1- LE INTERCETTAZIONI RAGIONATE DELLA WOODCOCK PRODUCTION: “UN BISIGNANI PER TUTTI!” 2- SADO-MASI, DAVVERO UN GIGANTE SUL CASO RAI2 MASSIMO LIOFREDI-MONICA SETTA! “GIGI, PER DIO, MA SE IO METTO LA CICCIOLINA CHE FA LE POMPE A UN TORO LA SERA, FACCIO IL 30% (…), QUELLO SULL’ALTRO CANALE SENZA CHE HA DETTO NIENTE A NESSUNO, HA RIMANDATO ‘’ULTIMO TANGO’’ O QUELLO GLI FICCAVA IL DITO AL CULO, SU DAI, GÌ, RAIDUE È DIVENTATO TELE SETTA (…) GLIEL’HO DETTO IN TUTTI I MODI, ALLORA TE LA DICO PURE A TE, LUI O MANDA VIA LEI ENTRO QUESTA SETTIMANA, O SE NE VA VIA PURE LUI” 3- CON L’EX CONSIGLIERE DI PRODI ANGELONE ROVATI DISCUTE DELLA LIQUIDAZIONE DI PROFUMO (BISI: “STA FACENDO UN’ASTA, PRATICAMENTE È ARRIVATO A 39 MILIONI DI EURO”) E RIVELA UNO SQUILLO DI GAD LERNER CURIOSO DI SAPERE SE BISI HA UN UFFICIO A PALAZZO CHIGI (“COL MESTIERE CHE FA LUI PUÒ ANCHE NON AVERE L’UFFICIO”) 4- GRAN BURATTINAIO DI ALE-DANNO, NEMICO DEL LAZIALE INGRATO LOTITO, AMICO DI LA RUSSA, CARO AL PREFETTO DI ROMA PECORARO E ALLA SALOTTISTA SANDRA CARRARO

Malcom Pagani per "il Fatto quotidiano"

Osservando il canestro, la vita è un tiro da tre punti. Angelo Rovati, ex cestista a Bologna e Cantù, ex consigliere di Romano Prodi durante il suo governo, ex tante cose lungo l'arco di 66 anni vissuti in primo piano con autorità, conosce Luigi Bisignani da sempre. Non è strano ritrovarli al telefono. Dall'ufficio di piazza Mignanelli, Bisignani officia rapporti con l'intero arco costituzionale. Destra, sinistra, centro. Rovati e Bisignani parlano di tutto. La telefonata è del 19 settembre alle 19:58. Discutono di Unicredit, di Alessandro Profumo, della sua liquidazione e di altro. Prima di sedersi al desco, scambiarsi informazioni non è inutile.

Bisignani: "Ciao Angelo, come stai?".
Rovati: "Bene e tu? Disturbo?".
Bisignani: "No, assolutamente e che mi dici?".
Rovati: "Volevo un commento sulla roba profumesca".
Bisignani: "Eh, sta facendo un'asta, praticamente è arrivato a 39 (milioni di euro, ndr)".
Rovati: "Eh va bene, questo lo capisco, no dico, parliamo del successore".
Bisignani: "Va bene, parliamone insieme, per adesso nulla" (...).

I due promettono di risentirsi a breve, evento che puntualmente si verifica qualche giorno dopo. Il 25 settembre alle 12:58, eccoli di nuovo a colloquio. Tra gli argomenti, anche il Fatto Quotidiano.

(...) Rovati: "Ti volevo solo dire che mi ha cercato stamattina Lerner (...) mi ha detto che voleva che gli - incomprensibile - una notizia: dico, ma che notizia? No perché sai lunedì faccio una cosa su Bisignani, no ma a te (...) a te risulta che abbia un ufficio a Palazzo Chigi?".

Bisignani: "Ma figurati".
Rovati: "Mi ha detto: guarda là... ma che l'ha scritto Giannini. Dico: guarda, a me non risulta niente".
Bisignani: "Uhm".

