L’AEREO DI MISSONI INGHIOTTITO DAGLI ABISSI - SI STRINGE IL PERIMETRO DELLE RICERCHE: IL “TRABICCOLO” SI SAREBBE AVVITATO SU SE STESSO DOPO AVER INCROCIATO UNA TURBOLENZA - SAREBBE ANDATO A PICCO IN UN PUNTO DOVE IL FONDALE PRECIPITA DA 200 A 2.000 METRI - DIFFICILISSIME LE RICERCHE, MA LA FAMIGLIA E LE AUTORITA’ NON MOLLANO - IL TITOLARE DELLA COMPAGNIA DI CHARTER AMMETTE DI OPERARE SENZA AUTORIZZAZIONI…

L'AEREO DI MISSONI INGHIOTTITO DAGLI ABISSI - SI STRINGE IL PERIMETRO DELLE RICERCHE...
1- «STALLO E POI GIÙ IN 40 SECONDI - COSÌ SI È INABISSATO MISSONI»
Rocco Cotroneo per il "Corriere della Sera"

Forse un errore del pilota, o una manovra brusca che un aereo meno vecchio e con manutenzione migliore avrebbe sopportato senza problemi. Invece l'Islander che portava a casa Vittorio Missoni e i suoi amici dopo le vacanze a Los Roques sarebbe finito in stallo, avvitandosi verso il mare in una manciata di secondi. La conclusione alla quale sono giunti gli esperti venezuelani lascia pochissime speranze a ipotesi alternative. Lo spiegano al Corriere fonti del soccorso aereo; la stessa ricostruzione è già stata illustrata qui a Caracas al fratello di Vittorio, Luca Missoni, e alla nostra diplomazia che sta seguendo il caso.

Il bimotore dovrebbe essere finito intero in fondo al mare, e in una zona dove non sarà facile recuperarlo. «Ecco la traccia rilevata da un radar militare - mostra un ufficiale sul computer -. Si vede un'improvvisa controsterzata verso destra, poco dopo che l'aereo è entrato in un cumulo. In quel momento l'Islander si trovava all'altezza di crociera di 5.000 piedi e nella direzione giusta verso la pista di Caracas. La traccia sparisce poco dopo la sterzata».

MANOVRA BRUSCA - Cosa è successo in quei pochi secondi, che non hanno permesso ai piloti nemmeno di lanciare il Mayday? L'ipotesi alla quale si lavora non è il temporale o un fulmine, come si era detto, ma una improvvisa corrente ascensionale dentro la nuvola. Un fatto abbastanza comune a queste latitudini. La manovra per tenere il velivolo in assetto potrebbe però essere stata troppo brusca. Poi l'aereo ha perso velocità molto rapidamente, da 220 nodi a 60, e giù fino a 20 nodi, dove è impossibile volare.

L'avvitamento verso il mare, nel giro di 30-40 secondi, spiegherebbe perché non si sono trovati resti a galla. Fatto il punto sulla superficie del mare, ecco un'altra pessima notizia: l'area dove l'aereo è probabilmente caduto è un quadrato a cavallo di uno scalino nel fondo del mare. A poca distanza si passa da una profondità di 100-200 metri ad una di 1.000-2.000. Nel primo caso i sonar in dotazione alla marina venezuelana potrebbero trovarne le tracce; per il secondo occorrono tecnologie assai sofisticate, e ci vorrà molto tempo e denaro.

LE RICERCHE - Dalla riunione tra l'ambasciatore Paolo Serpi, i vertici dell'aviazione civile venezuelana e gli esperti della Protezione civile è emerso il via libera a proseguire le ricerche, anche perché i costi sono enormi. Si sospenderà la caccia a eventuali rottami portati lontani dalle correnti, mentre il lavoro proseguirà in maniera ridotta e più «intelligente» attorno all'area probabile di caduta dell'aereo. L'ipotesi è ora quella di relitto integro, o quasi, in fondo al mare. I sonar in uso attualmente sulle imbarcazioni non superano i 250 metri di portata, sia in profondità che orizzontalmente, mentre per le forti profondità occorrono navi oceanografiche più attrezzate.

Ce ne sono pochissime al mondo: una era già destinata a lavorare in queste acque prima dell'incidente dell'aereo di Missoni. L'ambasciatore Serpi conferma che la nave che avrebbe dovuto cercare il relitto dell'incidente del 2008 arriverà ai primi di febbraio, e ovviamente cercherà anche l'Islander che trasportava Missoni e gli amici. Anzi, le tracce lasciate da questa seconda tragedia sono più evidenti di quelle del caso precedente, dove c'era stata un'ultima comunicazione radio del pilota (segnalava l'avaria), ma non la traccia radar. Ieri, infine, il titolare della compagnia charter dell'aereo ha ammesso che non aveva le autorizzazioni ufficiali a operare. Ma nega problemi di manutenzione.


2- IL FRATELLO DI MISSONI: «TUTTO POSSIBILE MA NOI CERCHIAMO UN AEREO IN MARE» - LUCA MISSONI RASSEGNATO ALL'IPOTESI DELL'INCIDENTE
Da "Corriere.it"

Proseguono le ricerche dell'aereo disperso lo scorso 4 gennaio a Los Roques con quattro italiani a bordo, tra i quali Vittorio Missoni. Oltre alle forze messe in campo dalle autorità di Caracas anche alcuni familiari, tra cui il fratello di Vittorio Missoni, Luca, che sembra ormai rassegnato all'ipotesi dell'incidente. «Siamo abbastanza certi di dove l'aereo può essere caduto e dunque bisogna cercarlo lì -afferma parlando a Studio Aperto- Le ricerche di superficie hanno avuto la loro fase, ora bisogna fare quelle in profondità. Di ipotesi ce ne sono tante, tecnicamente è possibile che l'aereo sia andato giù in 40 secondi. Di sicuro non è più in aria». Quanto alle varie ipotesi circolate in questi giorni è molto netto: «Ognuno trae le sue conclusioni, io ho il compito di seguire questo lato della ricerca, che prevede che l'aereo sia in mare».

IL MINISTRO - Da parte sia il governo del Venezuela ha assicurato che le ricerche andranno avanti anche nei prossimi giorni. Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Nestor Reverol, incontrando i familiari delle persone che erano a bordo dell'aereo . «Da nove giorni abbiamo dispiegato nelle aree delle ricerche 425 persone, tra i quali 29 sommozzatori, così come dieci aerei e sei navi -ha detto- abbiamo realizzato 70 ore di volo e più di 358 di ricerche via mare, percorrendo una superficie pari a 19 mila miglia quadrate». Anche Luca Missoni conferma l'impegno delle autorità venezuelane. «Fin dal primo giorno che sono qui -afferma- ho visto che le ricerche sono sistematiche e efficienti. Sono stato in volo con loro, per rendermi conto di cosa vuol dire cercare. È lavoro lungo, metodico, ma bisogna farlo».

 

Vittorio Rosita e Angela Missoni missoni aereo MISSONImissoniMISSONIVITTORIO MISSONIVittorio Missoni missing missoniARCIPELAGO DI LOS ROQUESLos Roquesvittorio missoni scomparso in venezuela

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