BANANA, ORA CHE FAI? SENZA L’ALIBI DELLA “PERSECUZIONE GIUDIZIARIA”, BERLUSCONI DEVE GESTIRE TUTTI I NODI POLITICI: DAL RAPPORTO CON RENZI ALLE DIVISIONI DI “FARSA ITALIA” - ORMAI È LIBERO DI SPOSTARSI E GLI VERRÀ RESTITUITO IL PASSAPORTO

Ugo Magri per “la Stampa”

 

la festa per l'assoluzione di berlusconi in cassazione 6la festa per l'assoluzione di berlusconi in cassazione 6

Alla domanda su quanto cambierà la politica italiana, dopo che Berlusconi è stato ri-assolto, la risposta quasi corale è: «Poco o nulla». Lo sostengono gli avversari interni, incominciando da Fitto che alza le spalle e confida: «I nodi da sciogliere rimangono esattamente gli stessi di prima». E pure gli amici del Cav, quelli meno inclini alla propaganda, riconoscono che la sentenza gli innalzerà il morale, ma di qui a promettere un nuovo inizio, a immaginare il principio della riscossa, addirittura un bis della discesa in campo, beh, ne corre parecchio.

 

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Al massimo profetizzano un mini-rimbalzo nei sondaggi, come del resto era accaduto dopo la prima assoluzione in Corte d’Appello 8 mesi fa: quasi 2 punti guadagnati di colpo e andati persi altrettanto in fretta poiché ciò che gli elettori di centrodestra rimproverano a Berlusconi (ecco cosa risulta dalle rilevazioni riservate sul suo tavolo) non ha nulla a che vedere con le vicende giudiziarie e molto ne ha semmai con la carenza di idee originali, con gli ondeggiamenti pro e contro Renzi, con l’immagine berlusconiana di leader debole in un partito mai così litigioso...

 

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Per uno strano paradosso su cui tutti i sondaggisti convengono, il rischio da cui l’ex premier dovrà guardarsi d’ora in avanti consiste proprio nella fine della «persecuzione giudiziaria», che priva Berlusconi dell’alibi fin qui sempre sbandierato per motivare il crollo nei consensi: «Sfido io che perdiamo voti», sosteneva, «è perché ho le mani legate, perché sto scontando i servizi sociali, perché passo tutto il mio tempo con gli avvocati e non ho la testa per la politica...».

 

Ecco, questa giustificazione non funzionerà più. Ormai lui è libero di spostarsi e, tempo qualche settimana, gli verrà restituito pure il passaporto. Per andare dove? «In vacanza», ci scherza sopra. Non è che ai vertici Ppe lo attendano in ansia, anzi si può immaginare l’espressione di Frau Merkel quando se lo ritroverà davanti. Con Putin e con il turco Erdogan l’ex premier ha mantenuto i legami, ma la grande politica internazionale è un’altra cosa.

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Lancerà la rimonta già dalle prossime Regionali, garantisce convinta la portavoce Deborah Bergamini. Sapendo però che la strada è erta come una salita, se Forza Italia riuscirà a strappare un solo governatore su 7 sarà già un trionfo. Di viaggiare su e giù per la Penisola non se ne parla nemmeno, troppo faticoso a quasi 80 anni, tutt’al più un paio di comizi e tanta televisione. Ma la crisi dei talk-show non lo aiuta, «bucare» il piccolo schermo sarà più difficile che nelle edizioni passate.

 

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Né Silvio appartiene alla generazione della rete e dei tweet, lui che è di un’altra era rispetto per esempio a Salvini. Il quale saluta con gioia l’assoluzione, ma privatamente si domanda se dietro il verdetto non ci sia l’«aiutino» dei poteri forti, e scommette che tempo pochi mesi Silvio tornerà a trescare con l’altro Matteo, quello di Palazzo Chigi...

 

Le alleanze sono come una tela che continuamente si disfa. Forza Italia, invece, è un insulto all’idea di partito che Berlusconi ha sempre vaticinato. «Ora finalmente me ne occuperò a fondo», è il suo motto di queste ore. Ma il lunedì resta dedicato ai figli e all’azienda, dal martedì al giovedì calerà a Roma come del resto ci veniva già prima, al massimo in futuro si tratterrà nella Capitale la mattina del venerdì.

 

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Basteranno quattro ore in più di colloqui ogni settimana per rimettere in riga i fittiani, scompaginare le truppe di Verdini e sconfiggere l’esercito sterminato dei malpancisti? Gasparri, che conosce l’ambiente, pensa positivo. E segnala: «Almeno questa sentenza ci dà il tempo per un nuovo tentativo, in caso di condanna sarebbe stata una tragedia». Tra tirare a campare e tirare le cuoia, avrebbe detto Andreotti, meglio la prima delle due.

 

 

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