Rovati: "Bisignani fa tutto un altro tipo di mestiere, non fa il politico. Allora dice: ah, bè, chiaro, col mestiere che fa lui può anche non avere l'ufficio, dico: appunto (...) ma poi io lo volevo, ti volevo avvertire".
Bisignani: "Gli puoi dire anche questo... gli puoi...".
Rovati: "No, ma io non gli dico più niente perché con lui parlo pochissimo, guarda non...". Bisignani: "No ma gli puoi...".
Rovati: "Dimmi".
Bisignani: "Che c'è anche una mia smentita uscita sul Fatto di ieri (...) in cui poi io dico: guarda che non c'è (...) non ce l'ho mai avuto né oggi, né mai (...) ma che vuol fare, non si sa, rompere i coglioni?".
Rovati: "Ah non so , dice che vuol fare una roba lì".

MASI NON MANCA MAI
Immancabile, nelle 24 ore di Luigi Bisignani, lo scambio telefonico con Mauro Masi. Un rapporto quasi ossessivo che ogni tanto offre squarci di inedita saturazione. Come suggerisce Thomas Eliot, aprile è il mese più crudele. A un passo dalla primavera, Masi è furibondo con Massimo Liofredi, direttore di Rai2 per quasi due anni e adesso ibernato a Torino, con lo stesso incarico, ma a "Rai Ragazzi". L'argomento del contendere è la giornalista Monica Setta.

(...) Masi:"Devo dirti che il nostro amico è matto completo, eh, è andato fuori col cervello, non lo difendo più nemmeno io". Bisignani: "A quale dei tanti". Masi: "È completamente impazzito Massimo". Bisignani: "E perché?". Masi: "È impazzito completamente, mi fa una al secondo, guarda, una cosa proprio... tu l'hai visto il programma della Setta?". Bisignani: "È andato bene, no?".

Masi: "Gigi, per Dio, ma che stai a dire? Ma lascia stare che è andato bene, ma se io metto la Cicciolina che fa le pompe a un toro la sera, faccio il trenta per cento (...), quello sull'altro canale senza che ha detto niente a nessuno, ha rimandato Ultimo Tango o quello gli ficcava il dito al culo, su dai, Gì, è una cosa... poi io... Raidue è diventato Tele Setta (...) no, dai Gì, guarda, gliel'ho detto in tutti i modi, allora te la dico pure a te, lui o manda via lei entro questa settimana, o se ne va via pure lui, a questo punto non sono io che lo mando via (...)".

Bisignani: "Va bene, ora gli parlo".

Mesi dopo, a settembre, Bisignani e Setta si incontrano a pranzo. Il primo ha dimenticato gli orari dell'appuntamento e chiede lumi alla sua segretaria, Rita Monteverde.
(...) Bisignani: "Io ho dato un appuntamento a Monica Setta credo domani, ma non mi ricordo assolutamente a che ora, credo a mezzogiorno, credo (...) e in ogni caso...non voglio fare una figura di merda che sono due mesi e mezzo che... (...) la posso sbattere a colazione lì sotto la rampa, così mezz'ora me la tolgo e lei sarà pure più contenta di fare una colazione (...).

Monteverde: "Uhm okay, d'accordo, io non sono sicurissima di avere il numero però".
Bisignani: "Aspetta... perché questa è completamente pazza però... aspetta".
Monteverde: "Però ha certe tette ‘dott'...".
Bisignani: "Ma sembra così volgare (...)".

L'AMICO LA RUSSA
Il 13 settembre 2010, comunica con Bisignani anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa. Anche se a Renato, il figlio di Bisignani, l'erede di La Russa, Geronimo, piace pochissimo, i rispettivi padri sembrano in ottimi rapporti.

