1. SCONOSCIUTI E SECONDE FILE: LA LISTA DI SOTTOGOVERNO E VICE-MINISTRI PREANNUNCIA ELEZIONI A BREVE E PARTE SUBITO LO SCONTRO ELETTORALE RENZI-BERLUSCONI! 2. TRA ‘’VICE’’ E ‘’SOTTO’’ PDL SOLO FIGURE MINORI RICONDUCIBILI AD ALFANO E UN PAIO DI MINE PRONTE AD ESPLODERE (MICCICHÉ E L’EX AMAZZONE DI MARIO CECCHI GORI MICAELA BIANCOFIORE, CHE IL GRANDE PRODUTTORE CONOBBE IN UNA BEAUTY FARM DI MERANO) 3. RENZI APRE IL FRONTE SINISTRO E INIZIA LA CAMPAGNA ELETTORALE: “IMPOSSIBILE DARE LA CONVENZIONE A BERLUSCONI. VOGLIONO FARLO DIVENTARE UN PADRE COSTITUENTE?” 4. IN USCITA UN LIBRO-SHOCK CHE PUNTA A SPUTTANARE RENZI SINDACO DI FIRENZE

1. MAIL
Buongiorno,
sono un lettore di Dagospia. Da qualche giorno al Comune di Firenze, dove lavoro, si fa un gran parlare di un libro che sta per uscire su Matteo Renzi e i poteri forti in città. Si chiama "Chi comanda Firenze", l'autore è il giornalista Duccio Tronci (uno aggressivo, che ha già lavorato per il Nuovo Corriere di Firenze, unico giornale antirenziano della città, che infatti poi ha chiuso) e l'editore sarà Castelvecchi.

In comune c'è fermento su questo libro, xche pare che tirerà fuori elementi nuovi e interessanti sui finanziatori di Renzi, sulle nomine e sui suoi metodi. La tensione è alta xche già nei giorni scorsi ho origliato alcuni fedelissimi del sindaco che parlavano preoccupati di questa cosa. Il libro dovrebbe anche parlare di quello che Renzi ha fatto e soprattutto non ha fatto come sindaco di Firenze, mostrando la vera faccia del personaggio che sta tentando la scalata nazionale. E poi di tutte le poltrone spartite nelle società gestite dal comune, e di tutte le assunzioni fatte ad hoc, alla faccia della sobrietà. Dovrebbe uscire fra una decina di giorni. Mi piacerebbe che qualcuno iniziasse davvero a sputtanare il nostro sindachino......
un saluto
peppediabolik

2. MICCICHE' IMPOSTO DA BERLUSCONI

Dall'articolo di Monica Guerzoni per il "Corriere della Sera"


Settanta minuti di alta tensione sulle nomine, con Angelino Alfano e l`intera delegazione del Pdl asserragliati nello studio del presidente del Consiglio, rimasto da solo a fronteggiare gli appetiti e le ire degli alleati-avversari. Problemi di nomi e di competenze, ma soprattutto (come da tradizione) di quote e bilancini. Braccio di ferro sul nome di Gianfranco Miccichè, che Berlusconi ha fortemente voluto come sottosegretario alla Funzione pubblica, con buona pace del ministro Gianpiero D`Alla.

3. BERLUSCONI INSERISCE NOMINE DEBOLI (RICONDUCIBILI AD ALFANO) E OTTIENE CHE LA COMUNICAZIONE NON VADA A UN PD

Goffredo De Marchis per "la Repubblica"


Sono solo 40, per rispettare la legge che fissa in 61 il limite dei componenti del governo. E nessuno percepirà un doppio compenso. A tre giorni dal voto di fiducia definitivo del Senato Enrico Letta completa il governo con la nomina dei sottosegretari. Con qualche spina. Il Partito democratico ha cercato fino all'ultimo di stoppare Gianfranco Miccicchè, il leader di Grande Sud, che va alla Pubblica amministrazione. Invano.

Il Pdl invece non ha gradito Stefano Fassina, viceministro all'Economia. Ma questa decisione era imprescindibile per il Pd e per Letta che voleva riequilibrare a sinistra la sua squadra. Per convincerlo ad accettare, Fassina ieri è stato convocato a Palazzo Chigi nel pomeriggio. Segretario generale sarà Roberto Garofoli.
Il Pdl ha scelto di dare una caratura politica debole ai suoi nomi. Per gli Esteri ha indicato il consigliere diplomatico di Berlusconi, Bruno Archi. Per l'Ambiente
un sindaco del Nord, Marco Flavio Cirillo.

