ostia

OSTIA SCONSACRATA - IN VISTA DELLE ELEZIONI DEL 5 NOVEMBRE A OSTIA, IL CANDIDATO DI CASAPOUND SUPERA IL PD NEI SONDAGGI - IL MUNICIPIO DI ROMA È COMMISSARIATO DA DUE ANNI: IL GRUPPO DI ESTREMA DESTRA È DATO SOPRA IL 10%, DAVANTI AL CENTROSINISTRA - IL M5S PAGA I GUAI DELLA GIUNTA RAGGI - VENERDÌ COMIZIO CON NINA MORIC

Brunella Bolloli per “Libero Quotidiano”

 

luca marsella

C' è un appuntamento elettorale che incombe e che forse ai più non dirà molto, ma per Roma e per il Lazio è decisivo. Il 5 novembre si vota a Ostia, municipio X della Capitale, territorio difficile per infiltrazioni mafiose e microcriminalità, quanto affascinante per la bellezza del paesaggio. Per tutti è sempre stata «la spiaggia di Roma», nata sotto il regime fascista e diventata, negli anni, la periferia più frequentata nelle domeniche di sole.

athos de luca

 

Il 5 novembre si torna a votare per il consiglio municipale e la notizia è che il candidato di CasaPound, Luca Marsella, è avanti nei sondaggi rispetto all' esponente del Pd, l' ex senatore dei Verdi Athos De Luca, pescato all' ultimo perché nessuno dei renziani voleva metterci la faccia.

 

I Cinquestelle, che hanno fatto del caso Ostia un loro cavallo di battaglia puntano alla vittoria con il loro mantra sull'onestà, ma i guai del Campidoglio non li aiutano. Il centrodestra è in corsa e viaggia dritto verso il ballottaggio, ma è la formazione delle «tartarughe» a insidiare i "vecchi" partiti e a mettere così una seria ipoteca anche sulle Regionali di primavera.

buzzi carminati

 

IL PROGRAMMA

Il programma di Marsella? Prima gli italiani, stop al degrado, ripristino della legalità, basta con gli insediamenti abusivi, aiuto ai piccoli commercianti e agli esercenti, rinascita del territorio. «Contro la vecchia politica ci riprenderemo tutto», è il motto del 32enne consulente informatico, che sul litorale romano c' è nato e cresciuto e di CasaPound da tempo è il responsabile locale.

 

buzzi carminati

Lui è il candidato presidente, la sua compagna Carlotta Chiaraluce è la capolista, esempio di sodalizio politico e sentimentale suggellato dalla nascita di un bimbo, due mesi fa. Insieme stanno battendo ogni angolo di Ostia a caccia di voti e venerdì saranno in piazza insieme al responsabile di Cpi del Lazio, Mauro Antonini, e a Nina Moric.

 

A sinistra sono terrorizzati dall' avanzata di questi «fascisti del terzo millennio», che alcune rilevazioni danno al 10% ben sopra a paludati esponenti del Pd, come l' ambientalista De Luca che ha appena presentato la sua ricetta per Ostia, ma che, in quanto dem, sconta ancora la vicenda di Mafia capitale. Il municipio X, infatti, è stato sciolto nel 2015 in seguito all' inchiesta sul cosiddetto «mondo di mezzo», quello che ha portato in carcere il ras delle cooperative rosse, Salvatore Buzzi, e il suo sodale "nero" Massimo Carminati, ma non solo loro due.

 

MARINO E ANDREA TASSONE

Allora in Campidoglio c' era Ignazio Marino e il minisindaco di Ostia era il Pd Andrea Tassone, finito nella maxi retata che ha travolto un intero sistema di potere del Lazio. Sebbene si sia sempre professato innocente, secondo l' accusa Tassone avrebbe indirettamente ricevuto soldi da Buzzi in cambio dell' assegnazione di un appalto. Nelle intercettazioni Buzzi diceva: «Tassone è mio» e, in seguito alla relazione dell' allora prefetto di Roma, Franco Gabrielli, il municipio è stato commissariato. In sintesi sciolto per mafia.

 

Nel suo dossier Gabrielli aveva elencato diverse zone d' ombra del territorio di Ostia: dalla gestione delle spiagge libere di Castelporziano e Capocotta, al servizio di potatura degli alberi, dalla nuova sede del gruppo della polizia municipale alla pedonalizzazione del lungomare. Un luogo, si legge, «profondamente inquinato e piegato alle esigenze delle diverse consorterie criminali».

SPIAGGIA OSTIA

 

Insomma, un' amministrazione marcia, una periferia bella e ricca di storia (Ostia Antica dovrebbe diventare patrimonio dell' Unesco) trasformata in una Suburra da risanare pezzo per pezzo, con alcune famiglie di pregiudicati che dettano legge, al punto che perfino il commissario romano dei dem, Matteo Orfini, aveva dovuto ammettere: «A Ostia la mafia c' è, inutile negarlo».

 

Così, se la Capitale si è salvata dal commissariamento, lo stesso non è avvenuto per «il mare di Roma» reso celebre da Pasolini. E non stupisce che alle amministrative del 2016 la candidata sindaca grillina, Virginia Raggi, qui abbia fatto il pieno: oltre il 70% contro lo sfidante del Pd, Giachetti, e il M5S a quota 44%. Non c' è stata partita.

BLITZ DI CASAPOUND A OSTIA CONTRO GLI AMBULANTI

 

IL VANTAGGIO

I Cinquestelle partono in vantaggio anche adesso. L' aspirante presidente è Giuliana Di Pillo, già consigliera municipale e delegata della Raggi per il litorale. I sondaggi la danno intorno al 28%, ma la formazione fondata da Grillo e Casaleggio non avrebbe più le percentuali dell'anno scorso e sarebbe perfino in calo a vantaggio del centrodestra e di CasaPound, che intende sgomberare l' ex colonia Vittorio Emanuele sul lungomare Toscanelli, occupata da immigrati irregolari e abusivi e dare una casa ai tanti italiani rimasti senza.

BLITZ DI CASAPOUND A OSTIA CONTRO GLI AMBULANTI

 

Al secondo posto avanza Monica Picca, espressione di FdI, su cui convergono Forza Italia, Noi con Salvini e Liberi (che raggruppa Lista Marchini, Cuori italiani del senatore Andrea Augello, Direzione Italia di Fitto più una lista civica per Picca presidente). Il Pd, a meno di colpi di scena, rischia di rimanere fuori dal ballottaggio anche perché la sinistra (Mdp, Insieme e Sì) corre da sola con il sacerdote «rosso» Franco De Donno, che ha lasciato il suo ruolo di vicario parrocchiale per seguire la chiamata della politica attiva.

LUNGOMARE OSTIA

Il don Gallo de Ostia dice di sé: «Sono uno squalo contro le ingiustizie sociali».

 

L'ala più rifondarola, Sinistra unita, non appoggia però il don ma schiera Eugenio Bellomo. Poi ci sono gli outsider, come il giornalista Andrea Bozzi, che si batte per l' indipendenza di Ostia dal Comune di Roma ed è appoggiato da due liste. Ci prova pure il Partito della famiglia di Mario Adinolfi che mette in campo Giovanni Fiori. In totale: 9 candidati per la carica di presidente di municipio e una marea di liste che dovranno avere il via libera dall'Antimafia.

 

Tutti, specie nel centrodestra, guardano a Casapound, ma Marsella, appoggiato da 3 liste, ha chiuso la porta a possibili accordi: «Noi vinceremo a Ostia e quando saremo al ballottaggio contro il M5S non faremo alleanze con i vecchi partiti, tantomeno con il centrodestra».

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"