IOR ALL’OCCHIELLO - LIN-GOTTI TEDESCHI NON CI STA A PASSARE PER IL PUZZONE DELLA BANCA DEL PAPA E CHIEDE UNA COMMISSIONE CHE VALUTERÀ LA SUA POSIZIONE PRESIEDUTA DAI TRE DELL’AVE MARIA DELL’ANTI-BERTONISMO: RUINI, SCOLA E SODANO - DALL’INCHIESTA SPUNTANO BONIFICI DA 20 MILA € PER “SANTE MESSE” IN AFRICA E 250 MILA € PER “VINO DA MESSA” IN SUD AMERICA - GOTTI TEDESCHI SCORGE NELLA DEFENESTRAZIONE “L’OMBRA DI GERONZI E DEL SUO FIDATISSIMO MARCO SIMEON”...

Giacomo Galeazzi per "La Stampa"

Si sente colpito dalla nemesi che in poche ore l'ha trasformato da uomo della trasparenza a nemico della «glasnost» finanziaria della Santa Sede. Il presidente sfiduciato dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, non ci sta a passare per ostacolo alla «purificazione» delle finanze vaticane e annuncia battaglia.

Agli ex collaboratori che nell'Istituto gli sono ancora legati, spiega di attendersi una commissione di inchiesta che lo ascolti e chiarisca le accuse mosse alla sua gestione triennale.

A presiederla dovrebbe essere non un esponente dell'attuale dirigenza d'Oltretevere ma una figura indipendente, una «personalità di indiscusse autonomia e autorevolezza» come l'ex cardinale vicario Camillo Ruini, l'arcivescovo di Milano Angelo Scola o il decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano.

Un soggetto terzo, quindi, rispetto allo scontro che ha contrapposto il segretario di Stato, Tarcisio Bertone a Gotti Tedeschi, sostenuto dal presidente dell'Autorità d'informazione vaticana (Aif), Attilio Nicora. Alla commissione chiederebbe di comparare le due leggi antiriciclaggio (la sua e quella del board) e di valutare il report del 27 aprile di Moneyval, il gruppo del Consiglio d'Europa che sta vagliando le procedure e le normative della Santa Sede.

Prima di entrare ieri pomeriggio in clinica per un intervento al colon, il banchiere piacentino, duramente provato da mesi di tensioni e conflitti, ha espresso profonda amarezza per la pubblicazione del memorandum (un vero e proprio «j'accuse» con una lunga lista di addebiti) attraverso cui il cda della «cassaforte del Papa» gli ha voltato faccia giovedì. E' combattuto interiormente tra l'ansia di spiegare la sua verità e la volontà di non turbare il Papa.

Alle persone a lui vicine assicura che prevale il suo «amore per la Chiesa», soprattutto perché sa che se parlasse pubblicamente alimenterebbe ulteriormente «una vicenda che fa il danno della Chiesa e del Pontefice».

Intanto all'interno dell'Ior affiorano vicende e circostanze che proiettano una luce diversa sulla defenestrazione del banchiere piacentino. Alcuni dipendenti, per esempio, raccontano di come non sia solo la JP Morgan ad aver chiuso i rapporti con la banca vaticana in seguito all'inchiesta della procura di Roma per violazione della normativa antiriciclaggio.

«Ormai lavoriamo quasi esclusivamente con la Deutsche Bank, da cui proviene l'ex vicepresidente che ha sostituito "ad interim" Gotti Tedeschi», spiega un funzionario. E poi ci sono le causali «improbabili» per i bonifici all'estero, come i 20 mila euro per sante messe in Africa o i 250 mila euro per «vino da messa» in America Latina.

A dicembre, durante il pranzo per gli auguri natalizi ai dipendenti, il bertoniano Paolo Cipriani e Gotti Tedeschi fecero due discorsi «praticamente antitetici». Il primo tracciò un quadro estremamente positivo della situazione dell'Istituto, mentre l'allora presidente dello Ior non ne nascose le difficoltà e i punti critici. E, in effetti, si apprende adesso che la strada verso la «white liste» dell'Ocse, cioè la lista dei paesi virtuosi, è tutt'altro che spianata per la Santa Sede.

In base al questionario degli esperti europei sulle norme in materia finanziaria e di antiriciclaggio, il Vaticano corrisponde solamente a due dei dieci parametri richiesti dalle autorità internazionali. Ma ciò su cui principalmente Gotti Tedeschi intenderebbe riferire, prove documentali alla mano, ad un «Ombudsman» indipendente della Santa Sede è l'operazione che lo ha portato in rotta di collisione con Bertone.

E cioè il gravoso salvataggio dell'ospedale milanese San Raffaele. Il banchiere piacentino ha fatto proprie le critiche all'operazione dei cardinali Nicora, Scola e Bagnasco. Così il San Raffaele è sfuggito al controllo dello Ior ed è andato al miglior offerente, il re delle cliniche, Giuseppe Rotelli. Bertone, che ne voleva fare il fiore all'occhiello della sanità cattolica (con l'ospedale vaticano Bambin Gesù, il polo Gaslini-Galliera di Genova,la Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo e il Policlinico Gemelli di Roma) se l'è legata al dito.

Anche per questo Gotti Tedeschi scorge nella defenestrazione «l'ombra di Cesare Geronzi e del suo fidatissimo Marco Simeon». La caduta in disgrazia nelle Sacre Stanze, ritiene, sarebbe iniziata lì. «La commissione cardinalizia di vigilanza sullo Ior si è spaccata sulla gestione della sfiducia a Gotti Tedeschi, quindi i tempi per la nomina del suo successore non saranno brevi - evidenzia uno stretto collaboratore di Benedetto XVI -. E' una situazione senza precedenti, non esistono regole codificate per uscire da questa crisi. Più è grande la responsabilità che si ha, maggiore deve essere il senso dell'istituzione».

 

GOTTI TEDESCHI TARCISIO BERTONECAMILLO RUINI Cardinale ScolaAngelo SodanoPAOLO CIPRIANIAttilio NicoraCesare Geronzi Marco Simeon

Ultimi Dagoreport

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…