antinio tajani matteo salvini giorgia meloni

IN NOMINE GIORGIA – IL GIORNO DA SEGNARSI SUL CALENDARIO È IL 27 GIUGNO, QUANDO SI RINNOVERANNO I VERTICI DI CDP (CON LA CONFERMA PROBABILE DI SCANNAPIECO E GORNO TEMPINI) E FERROVIE (CON DONNARUMMA CHE HA L'APPOGGIO DI MELONI E SALVINI) – A COMPLICARE UN ACCORDO NELLA MAGGIORANZA C'È LA PARTITA ANCORA APERTA PER ALTRE DUE AZIENDE DI STATO: LA RAI, DOVE L’ANNUNCIATA STAFFETTA TRA ROBERTO SERGIO E GIAMPAOLO ROSSI È ANCORA DA SUGGELLARE, E FINCANTIERI, TORNATA AL CENTRO DELLE TRATTATIVE PER LA MORTE DEL PRESIDENTE CLAUDIO GRAZIANO, CON IL NOME DI TEO LUZI CHE SI FA STRADA…

Estratto dell’articolo di Felice Florio per www.open.online

 

matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani

Sette giorni in più per decidere la nuova composizione del consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti. L’assemblea dei soci della partecipata del ministero dell’Economia ha rimandato di una settimana l’appuntamento. La data da segnare sul calendario è quella del 27 giugno.

 

E non appare una casualità la coincidenza con il giorno in cui si rinnoveranno anche i vertici di Ferrovie dello Stato. Serve ancora del tempo per definire la cosiddetta logica a pacchetto, tenendo conto della partita ancora aperta per altre due aziende di Stato: la Rai, dove l’annunciata staffetta tra Roberto Sergio e Giampaolo Rossi è ancora da suggellare, e Fincantieri, tornata al centro delle trattative per la morte del presidente Claudio Graziano.

 

Cassa depositi e prestiti

DARIO SCANNAPIECO

Il negoziato sul braccio finanziario dello Stato italiano è decisamente più sviluppato degli altri. Si procede verso una riconferma del duo di vertice Dario Scannapieco e Giovanni Gorno Tempini, il primo come amministratore delegato e il secondo come presidente.

 

Su Gorno Tempini è arrivato il benestare delle Fondazioni bancarie – che detengono la seconda quota di Cdp – a cui spetta la nomina del presidente. Il tandem con Scannapieco per il futuro appare solido, vista anche la delicatezza della stagione delle privatizzazioni avviata dal governo. Giancarlo Giorgetti ne è al corrente e, per questo, avrebbe accettato l’idea della continuità. L’uomo che fu scelto da Mario Draghi si è conquistato, poi, anche il sostegno di Giorgia Meloni e Giovanbattista Fazzolari.

 

Ferrovie dello Stato

STEFANO DONNARUMMA

Sulle ferrovie Matteo Salvini può vantare su una sorta di prelazione, vista la competenza del dicastero da lui guidato. E sarebbe pronto a ricoprire il ruolo di amministratore delegato Stefano Donnarumma, ex ad di Terna. Piace al segretario della Lega e non è distante da Fratelli d’Italia, anzi: nel 2022, quando ancora c’era Draghi, partecipò alla conferenza programmatica del partito di Meloni, che si tenne a Milano.

 

Donnarumma sostituirà Luigi Ferraris che, salvo sorprese, dovrebbe passare al comando di Netco, la società che si occuperà della rete ex Tim. Per la presidenza di Ferrovie dello Stato sarebbe in pole Tommaso Tanzilli, attualmente membro del consiglio d’amministrazione della società e vicino a Fratelli d’Italia. In questo caso, però, la sfida sembrerebbe più aperta, visto che a contendersi il posto ci sono almeno altri due nomi: Stefano Cuzzilla, presidente di Trenitalia e membro nel consiglio di amministrazione di Cdp Venture Capital, e Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

 

Rai

roberto sergio con rossi

Il prossimo assetto dei vertici Rai vedrebbe la “promozione” dell’attuale direttore generale Giampaolo Rossi – in quota Fratelli d’Italia – ad amministratore delegato. Sostituirebbe Roberto Sergio. Quest’ultimo, in una staffetta già annunciata, dovrebbe prendere a sua volta il posto di Rossi. Fonti informate, tuttavia, sostengono che sia ancora prematuro confermare lo scambio di caselle: il tavolo potrebbe diventare scivoloso in prossimità del 19 luglio, quando la Rai presenterà i nuovi palinsesti.

 

La presidenza di viale Mazzini, invece, pare già opzionata da Forza Italia, che avrebbe individuato Simona Agnes per il ruolo. Sugli altri membri del cda scelti dalla politica, la Lega punterebbe su Alessandro Casarin o Antonio Marano, mentre le opposizioni devono ancora chiudere l’accordo su un nome. Il quinto membro del cda (escludendo il presidente) sarà invece scelto dall’assemblea dei dipendenti Rai.

 

Fincantieri

teo luzi

Luzi, il cui nome viene ventilato per Ferrovie, potrebbe ricoprire anche l’incarico in Fincantieri, rimasto scoperto dopo la morte del generale Graziano. La consuetudine di assegnare la presidenza del gruppo cantieristico a un uomo della Difesa sarebbe così rispettata. Se fosse nominato, il governo dovrà trovare il successore di Luzi alla guida dell’Arma. Ad ogni modo, il comandante dovrebbe lasciare la guida dei Carabinieri il prossimo ottobre, per scadenza naturale del mandato.

 

A succedergli, ha scritto il Foglio, dovrebbe essere il generale Salvatore Luongo, nominato su proposta di Guido Crosetto – qualche giorno fa – vicecomandante dell’Arma. Tornando a Fincantieri, un altro nome chiacchierato per il post Graziano è quello di Francesco Talò, ambasciatore e già consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, dimessosi dopo lo scherzo telefonico dei due comici russi che hanno teso una trappola a Meloni. Il cda dell’Ispi, approdo che era dato per certo dopo le dimissioni, si è opposto all’assegnazione della presidenza a Talò, preferendogli Franco Bruni.

TOMMASO TANZILLI

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…