ITALIANI, ABUSATE E EVADETE PURE: TANTO TUTTO SI CONDONA! IL CONSIGLIO DEI MINISTRI DA' L’OK ALLA RIFORMA DEL CODICE DELL’EDILIZIA VOLUTA DA SALVINI, CHE INTRODUCE PROCEDURE “SEMPLIFICATE” PER SANARE GLI ABUSI EDILIZI COMMESSI PRIMA DEL 1° SETTEMBRE 1967 – LE OPPOSIZIONI ATTACCANO: “COSI’ SI TRASFORMA IL PAESE IN UN LABORATORIO DI CONDONI PERMANENTI” – TRA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE ESATTORIALI, RAVVEDIMENTI E SANATORIE EDILIZIE, SONO GIA’ 20 I “PERDONI FISCALI” IN TRE ANNI DI GOVERNO MELONI...
1 - OK ALLA RIFORMA EDILIZIA L’OPPOSIZIONE ATTACCA: GOLPE CONTRO IL TERRITORIO SALVINI: NORME PIÙ CHIARE
Estratto dell’articolo di Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”
matteo salvini - riforma del codice dell edilizia
Il Consiglio dei ministri numero 150 del governo Meloni ieri ha dato il via libera al disegno di legge delega al governo per l’adozione del Codice dell’edilizia e delle costruzioni. Entro un anno l’esecutivo dovrà riscrivere le norme sul testo unico dell’edilizia del 2001. «Aggiorniamo norme dopo più di vent’anni di attesa», dice dopo l’approvazione il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Spiega: «Offriamo all’Italia regole più chiare e certe, tagliando la burocrazia: in questo modo non avremo più altri casi-Milano, con contenziosi tra enti locali e magistratura che rischiano di paralizzare le città. Sono molto soddisfatto». […]
Ma da giorni la riforma del sistema è fonte di accuse e critiche da parte delle opposizioni. È Angelo Bonelli, deputato di Avs, il più duro: «Il testo sull’edilizia è un golpe contro il territorio: è il via libera alle speculazioni edilizie e immobiliari nelle città italiane». Attacca il silenzio-assenso per le sanatorie e «cosa grave: trasforma in norma il modello Milano per la realizzazione di grattacieli e interventi urbanistici rilevanti attraverso la Scia e senza piano attuativo o di lottizzazione».
Bonelli accusa quindi Salvini di «trasformare il Paese in un laboratorio di condoni permanenti e di speculazione edilizia». Gli rispondono i deputati della Lega con una nota in cui precisano che «non ci sarà nessun condono permanente, nessun “assalto al territorio”», visto che «la riforma sulle difformità edilizie individua le fattispecie sanabili esclusivamente nei limiti di quanto già previsto con l’obiettivo di razionalizzare le procedure e chiudere pratiche ferme da decenni» e rimandano al mittente l’accusa di «golpe» […]
MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
Per il dem Roberto Morassut si tratta invece di «una delega in bianco al governo per riscrivere le norme urbanistiche e edilizie fondamentali dello Stato nella direzione dell’assoluto interesse privato: l’Italia è un paese alla deriva». Però il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani assicura: «Nessun condono, si tratta di semplificazione. Le cose che sono sanate sono roba antecedente agli anni ‘60, roba del paleolitico inferiore». […]
Le associazioni di categoria invece plaudono all’approvazione del ddl, visto come «un primo passo» verso l’attesa riforma della normativa. Da Confindustria Assoimmobiliare a Confedilizia e Ance arrivano giudizi positivi. «Da tempo — dice la presidente Ance Federica Brancaccio — sottolineiamo la necessità di aggiornare il quadro di norme per rispondere ai bisogni dei cittadini e fornire servizi efficienti».
Confcooperative Habitat sottolinea la necessità di «superare la babele di strumenti e sigle che variano spesso tra un comune e un altro». […]
2 - RIPARTE IL CICLO DEI PERDONI FISCALI LA MOSSA DOPO LA VICENDA MILANO
Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per il “Corriere della Sera”
MAURIZIO LEO E GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
Si fa presto a chiamarla mano. Invisibile per Adam Smith, di Dio per Paolo Sorrentino in onore di Maradona, indulgente e vistosa per il governo. E qui il lessico è vasto, anche se tuttavia i sinonimi si rincorrono: rottamazioni, depenalizzazioni, paci fiscali, ravvedimenti operosi, concordati.
In una parola: condoni. Piccoli, medi e grandi. Fiscali ed edilizi. Dal Salva Milano (riabbracciato ieri con la legge delega al Testo unico per l’edilizia passata in Consiglio dei ministri) al condono in Campania, riemerso dopo venti anni dalle ceneri del Vesuvio in manovra con un emendamento di maggioranza a doppia firma Gelmetti-Matera — una manina appunto — a pochi giorni dal voto delle regionali per aiutare (senza fortuna) Edmondo Cirielli, ancora vivo e vegeto in Senato. «Passerà», dicono, obtorto collo , dal ministero dell’Economia.
È la «mano di Chigi», nel senso del Palazzo del governo guidato da Giorgia Meloni per conto di tutto il centrodestra. Che finora sta accompagnando smemorati e piccoli peccatori in una sorta di Giubileo che rimette le colpe di chi non è in regola. Tutti (o quasi) assolti e dunque perdonati, andate in pace. Fiscale o edilizia, fate vobis.
Le norme volute ieri da Matteo Salvini, fra le altre cose, introducono procedure semplificate per gli abusi commessi prima del 1° settembre 1967 e provano a rimettere ordine nella foresta pietrificata della rigenerazione urbana dopo le inchieste che hanno sconvolto Milano.
Fratelli d’Italia, invece, tiene il punto sulla sanatoria in Campania sulla quale Forza Italia all’inizio è stata colta in contropiede perché se l’è trovata già apparecchiata come ammesso da Antonio Tajani.
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Anche la rottamazione numero cinque delle cartelle fiscali (il primo fu Renzi, poi toccò a Gentiloni, Conte e Meloni) è pronta a riaffacciarsi di nuovo in manovra. Consentirà, rispetto alla quater, di accedere a regole più flessibili per il pagamento delle cartelle del fisco dal 2000 al 2023. Ha una copertura di circa due miliardi di euro.
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Abbraccia di qua, perdona di là, c’è anche chi ha fissato intorno alla ventina i condoni, nel senso lato del termine, piazzati finora dal governo con provvedimenti mirati a piccoli segmenti contributivi. Dalle criptovalute non dichiarate ai crediti d’imposta non spettanti per ricerca e sviluppo. È il governo amico e irenico contro le liti pendenti fra cittadini e fisco.
matteo salvini - riforma del codice dell edilizia
Che abbraccia il «ravvedimento speciale» delle partite Iva a cui si è proposto nei mesi addietro un super concordato. Si va dunque verso sanzioni ridotte, sconti e aiutini — in cambio di un maggiore gettito fiscale — verso la categoria dei tartassati, base elettorale a cui tutti nel centrodestra si appellano. Stato amico, Stato buono, Stato indulgente. È il condono-ciliegia, uno tira l’altro. Con una promessa: sarà l’ultimo. Forse.
MAURIZIO LEO - GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
CONDONO EDILIZIO
rottamazione cartelle esattoriali - la stampa


