1- DA NOSTRO INVIATO A VILLA CERTOSA GIAMPI TARANTINI, L'OPINIONISTA CHE CI E' MANCATO 2- "NELLA VILLA C'ERA L'ESERCITO. GENTE CHE GIRAVA CON I MOTORINI, SAI TIPO FILM? TIPO QUELLI DELLA MALAVITA, CON I MOTORI DA CROSS, CON I MITRA E LE PISTOLE IN MANO (...) "VI DOVETE SEDERE COSÌ, TRE DONNE E UN UOMO". E' MALATO. IO MI SONO SEDUTO DI FRONTE A LUI, ACCANTO A ME C'ERA SIMONA VENTURA. ACCANTO A LUI CI AVEVA CINQUE O SEI DONNE. CI FA SEDERE E INIZIA A FARE UN DISCORSO DI RINGRAZIAMENTO DELLE DONNE. SEMPRE ‘STE CAZZO DI DONNE. SESSO, SESSO, DONNE, SESSO, DONNE CHE ROMPEVA I COGLIONI (...) E' PAZZO PROPRIO... È MALATO, È UN DITTATORE PROPRIO" 3- UN RAGAZZOTTO DELLA BARI FESTANTE SPIEGA A BARBARA GUERRA, IN MISSIONE DAL TROMBOLINO DI ARCORE, A CHE SERVONO I GIORNALI: "CON LUI NON PUOI SEMBRARE NÉ UNA TROIETTA NÉ UNA RAGAZZINA. METTITI DEI FOGLI IN MANO, OPPURE SAI CHE DEVI FARE? COMPRATI ‘SOLE 24 ORE’, ‘GAZZETTA’ E ‘REPUBBLICA’ IN MANO E ARRIVA CON QUELLI"

Carlo Bonini e Giuliano Foschini per "la Repubblica"

L'approdo sono state le maschere di maiale, le ancelle palpate dal "ritorno di Ulisse". Ma in principio furono le "cene eleganti" di Silvio Berlusconi, le "indimenticabili" feste a Villa Certosa. Di cui ora - quasi fosse una cartolina mai recapitata da un lontano passato - torniamo ad ascoltare le voci. Quelle dei fratelli Tarantini, Claudio e Gianpaolo (il lenone del Presidente), le cui telefonate sin ad oggi non ancora trascritte sono state ora depositate nel processo per la sanità pugliese in corso a Bari.
Ecco dunque cosa accadeva in quell'estate del 2008.

"NON PUOI CAPIRE. LA MALAVITA"
Gianpaolo Tarantini (G) ha conosciuto Berlusconi. Per la prima volta è stato suo ospite a Villa Certosa. E' una notte che lo manda in Paradiso. Il mattino dopo ha urgenza di raccontare al fratello Claudio (C) quel che ha visto.
C: Meh?
G: No vabbè... Claudio... non puoi capire!
C: Perché?
G: «Eh, non puoi capire. Cioè, uno che lo racconta dice che non ci crede. E' impossibile. La casa sono 100 ettari (...) c'erano 100, ma non i poliziotti, l'esercito proprio... Gente che girava con i motorini, sai tipo i film? Tipo quelli della malavita, con i motori da cross. Con i mitra e la pistola in mano per tutta la villa, per tutta l'isola (...) Ci hanno portato nell'anfiteatro dove stava lui e abbiamo preso l'aperitivo, io avanti abbracciato con lui. Cinquanta persone eravamo... Abbiamo fatto pure una cosa a piedi, tutti dietro, una specie di processione. Lui si fermava. Tutto buio, con la lampadina. Ogni tanto, ci faceva vedere le sculture, ci spiegava gli alberi. A un certo punto sento un rumore strano. Fa lui: "Guarda, guarda, guardate". Sento un rumore strano, ci indica una montagna».

C: «Il vulcano».
G: «Il vulcano! Che scende la lava...( pausa) Poi ce ne andiamo in un'altra zona, la zona delle giostre. Con la musica sparata sottofondo, quella del paese delle meraviglie. La giostra quella grande. Tipo quella che va Rebecca (la figlia di Tarantini, ndr) che gira con i cavalli. Arriva e fa: "Tutti sulle giostre, tutti sulle giostre!" Ci ha fatto salire sulle giostre. Sai, questo tratta tutti come degli schiavi (...) Poi entriamo in una specie di sala con un tavolo apparecchiato. Vabbè lui dice: "Vi dovete sedere così, tre donne e un uomo".

E' malato. Io mi sono seduto di fronte a lui, accanto a me c'era Simona Ventura. Accanto a lui ci aveva cinque o sei donne (...) La gente cantava "Grazie Silvio, Silvio c'è, graaazie Silvioooo, Silvio c'è" (risata). E' pazzo proprio. Ci sediamo, ci fa sedere e inizia a fare un discorso di ringraziamento delle donne. Sempre ste' cazzo di donne. Sesso, sesso, donne, sesso, donne che rompeva i coglioni (...) A un certo punto finiamo di mangiare e fa: ora dobbiamo fare una cosa. Noi uomini tutti seduti in fila e tutte le donne sul palco, a ballare per noi...e noi ce le vediamo (risata) siamo stati là, mbrijac a ciucc' tutt (tutti completamente ubriachi, ndr)» (...)

C.: «Tu ci hai parlato?».
G.: «No... la malavita eh, non puoi capire proprio. Lui stava tutto di blu e con la giacca tipo smoking bianca, ma di una simpatia. E' pazzo proprio, cioè, ma non egocentrico...».
C: «E' malato eh?».
G: «È malato eh...è un dittatore proprio...».

"MI HA SCULACCIATO UN PO'"
Tarantini (T) entra nel cuore del Presidente. Ne diventa il lenone. E tra le ragazze che avvia alle sue residenze c'è Barbara Guerra (B).
T: «Non puoi sembrare né una troietta né una ragazzina. Ti devi mettere un cappotto blu e un pantalone chiaro. Oppure un pantalone scuro e un cappotto scuro...».
B: «Mo' vedo, dai, mo' cerco in valigia».

T: «Mettiti dei fogli in mano, oppure sai che devi fare? Comprati Sole 24 Ore, Gazzettae Repubblica in mano e arriva con quelli...» (...)
B: «Ma un giorno solo stiamo via?».
T: «E che ne so, amo'. Con quello sai quando entri e non sai quando esci (...) Ma poi come si è comportato? Bene?».
B: «Con me? Sì, mi ha sculacciato un po' però...».

Il rapporto "speciale" con il Presidente, rende Tarantini (T) un punto di riferimento per tutto il Pdl. L'ex ministro Raffaele Fitto (F) ha sempre dichiarato di non avere avuto alcun rapporto con lui. Le intercettazioni però raccontano un'altra storia.

T: «L'altra sera gli elogi con il Presidente si sprecavano nei tuoi confronti, eh (...) Io gli ho detto: guarda che è uno dei pochi, forse, più fedeli che hai».
F: «(...) Stava per scoppiare un casino con sto cazzo di Tremonti che fa proprio solo casini combina (...) ho recuperato tutte le Regioni... ».
T: «Io ho messo un carico positivo su di te, non ne hai bisogno al Presidente, siamo stati un po' al telefono, no...».
F: «Stamattina? quando, adesso? ».
T: «Ora, ora (...) Mi ha detto che è un ragazzo intelligente, bravo, ha detto: "Ma secondo te è fedele?" Ho detto: "Presidente...ho detto: se lei a Raffaele gli chiede di buttarsi giù...senza paracadute, si butta!».
F: «Non deve avere questi dubbi... ».

 

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