ignazio marino barack obama

IN VIAGGIO CON MARINO – L’ORGANO DI CONTROLLO DELLE SPESE DEL CAMPIDOGLIO TROVA UNA SECONDA CARTA DI CREDITO PER LE MISSIONI ESTERE DEL MARZIANO – HA UN MASSIMALE DI 10 MILA EURO ED ERA AFFIDATA AL RESPONSABILE DEL CERIMONIALE

Paola Zanca per il “Fatto Quotidiano

 

C'è un' altra carta di credito che è intestata al Comune di Roma. È stata richiesta solo a giugno, poco più di tre mesi fa. E sta nella tasca di Giuseppe Piazza, il capo del Cerimoniale che ha accompagnato l'ex sindaco Ignazio Marino anche nella trasferta di Philadelphia, l'ultima prima delle dimissioni. Finora, di questa carta, nessuno aveva parlato.

IGNAZIO MARINO E OBAMAIGNAZIO MARINO E OBAMA

 

A darne notizia è la relazione dell' Oref, l' organismo di revisione economico finanziaria del Campidoglio. L' Oref era stato sollecitato dai consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle: erano stati loro, dopo la richiesta di accesso agli atti per conoscere tutte le spese sostenute dal sindaco, a chiedere ai revisori dei conti capitolini una analisi complessiva della vicenda.

 

Sergio Conti, Giuseppe Gismondi e Massimo Zaccardelli - questi i nomi dei componenti dell' Oref - hanno risposto due giorni fa. La relazione è sorprendente.


Intanto perchè fa sapere che "non risultano ancora pervenuti" gli estratti conto aggiornati al 30 settembre 2015: non solo quelli del sindaco, ma anche quelli della carta "supplementare" "intestata all' Avv. F. Piazza", direttore del Cerimoniale e delle Relazioni Internazionali. Il bancomat di riserva ha un massimale di spesa di 10 mila euro ed è stato richiesto il 19 giugno 2015.

IGNAZIO MARINO E OBAMAIGNAZIO MARINO E OBAMA


ERA STATO PROPRIO Piazza, dieci giorni fa, a difendere il sindaco di fronte alla commissione Trasparenza del Comune. "Dall' insediamento al 31 dicembre 2013 - spiegava Piazza - il sindaco ha fatto 7 missioni spendendo in totale 8.810 euro. Nel 2014 13 missioni per un totale di 13.623 euro. Nel 2015, senza contare l' ultimo viaggio di New York e Philadelphia, le missioni sono state 7 per un totale di 4.890 euro".

 

ignazio marino su chi  14ignazio marino su chi 14

Eppure nemmeno questi dati combaciano del tutto con quelli ricostruiti dall' Oref, tant' è che le spese di missione per il triennio 2013/2015 arrivano a un totale di 44 mila euro circa (il 2015 è solo un impegno di spesa, visto che il rendiconto non si è ancora chiuso).


DA UNA PARTE i revisori dicono che "la maggior parte delle spese hanno corrispondenza con i criteri di ragionevolezza e congruità", dall' altra segnalano una serie di ritardi e inadempienze.


Alcune riguardano il passato. Per esempio, denunciano, "l' amministrazione non ha segnalato alla Corte dei Conti le spese di rappresentanza superiori ai 5 mila euro". Poi ci sarebbero una serie di "pranzi e cene" per le quali va accertato se le persone "erano soggetti istituzionali con caratteristica di rappresentatività". I revisori richiamano poi una sentenza del 2008 che giudicava "illecita" la messa in pratica "di una vera e propria attività ordinaria e continuativa di 'politica estera', caratterizzata da trasferte e missioni effettuate a cadenza pressoché regolare".

ignazio marino viaggiignazio marino viaggi

 

Se viaggia, comunque, il sindaco non dovrebbe volare in business class, né noleggiare auto. E poi c'è una questione di chiarezza: se le spese per alberghi e ristoranti fatte con la carta finiscono nelle spese di missione (e non in quelle di rappresentanza) sfuggono all' obbligo di "pubblicità e trasparenza" previsto dalla legge.


MA I REVISORI DEI CONTI annotano anche una serie di questioni critiche anche nella gestione della cosiddetta "operazione verità" sulle spese di Ignazio Marino.


"Non sono stati rispettati i 15 giorni assegnati", dice l' Oref, ovvero il termine entro cui la Ragioneria avrebbe dovuto inviare gli atti (solo lunedì è arrivata "tutta la documentazione richiesta"). E anche il direttore del cerimoniale Piazza, "nonostante la rassicurazione verbale della fornitura della documentazione di spesa al 30/09/2015, ancora non l'ha fatta pervenire".

ignazio marino e il dalai lama che sbadigliaignazio marino e il dalai lama che sbadiglia


Né quella di Ignazio Marino, né la sua.

 

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...