Bisignani: "Pronti?".
La Russa: "Finalmente ci becchiamo, ero a Bologna ieri (...)".
Bisignani: "Le frecce tricolori ho visto (...) che fai nei prossimi giorni?".
La Russa: "Mah, arrivo a Roma, se ci vogliamo vedere facciamo un po' il punto su questa situazione che tu mi puoi aiutare a capire un po' il (...) della matassa che non è tanto chiaro (...). Mercoledì magari, ci sentiamo?". (...)
Bisignani: "Eh, ci sentiamo domani e mercoledì ci vediamo un attimo". La Russa: "Va bene, un abbraccio forte".
Bisignani: "Un abbraccio, ciao, grazie".


IL NEMICO LOTITO
Il 1° Novembre 2010, Alessandra Alecce in Carraro e Bisignani discutono del presidente della Lazio, Claudio Lotito. La squadra è prima in classifica. (...)
Alecce: "Ma adesso ce l'hai sempre con Lotito o un po' meno?". (...)
Bisignani: "Oh, Lotito a me mi sta sulle palle, però voglio dire, a parte questo, non ci... Alecce:"Ma perché ti sta sulle palle Lotito? (...) Guarda che è intelligente Lotito, non è stupido".
Bisignani: "È bravo, sì, non ci posso credere guarda".
Alecce: "Un giorno dobbiamo far colazione qui con lui".
Bisignani: "E quando vuoi, figurati, io gli voglio pure bene eh (...) è uno di quelli che ti chiama solo se ha bisogno di qualcosa".
Alecce: "Non è vero, non è vero, guarda".
Bisignani: "Va bene, con me così ha fatto... io gli ho dato una mano clamorosa a un certo punto...".

Tra le persone che comunicano più spesso con Luigi Bisignani c'è uno dei principali responsabili dell'ordine pubblico a Roma, il prefetto Giuseppe Pecoraro. Il 6 ottobre 2010, alle 19,34 i due conversano amabilmente. (...)
Pecoraro: "Ho fatto tutto, li ho incontrati".
Bisignani: "Gli hai spiegato sì che...".
Pecoraro: "Sì".
Bisignani: "È una pazzia eh...".

Pecoraro: "Ah proprio guarda ti dico, poveretti loro, insomma".
Bisignani: "Ma sono dei pazzi, ho capito, ma si può subentrare a una cosa senza andare a guardare quello, scusa, (...) noi siamo subentrati che c'entriamo, ma che subentrate a una cosa senza sapere le cose fondamentali ma che razza di (...)". (...)
Pecoraro: "Ma poi come avevo intuito è una minaccia nei confronti miei (...) con i due mili... con i due milioni di euro".

Bisignani: "E, e, e, e abbiamo - incomprensibile - due minuti, mah, un abbraccio forte forte".
Pecoraro: "Meno male che non ci sono andato lì alla festa, alla cosa...".
Bisignani: "Hai fatto bene, - ride - un abbraccio".
Pecoraro: "Ma guarda un po'".
Bisignani: "Ti facevano la festa - ride -"
(...) Pecoraro: "Meno male che l'ho intuito, guarda, veramente, certe volte (...)". Bisignani: "Il sento senso è più importante di tutti".

È MIA LA STAMPA, BELLEZZA
Tra Bisignani e alcuni direttori di giornali e testate web il rapporto è solido. Può capitare che nella famiglia di Gigi si smarrisca il cane Baghera e che per mettere un annuncio di scomparsa del quadrupede, la segretaria Rita Monteverde venga incaricata di contattare l'allora responsabile de Il Messaggero Napoletano e altre volte succede che sia direttamente San Luigi dei misteri ad alzare la cornetta. Il 3 novembre 2010, al telefono, sostano Paolo Madron di Lettera 43 e Luigi Bisignani.