Ma l'amazzone del Cavaliere, Michaela Biancofiore, conquista un posto al sole come sottosegretario alle Pari opportunità. Un premio fedeltà, viste le dichiarazioni, letteralmente d'amore, per il suo capo. Resta in bilico la delega fondamentale del ministero dello Sviluppo economico, quella alle Comunicazioni, sulla quale Berlusconi ha l'occhio puntato. Non andrà a Carlo Calenda, l'uomo di Scelta civica.

Se la giocano il nuovo viceministro Antonio Catricalà e Claudio De Vincenti, uomo di fiducia del premier. E sarà un match decisivo per il futuro dell'esecutivo.
Renzi aveva chiesto 5 poltrone, ne ha prese 3. Per tutti c'è stato un taglio rispetto ai desiderata. Letta ha fatto in fretta soprattutto per fermare l'assalto alla diligenza. I sottosegretari del sindaco di Firenze sono Simonetta Giordani alla Cultura, Domenico Manzione all'Interno e l'ex giornalista del Manifesto Erasmo D'Angelis alle Infrastrutture.

«Le stanze grondavano sangue», disse Francesco Cossiga dopo un interminabile consiglio dei ministri dedicato alla pratica dei sottosegretari. Altri tempi, sicuramente. Ma la partita dei vice rimane delicatissima, appesa a un filo, oggetto degli appetiti dei partiti e dei
singoli politici. Per dire, ieri, Franceschini ha dedicato gran parte del suo tempo a consolare gli esclusi del Pd. Moltissimi. Letta ha comunque voluto dare un messaggio "geografico", scegliendo Maurizio Martina (segretario regionale in Lombardia del Pd) alle Politiche Agricole, e Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, ai Trasporti.

Malumori anche nel Pdl, dove Laura Ravetto è stato battuta sul tempo da Gioacchino Alfano,
fedelissimo dell'omonimo Angelino. Viceministri di peso sono Lapo Pistelli agli Esteri, Filippo Bubbico all'Interno e Fassina all'Economia. Scelta civica alla fine ha trovato un posto per Ilaria Borletti Buitoni alla Cultura dove avrebbe voluto essere ministro. Franceschini avrà due sottosegretari per seguire i lavori parlamentari, due donne, una del Pd e una del Pdl.

Per il momento è scoperta un'altra postazione molto importante.
Quella della delega per i servizi segreti che finora era gestita dall'ex capo della Polizia Gianni De Gennaro. È possibile che sia rimasta nelle mani di Enrico Letta che deciderà nei prossimi giorni come smistarla.
La trattativa l'ha seguita negli ultimi giorni il ministro dei Rapporti col Parlamento. Attorno a lui, in molte riunioni, il delegato del Pd Maurizio Migliavacca, i capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza, il pidiellino Denis Verdini, l'ambasciatore di Scelta civica Lorenzo Dellai.

Già nella notte del Primo maggio, la lista aveva preso forma. Ma bisognava attendere il ritorno del premier dal giro europeo. Anche perché lo stesso Letta si è riservato una quota "personale".
Nominati i sottosegretari, l'esecutivo è atteso dalla scelta per il nuovo capo della Polizia. Il nodo non è ancora sciolto. In ballottaggio ci sono l'attuale capo vicario Alessandro Marangoni che avrebbe anche il sostegno del Quirinale e Franco Gabrielli, oggi alla guida della Protezione civile.

Gabrielli è molto vicino a Letta che lo aveva già indicato per la direzione del servizio segreto civile ai tempi del governo Prodi. Entrambe le nomine sono gradite al dipartimento sicurezza, venendo dai ranghi della Polizia. Ormai quindi è una corsa a due che verrà decisa in tempi brevi.

3. RENZI ALL'ATTACCO: NO A BERLUSCONI ALLA CONVENZIONE

Scrive Francesco Bei su "La Repubblica": Della Convenzione per le riforme, messa in frigo per l'urgenza di scegliere i sottosegretari, si ricomincerà a parlare seriamente solo la prossima settimana. Ma intanto Matteo Renzi è pronto a lanciare in pubblico il suo altolà per bruciare sul nascere l'ipotesi che la presidenza venga affidata al Cavaliere. Ai suoi parlamentari il sindaco di Firenze lo ha già anticipato: "Ora non esageriamo, un conto è fare un governo con il Pdl perché non ci sono alternative, altro è dare la Convenzione a Berlusconi".

Per Renzi è un problema serio, visto l'aura di padre della patria che ne ricaverebbe il leader del Pdl. "Se serve lo dirò: non è che possiamo arrivare a trasformarlo in un padre costituente". Dunque "sarebbe un errore gravissimo accettare che faccia il presidente della Convenzione". Una clausola, quella dell'elezione di Berlusconi alla guida della nuova "commissione dei 75" che per il sindaco "non può rientrare negli accordi di governo", anche se qualcuno - Bersani o Letta - può aver fatto balenare questa possibilità nei giorni della trattativa sulle larghe intese.

 

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