corruzione

ITALIA CORROTTA, MA MANCO TANTO - UNO STUDIO SFIDA LE CLASSIFCHE INTERNAZIONALI: PER L'EURISPES SOFFRIAMO DELLA ''SINDROME BOTSWANA'', OVVERO LA PERCEZIONE DELLA CORRUZIONE È MAGGIORE DI QUELLA REALE. A PESARE, ANCHE L'ASSETTO COSTITUZIONALE. IN ITALIA L'AZIONE PENALE È OBBLIGATORIA E LA MAGISTRATURA È INDIPENDENTE, E ANCHE L'APERTURA DI UN FASCICOLO (POI MAGARI ARCHIVIATO) AUMENTA TRA I CITTADINI LA SENSAZIONE DI CORRUZIONE DIFFUSA

Fabio Poletti per ''la Stampa''

 

Corruzione

Italia corrotta, sì ma non così tanto. Secondo la più recente classifica di Transparency International il nostro Paese sarebbe al 60esimo posto nella graduatoria delle nazioni più corrotte, con un indice di percezione del livello di corruzione di istituzioni e politici dell' 85%. Secondo l' ultimo rapporto Ocse il dato di percezione della corruzione negli italiani arriva addirittura al 90%.

 

Una tesi contestata nella ricerca: «La corruzione tra realtà e rappresentazione», presentata da Eurispes. Giovanni Tartaglia Polcini, magistrato e consigliere giuridico del ministero degli Esteri, nonché componente scientifico di Eurispes, le classifiche non tengono conto della realtà effettiva: «Il rating attribuito all' Italia è spesso ingeneroso, se non a tratti errato, con notevoli conseguenze anche sul piano macro-economico. C' è la tendenza ad accostare l' Italia ad altri Stati difficilmente assimilabili al nostro per livello di benessere e di ricchezza».

rapporto transparency 2014 sulla corruzione :5

 

Alla presentazione a Roma della voluminosa ricerca che mette il dito nella piaga delle rilevazioni statistiche, anche Raffaele Cantone il presidente dell' Autorità nazionale Anticorruzione: «Credo che la corruzione non possa essere misurata oggettivamente in nessun modo. Bisogna mettere insieme una serie di indicatori di rischio accanto ai numeri, per creare modelli complessi». Il rischio è quello della banalizzazione. Un rischio che alla fine costa molto caro.

 

Secondo la Banca mondiale che ne ha fatto uno studio specifico nel 2010, la corruzione riduce il tasso di crescita di 0,5-1 punto di Pil ogni anno. Il Cpi, Corruption Perception Index, alla fine allontana imprese ed investitori stranieri dai Paesi che stanno ai livelli più bassi delle classifiche internazionali. Indice Cpi che secondo la Banca Mondiale, nel 2007 ci poneva addirittura al 41esimo posto.

 

CORRUZIONE

Spiega Giovanni Tartaglia Polcini che ha curato la ricerca: «Più si perseguono i fenomeni corruttivi sul piano della prevenzione e su quello della repressione, maggiore è la percezione del fenomeno».

 

Come dire: più ci sono notizie di fatti corruttivi, più si alza il sentimento di insicurezza del Paese su questi temi. A far pesare negativamente sul piatto della bilancia, ci sono anche i nostri modelli legislativi e costituzionali. In Italia l' azione penale è obbligatoria e la magistratura è indipendente.

 

In altri Paesi l' azione penale è discrezionale e la magistratura talvolta soggiace al potere esecutivo. Una notizia di reato in Italia finisce direttamente in un fascicolo processuale, gonfiando i parametri di percezione della corruzione. Cosa che non avviene in altri Paesi dove magari da subito viene valutata l' infondatezza del caso.

 

Anche questo spiegherebbe perchè l' Italia, in tema di percezione alla corruzione, è al 56esimo posto dopo il Ruanda e la Bulgaria, secondo la classifica Doing Business della Banca mondiale. Addirittura 80esima, lontanissima dunque dal 36esimo posto del Botswana, nella classifica elaborata dall' Index Economic Freedom. A guidare la classifica ci sono invece nazioni considerate più virtuose di noi. La percezione della corruzione in Svezia è al 15%, in Svizzera al 25% mentre in Germania è al 40%. Numeri lontanissimi dalla percezione degli italiani del nostro sistema istituzionale e degli appalti. Numeri contestati dal presidente di Eurispes Gian Maria Fara: «Il nostro Paese è meno corrotto di altri e reagisce alla corruzione più di altri».

corruzione

 

Il paradosso è che proprio i Paesi che ci sopravanzano in classifica siano i primi a rivolgersi all' Italia per quanto riguarda gli strumenti di prevenzione e repressione della corruzione. Il modello adottato in Francia per l' Autorità anticorruzione è figlio di Anac Italia. Lo stesso vale un po' in tutta Europa per quanto riguarda Antimafia e Antiriciclaggio. Cosa che fa riflettere il curatore della ricerca: «Non è vero che siamo conosciuti all' estero solo per le patologie come mafia e corruzione. I nostri anticorpi sono un modello di riferimento per tutti. Un dato che andrebbe valutato nella valutazione delle classifiche».

Ultimi Dagoreport

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO