 mostre d’arte più viste a Roma nell’anno, queste hanno attratto 1.190.335 visitatori in totale, il 13% in meno rispetto al 2012. Il Rapporto Federculture mette a confronto la Capitale con le altre grandi città internazionali: «Nessuna mostra romana è presente nelle classifiche internazionali, mentre a Roma le mostre raccolgono circa un quinto di quanto accade a Londra, New York, Parigi». Marino vuole una fondazione per raccogliere i contributi dei privati e rilanciare il turismo culturale nella Capitale.

roma pride 2014   ignazio marino con i minisindaci 29roma pride 2014 ignazio marino con i minisindaci 29

 

«Da Venezia a Firenze a Roma - spiega Emiliani - ormai è tutto un “turisdotto” come lo chiamo io: nessuno sa cosa visitare e le agenzie di viaggio scelgono e infilano i musei nei loro pacchetti di viaggio». Quindi, poche ore a Roma trovano spazio per il Colosseo e al massimo i Fori, tutto il resto rimane «a chi si è informato prima di partire». E invece a Roma «c’è così tanto da vedere, ma va fatta della promozione, bisogna far conoscere quello che la città offre e dovrebbero farlo le amministrazioni, non i tour operator».

 

Inutile, lamentarsi se i visitatori calano. Emiliani prevede che «quando faranno pagare anche gli over 65 per entrare nei musei, ci sarà un’ulteriore diminuzione degli ingressi: gli italiani vanno al museo solo quando è gratis, purtroppo, è per questo che le notti bianche dell’arte sono sempre affollatissime».

Ignazio Marino la Nutella e Francesco Paolo Fulci Ignazio Marino la Nutella e Francesco Paolo Fulci

 

Cosa fare allora? «Servirebbe un po’ di sano pragmatismo», risponde lo scrittore. E spiega: «Intanto, dovrebbe esserci una politica con una regia molto forte e invece a Roma ancora non c’è neanche un assessore alla cultura, il che mi sembra demenziale, dimostra quanto questo settore vada avanti per inerzia».

 

Poi, anche i musei devono fare la loro parte. Ce l’ha un po’ con il curatore di mostre Marco Goldin Vittorio Emiliani. E chiama «”metodo Goldin” questo proporre l’arte come un pacchetto usa e getta, tutto immagine e pochissimo contenuto: la “Ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer portata a Bologna come una star: ma cosa è rimasto dopo?». Il museo piuttosto deve avere una funzione didattica, «fare cultura, insegnare qualcosa».

 

Qualche esempio: «A Roma ci sono tre belle mostre, quella su Vulci a Villa Giulia, su Cerveteri al Palazzo delle Esposizioni e sui Galati a Palazzo Altemps: poco note e pubblicizzate ma ben realizzate e possono dare molto». Oppure, ricorda Emiliani, «quella meraviglia del restauro di Palazzo Barberini: doveva essere lanciato nel mondo, invece se ne è parlato pochissimo».

MUSEI DI ROMA MUSEI DI ROMA

 

Le difficoltà economiche non aiutano. «Penso al Maxxi, a quello che è costato, al Macro, e mi chiedo: ma Roma può reggere tanti spazi espositivi dedicati all’arte contemporanea? Meglio gestire bene quello che c’è già, come ad esempio l’Auditorium, un modello in questo senso». Invece, conclude sconsolato, «tutto è abbandonato a se stesso».

 

2. VISITATORI E INVESTIMENTI GIÙ IL TONFO DELLA CULTURA DI ROMA

R. Do. per il "Corriere della Sera - Edizione Roma"

Federculture — federazione che tiene insieme aziende e enti di gestione della cultura, soggetti pubblici e privati — dopo svariate anticipazioni ha presentato il suo «Rapporto 2014»; una raccolta di numeri che per quanto riguarda Roma e i consumi culturali (da qualche anno non una novità) contiene dati in buona parte da débâcle.

 

MUSEI CAPITOLINI PRIMA DELLA CENA BILDERBERG A ROMA MUSEI CAPITOLINI PRIMA DELLA CENA BILDERBERG A ROMA

Nella capitale, si legge, calano i visitatori (-13%), ma soprattutto cala la spesa dedicata alle mostre (-27,6%). Nella top ten di quelle più visitate nel 2013 in Italia, ben quattro esposizioni sono comunque romane: tra queste la più vista è stata «Tiziano» alle Scuderie del Quirinale, circa 246 mila visitatori.

 

MUSEO MACRO ROMA MUSEO MACRO ROMA

Se però si considerano le 10 mostre d’arte più viste a Roma nell’anno, queste hanno attratto 1.190.335 visitatori in totale, il 13% in meno rispetto al 2012, quando le dieci mostre di maggior successo in città ebbero un pubblico di 1.368.916 persone. Il Rapporto Federculture mette poi a confronto la Capitale con le altre grandi città internazionali: «Nessuna mostra romana — si legge — è presente nelle classifiche internazionali, mentre a Roma le mostre raccolgano circa un quinto di quanto accade a Londra, New York, Parigi».

