ITALIA SUTURA: SCIOLTA CIVICA SI SPACCA TRA CATTOLICI E MONTEZEMOLINI

Dino Martirano per "Il Corriere della Sera"

Italia Futura si smarca ma (per ora) non spacca Scelta civica che continuerà a contare sull'apporto leale dei parlamentari provenienti dalla fondazione promossa da Luca Cordero di Montezemolo. La resa dei conti con le altre componenti del partito di Monti - i cattolici di Dellai e Olivero e l'Udc di Casini - ci sarà comunque domani in occasione di un'assemblea che si annuncia piuttosto tesa. Tanto che alcuni parlamentari «futuristi» avrebbero preparato un documento in cui chiedono un chiarimento direttamente a Mario Monti.

«Sei mesi fa Italia Futura ha messo se stessa, le sue donne e i suoi uomini migliori, le sue risorse al servizio di un progetto politico. Lo ha fatto convinta che l'Italia potesse e dovesse mettersi alle spalle un ventennio... Però, per Italia Futura - che è nella politica, ma al di fuori dei partiti, e non è, non può essere, non vuole essere la "corrente" di nessun partito - è arrivato il momento di riprendere la strada maestra, tornando alla mission iniziale: promuovere il dibattito civile e politico sul futuro del Paese».

C'è scritto questo e altro nella lettera firmata da Montezemolo e dall'economista Nicola Rossi che, a proposito delle auspicate riforme costituzionali, citano «il nostro anacronistico bicameralismo, la sciagurata legge elettorale e il nostro sgangherato federalismo». Il distinguo della componente futurista di Scelta civica arriva dopo mesi di tensione innescata dal risultato elettorale giudicato poco lusinghiero e dalla formazione del governo Letta (che pure ha un viceministro allo Sviluppo, Carlo Calenda, proveniente da Italia Futura).

Ma ora chi annusa nell'aria il principio di un processo di separazione, viene rassicurato dal professor Andrea Romano, deputato e già direttore di Italia Futura: «Abbiamo preso più di 3 milioni di voti, il 10%, perché vogliamo essere una forza liberale, riformatrice e di stimolo anche con il governo Letta. Non li abbiamo presi certo per creare un polo conservatore, un piccolo spazio di moderatismo».

Dunque, nessun strappo, con Monti, con i cattolici e con l'Udc? «Siamo parlamentari a tempo pieno di Scelta civica», risponde conciliante Romano. Il senatore Andrea Olivero, ex presidente delle Acli, ora coordinatore politico di Scelta civica, dice di non essere «sorpreso» dal documento di Italia Futura: «È frutto di una decisione che ci era stata anticipata da Montezemolo e da Rossi... e consiste nell'idea di Italia Futura di tornare alla funzione originaria di elaborazione culturale. Un ruolo ben distinto dallo strumento partitico, soprattutto dalla corrente di partito».

Insomma, nonostante i rumors che danno per «molto violenti» gli scontri verbali tra i cattolici e i montezemoliani, Olivero dice che il documento è da leggersi come «una novità positiva» perché «noi abbiamo bisogno di stimoli e pure di critiche». Si spiega meglio l'ex numero uno delle Acli: «Veniamo da due mesi di assoluto caos in cui non si capiva neanche se questa legislatura sarebbe partita... E ora, che c'è stata un'evoluzione, dobbiamo porci il problema di un nuovo soggetto politico».

Dunque se ne riparla domani all'assemblea, che vedrà la partecipazione di 68 parlamentari ma anche dei soci fondatori, e che esaminerà i documenti programmatici da sottoporre a Monti. Sullo sfondo, però, conferma una fonte dell'Udc, «c'è un chiarimento definitivo tra le tre anime di Scelta civica che devono guardare avanti per la creazione di un nuovo soggetto politico: o ci si incammina su questa strada oppure esplode tutto». Perché, è il parere di molti esponenti del partito di Pier Ferdinando Casini «non cogliere questa occasione sarebbe davvero un'occasione perduta».

Oggi, intanto, i deputati Enrico Zanetti, Giulio Cesare Sottanelli e Mario Sberna presentano alla Camera le loro proposte prioritarie per la semplificazione del sistema fiscale e la certezza del diritto tributario.

 

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