Argomento della discussione l'Udc nella persona di Lorenzo Cesa.
Madron: "Pronto".
Bisignani:"Eccoci Paolo,una cortesia, (....) una certa Adelaide, (...) sta chiamando l'Udc". Madron:"Si,sì,quella sta uscendo fuori eh, quella roba lì (...) quella sta proprio venendo fuori che lo... lo sanno tutti, e, e, e, lì proprio".
Bisignani: "Ma che roba è?".
Madron: "È la frode per fondi comunitari, l'utilizzo di fondi comunitari. Magistrato e Gup gliel'ha confermata e gli hanno confermato la causa anche i carabinieri di Catanzaro che indagano su questa roba qua (...) cioè è Cesa sostanzialmente...".
Bisignani: "Sì, sì".

Madron: "E insomma ci sono cose?".
Bisignani: "No, no, fagli, fagli una telefonata tu come direttore".
Madron: "A chi? A Cesa?".
Bisignani gli fornisce il numero e qualche ulteriore indicazione.
Bisignani: "E fai riferimento a me, così te lo passano subito, così ci stringi pure un rapporto, lo andiamo a trovare insieme, insomma gli spieghi, va bene?".
Madron: "Sì certo, senti, hai... non, non ti viene fuori... non ti viene fuori nulla per noi? Proprio".
Bisignani: "No, forse c'è una cosa che esce fuori".
Madron: "E perché insomma, adesso se noi riusciamo... riesco a portarlo ad avere una cosettina al giorno".
Bisignani: "Certo, certo" (...).

ANCHE IL SINDACO DI ROMA ALEMANNO NELLA RETE DEI CONTATTI
Inevitabilmente, l'occhio lungo di Luigi Bisignani abbracciava anche Roma e il suo sindaco Alemanno. Di fronte alla curiosità dei cronisti, il primo cittadino si era difeso: "Conosco Bisignani come lo conoscono tutti. Non ne ero condizionato e non ho subito nessuna pressione".

Nelle testimonianze rese ai magistrati dall'ex ad dell'Atac Maurizio Basile (poi capo del gabinetto per 5 mesi del sindaco), i contorni della vicenda si complicano: "Non c'è dubbio che Alemanno ascoltasse le indicazioni di Bisignani". Secondo Basile, Alemanno partecipò "anche a due riunioni-cene a casa della madre di Bisignani". In piena bufera Parentopoli, il 27 novembre 2010, Basile e Bisignani discutono di strategia.

Basile: "(...) mi ha messo però stamattina molto alle strette. Dice: guarda tu mi devi fare un favore, ti do carta bianca, ti porti chi vuoi e... non ti preoccupare della politica, ti copro completamente io, rifai le operazioni che tu sai fare e... Insomma (...) al gabinetto mettiamo un altro, troviamo una soluzione. Ho detto: Gianni non facciamo come l'altra volta, dammi 48 ore di tempo (...). Mi ha detto: ti porti chi vuoi, mandi via tutti i dirigenti che vuoi, ti copro io... Poi mi ha chiamato Lucarelli, ha detto: guarda che Gianni ha detto che ti copre completamente, carta bianca, porta chi vuoi tu". (...)

Bisignani: "Ma chi ci vuole mettere? Ha già in mente qualcuno o no?".

Basile: "Sì, uno della Corte dei conti (...). Uno che dovrebbe andare a fare il vicesegretario generale del Cnel e che lui vorrebbe convincere ad andare là.(...) M... Massi". (...)

Bisignani: "Questo che vogliono mettere è idiota... Per cui questo è già molto positivo". Il 28 novembre, Basile e Bisignani evocano nuovamente Alemanno. (...)

Basile: "Eh senti mi diceva Gianni, che mi ha chiamato ieri sera... ti ho mandato un messaggino".
Bisignani: "Sì sì l'ho letto".

Basile: "Se lo potevi chiamare perché voleva qualche suggerimento sull'eventuale mio sostituto...".

 

 

Luigi BisignaniAngelo Rovati Mauro Masi LERNER lain06 ignazio la russaCLAUDIO LOTITO GIUSEPPE PECORARO ALESSANDRO PROFUMO MADRON MASSIMO LIOFREDIMONICA SETTA GIANNI ALEMANNO SANDRA CARRARO - Copyright PizziMaurizio Basile

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...