 

Nello specifico, prendendo il totale dei visitatori delle prime dieci mostre in città, Londra ne conta 5.377.826, New York 5.098.868, Parigi 4.425.505, mentre Roma si ferma a 1.190.335. A presentare ieri il Rapporto, nel Conservatorio di Santa Cecilia, il presidente di Federculture (e dell’Accademia di Belle Arti di Roma) Roberto Grossi, alla presenza del sindaco di Roma Ignazio Marino e del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

 

MUSEO MACRO A TESTACCIO MUSEO MACRO A TESTACCIO

Secondo l’indagine non se la passano bene nemmeno i musei civici di Roma (-5,7 di visitatori nel 2013 pari a 1,4 milioni totali), con il crollo del Macro (-52%). Male anche i Capitolini (-9% degli) e Azienda Palaexpo (meno 10%). Clamoroso invece il dato del Maxxi, che comunica un più 43 per cento (non solo visitatori paganti, piuttosto una stima che comprende presenze ai talk, alle rassegne sulla piazza e a tutti gli eventi gratuiti). Segno negativo anche per spesa del pubblico a teatro (-18%) e cinema (-2,5%).

 

Dal canto suo, il sindaco Ignazio Marino, che non ha ancora nominato l’assessore alla Cultura in sostituzione della dimissionaria Flavia Barca, ha detto: «Nel periodo 1 gennaio-30 giugno del 2013 i visitatori dei musei civici romani sono stati 767.032. Dal primo gennaio di quest’anno sino al 22 giugno i visitatori sono stati 795.745.

Museo MAXXI Museo MAXXI

 

Considerato che alla fine del mese di giugno manca ancora una settimana il divario di circa 30mila visitatori in più nei primi mesi del 2014 rispetto all’analogo periodo del 2013 è un dato destinato a crescere. Per questo ancor più positivo e promettente. Da settembre 2013 in poi, inoltre, abbiamo promosso eventi che hanno registrato un vero boom di visitatori.

 

Ne cito solo alcuni, come le grandi mostre alle Scuderie del Quirinale, da “Augusto”, 160mila visitatori, a “Frida Kahlo”, che a tre mesi dall’apertura ha totalizzato 230mila visitatori per una media di 2.500 biglietti staccati al giorno». Il primo cittadino ha anche annunciato: «Uno dei miei obiettivi di medio termine è la creazione di una fondazione che raccolga i singoli contributi e li reinvesta in progetti specifici su Roma». 

FRAMMENTI DI TRAVERTINO CADONO DAL COLOSSEO FRAMMENTI DI TRAVERTINO CADONO DAL COLOSSEO BARACK OBAMA IN VISITA AL COLOSSEO FOTO LAPRESSE BARACK OBAMA IN VISITA AL COLOSSEO FOTO LAPRESSE

Ultimi Dagoreport

guzzetti bazoli meloni fazzolari e caltagirone scannapieco giuseppe francesco gaetano dario cdp giorgia

DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…

giorgia meloni incontra george simion e mateusz morawiecki nella sede di fratelli d italia sergio mattarella frank walter steinmeier friedrich merz

DAGOREPORT –LA CAMALEONTE MELONI NON SI SMENTISCE MAI E CONTINUA A METTERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE: IERI HA INCONTRATO NELLA SEDE DI FDI IN VIA DELLA SCROFA L’EURO-SCETTICO E FILO-PUTINIANO, GEORGE SIMION, CHE DOMENICA POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO PRESIDENTE ROMENO. UN VERTICE CHE IN MOLTE CANCELLERIE EUROPEE È STATO VISTO COME UN’INGERENZA – SABATO, INVECE, LA DUCETTA DEI DUE MONDI INDOSSERÀ LA GRISAGLIA PER PROVARE A INTORTARE IL TEDESCO FRIEDRICH MERZ, A ROMA PER LA MESSA DI INIZIO DEL PONTIFICATO DI PAPA LEONE XIV, CHE E' GIÀ IRRITATO CON L’ITALIA PER LA POSIZIONE INCERTA SUL RIARMO EUROPEO E SULL’AZIONE DEI "VOLENTEROSI" A DIFESA DELL'UCRAINA - MENO MALE CHE A CURARE I RAPPORTI PER TENERE AGGANCIATA L'ITALIA A BRUXELLES E A BERLINO CI PENSANO MATTARELLA E IL SUO OMOLOGO STEINMEIER NELLA SPERANZA CHE LA MELONI COMPRENDA CHE IL SUO CAMALEONTICO EQUILIBRISMO E' ORMAI GIUNTO AL CAPOLINEA (TRUMP SE NE FOTTE DEL GOVERNO DI ROMA...)

