JOBS AZZ! - PER L'INPS, 100MILA POSTI DI LAVORO CREATI CON LE LEGGI RENZIANE SONO FALSI - BELPIETRO: ''SMONTATA IN UN COLPO SOLO LA RETORICA DEL PREMIER. LE AZIENDE DICHIARANO ASSUNZIONI FASULLE PER GODERE DEGLI SGRAVI PREVISTI DAL GOVERNO''

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano

 

la firma di renzi sul jobs actla firma di renzi sul jobs act

Giuro, ho aspettato fino a sera un tweet del presidente del Consiglio sui dati comunicati dall' Inps in materia di lavoro. Di solito Matteo Renzi non si perde una cifra neppure quando è in vacanza: appena l' ente previdenziale mette in rete una minima variazione occupazionale, da Palazzo Chigi parte immediato il commento, che di regola celebra i risultati come un successo del Jobs Act, il piano per il lavoro su cui il governo ha puntato allo scopo di far ripartire l' Italia. Ieri invece niente, nessun cinguettio, neanche un battito d' ala. Neppure per dire che al più presto sarà valutata la situazione denunciata da Boeri e dai suoi esperti di statistica. No. Zero.

 

Eppure da dire c' era. Perché scoprire che ogni quindici nuove assunzioni ce n' è una falsa non è come svelare che all' interno del sistema si è trovata una piccola falla, ma semmai è come denunciare una voragine. E che si tratti di un buco grosso nelle casse dell' istituto non c' è alcun dubbio.

 

VOTAZIONE ALLA CAMERA PER IL JOBS ACTVOTAZIONE ALLA CAMERA PER IL JOBS ACT

Che una grossa parte delle assunzioni effettuate lo scorso anno sia frutto di una truffa è qualche cosa di più di un errorino: è una catastrofe, perché dimostra come il sistema non funzioni e per di più non abbia gli anticorpi per reagire.

 

Il danno per le casse dello Stato non è di poco conto, perché per stessa ammissione dei funzionari dell' Inps così si sono persi 600 milioni di euro, cioè soldi dei pensionati e dei contribuenti. In pratica si è scoperto che tra le centinaia di migliaia di persone che hanno beneficiato della cosiddetta decontribuzione, ossia dello scontro triennale da 8.500 euro l' anno sui versamenti all' Inps, ce ne sono circa 100 mila che non ne avevano diritto.

contro il jobs actcontro il jobs act

 

Le aziende hanno dichiarato di averli assunti, ma in realtà o non lo hanno fatto oppure erano già dipendenti dell' impresa che, fingendo di metterli in regola, ha ottenuto un ingiusto vantaggio retributivo. In totale sarebbero 60 mila le società coinvolte ed è probabile che si sia solo all' inizio, cioè la punta di un iceberg.

 

Ieri però gli uomini di Boeri non si sono limitati a dare una picconata alla decontribuzione che tante soddisfazioni, per lo meno propagandistiche ed elettorali, ha riservato al presidente del Consiglio. Tra le statistiche messe a disposizione della stampa e dei parlamentari ce n' è una che riguarda anche le false aziende e i falsi lavoratori.

sacconi poletti  jobs act in senatosacconi poletti jobs act in senato

 

L' anno scorso questi fantasmi dell' economia sarebbero stati rispettivamente 500 e 20 mila. Posizioni create al solo scopo di usufruire delle indennità di disoccupazione, una truffa escogitata per poter raggirare l' istituto previdenziale, con un danno stimato in 160 milioni. Anche questa volta a danno dei pensionati e dei contribuenti. Se poi a tutto ciò si aggiunge che nel 2015 sono esplosi i voucher, ossia i buoni lavoro che un' azienda può comprare dal tabaccaio per retribuire con dieci euro i dipendenti temporanei, e che l' esplosione si è registrata in particolare in certe regioni e in determinati settori, cioè dove sono più difficili i controlli, si capisce che siamo di fronte a fenomeni strani, con rilevazioni che per quanto riguardano il mercato del lavoro si fanno ogni giorno meno attendibili.

RENZI PADOANRENZI PADOAN

 

Centomila neoassunti che non sono affatto neo o forse neppure assunti. Dopo i falsi invalidi arrivano pure i falsi disoccupati, inventati ad arte per incassare il sussidio. Infine ecco i buoni orari, che come i buoni pasto ormai hanno un mercato secondario e parallelo e vengono usati per nascondere il lavoro nero in edilizia e in alcune regioni dove è minore il rispetto della legalità e delle norme previdenziali e di sicurezza. E i voucher assolvono perfettamente allo scopo di legalizzare l' illegalità.

 

TITO BOERITITO BOERI

La confusione è tale sul mercato del lavoro che sarebbe ora che Renzi, più che i tweet, lanciasse un' operazione verità, per chiarire gli effetti del Jobs Act, le sue distorsioni e soprattutto quali siano stati i costi dell' operazione di rilancio del mercato del lavoro senza che sia stato creato lavoro. È vero che dal punto di vista delle regole sull' impiego, l' Italia è tra i Paesi più arretrati d' Europa, ma forse la strada imboccata dal governo non è quella giusta. Soprattutto, di fronte i risultati, si scopre che, oltre a non essere giusta, la strada non è neppure quella più conveniente per i conti pubblici e quella che mette al sicuro i lavoratori dalle truffe e dagli imbrogli.

FILIPPO TADDEI E TITO BOERIFILIPPO TADDEI E TITO BOERI

 

Al massimo, si può dire che è la strada più facile. Quella che permette tanti tweet e meno posti di lavoro. Ma per scrivere un tweet si impiega un minuto, per creare un' azienda un po' di più.

 

 

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