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin terre rare

FLASH! – L’EX COMICO ZELENSKY SI È RIVELATO MOLTO PIÙ ABILE DI TANTI DIPLOMATICI - LA POLIZZA SULLA VITA DELL’UCRAINA È STATA LA FIRMA DELL’ACCORDO SULLE TERRE RARE, CHE RAPPRESENTA UNA “GARANZIA DI SICUREZZA” DI AVERE TRUMP DALLA SUA PARTE - COME POTRANNO GLI AMERICANI PERMETTERE A PUTIN DI PRENDERSI IMPIANTI E MINIERE IN COMPROPRIETÀ USA-UCRAINA? L’INTESA SUI MINERALI HA SORPRESO "MAD VLAD": ERA CONVINTO CHE ZELENSKY NON AVREBBE MAI MESSO DA PARTE L’ORGOGLIO, FERITO CON L’UMILIAZIONE ALLA CASA BIANCA…

marina paolo berlusconi antonio tajani ursula von der leyen antonio angelucci

DAGOREPORT – GETTATA DALLO SCIROCCATO TRUMP NEL CESTINO DELL'IRRILEVANZA, MELONI ARRANCA IMPOTENTE, E SI SPACCA PURE LA FAMIGLIA BERLUSCONI: ALL’EUROPEISTA MARINA SI CONTRAPPONE IL TRUMPIANO ZIO PAOLO (TRA I DUE C’È STATO UN BOTTA E RISPOSTA TELEFONICO CON CAZZIATONE DELLA NIPOTINA: MA TU, CHI RAPPRESENTI?) – UNICO MINISTRO DEGLI ESTERI EUROPEO AD ESSERE IGNORATO DAL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO MARCO RUBIO, TAJANI E' IMPOTENTE DAVANTI ALLE SBANDATE ANTI-UE DI SALVINI (IN COMPAGNIA DI MARINE LE PEN) E AL CAMALEONTISMO-BOOMERANG DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI", FINITA "ESPULSA'' DALL'ASSE MACRON-MERZ-TUSK – E QUANDO RICICCIA LA QUESTIONE DEL MES (L'ITALIA E' L'UNICO DEI 27 PAESI EU CHE NON L'HA RATIFICATO), SI APRE UNA NUOVA CREPA TRA FORZA ITALIA E LEGA – L’ASSALTO DI “LIBERO” E “TEMPO” A URSULA VON DER LEYEN (IL MELONIZZATO ANGELUCCI È TORNATO SALVINIANO?) - UNICA SODDISFAZIONE: FINCHE' L'ALTERNATIVA SI CHIAMA ELLY SCHLEIN, GIUSEPPE CONTE E FRATOIANNI-BONELLI, IL GOVERNO DUCIONI CAMPA TRANQUILLO...

donald trump - mohammed bin salman - netanyahu al jolani

DAGOREPORT - QATAR-A-LAGO! A GUIDARE LE SCELTE DI DONALD TRUMP, SONO SOLTANTO GLI AFFARI: CON IL TOUR TRA I PAESI DEL GOLFO PERSICO, IL TYCOON SFANCULA NETANYAHU E SI FA "COMPRARE" DA BIN SALMAN E AL-THANI – LA FINE DELLE SANZIONI ALLA SIRIA, LE TRATTATIVE DIRETTE CON HAMAS PER LA LIBERAZIONE DELL'OSTAGGIO ISRAELIANO, IL NEGOZIATO CON L’IRAN SUL NUCLEARE E GLI AIUTI UMANITARI USA A GAZA: ECCO COSA DARA' TRUMP AGLI STATI ARABI IN “CAMBIO” DEL FIUME DI PETROLDOLLARI IN DIREZIONE WASHINGTON - IL TYCOON MANIPOLA LA REALTÀ PER OCCULTARE IL FALLIMENTO DELLA POLITICA DEI DAZI: MA SE ENTRO IL 30 GIUGNO NON SI TROVA L'ACCORDO, L’UE È PRONTA ALLA RITORSIONE – APPUNTI PER LA DUCETTA: COME DIMOSTRA L’ISRAELIANO “BIBI”, SEDOTTO E ABBANDONATO, NON ESISTONO “SPECIAL RELATIONSHIP” CON IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO MA SOLO CIO' CHE GLI CONVIENE… - CIRCONDATO DA YES MEN E MILIARDARI IN PREDA AI DELIRI DELLA KETAMINA COME MUSK, A FAR RAGIONARE TRUMP È RIMASTO SOLO IL SEGRETARIO AL TESORO, SCOTT BESSENT...