“LA RUSSIA SI SENTE GIÀ IN GUERRA CON L'EUROPA E SI REGOLA DI CONSEGUENZA” – L’AMBASCIATORE STEFANINI: “È UN BRUTALE RISVEGLIO PER L'EUROPA E PER L'ITALIA. CULLATESI A LUNGO NELLA SICUREZZA GARANTITA DAGLI USA VIA NATO, DEVONO PENSARE A FAR DA SOLE. GLI AIUTI MILITARI ALL'UCRAINA, I VOLENTEROSI, I LENTI PIANI UE, I BILANCI NAZIONALI DELLA DIFESA SONO LA RISPOSTA ALLA GUERRA CHE MOSCA HA GIÀ INIZIATO CONTRO L'EUROPA. CON UN DUPLICE OBIETTIVO: FERMARE LA RUSSIA IN UCRAINA; DARSI UNA CAPACITÀ DI DETERRENZA EUROPEA PER EVITARE CHE LA GUERRA IBRIDA IN CORSO DIVENTI UN CONFRONTO MILITARE IN PIENA REGOLA…”
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Sicurezza, difesa, Ucraina – in una parola, Russia – hanno dominato il Consiglio europeo. Subito dopo i "Volenterosi", compresa Giorgia Meloni, si sono precipitati a Londra. Siamo dunque in guerra con la Russia? È l'ultima cosa che vogliamo. In Europa e in Italia. Eppure, è ora di porsi la domanda. Dalla risposta dipendono i bilanci della difesa. Dipende il «prepariamoci a difendere l'Italia» – sperando di non doverlo fare - di Guido Crosetto.
La risposta è che, sì siamo in guerra con la Russia. Pur nolenti. Perché è la Russia che vuole essere in guerra con l'Europa. Lo dice ma soprattutto lo fa. Guerra in campo aperto contro l'Ucraina, Paese europeo membro dell'Onu e dell'Osce, oggi candidato all'Ue, aggredito due volte (2014 e 2022), in barba alle garanzie fornite dalla stessa Russia (memorandum di Budapest del 1994).
riunione dei volenterosi a londra con volodymyr zelensky
Guerra contro i principi su cui poggia l'ordine europeo dei due dopoguerra, mondiale e dopo- guerra fredda, specificamente della non violazione con la forza delle frontiere internazionalmente riconosciute (Atto Finale di Helsinki del 1975). Mosca infranse quell'ordine con l'annessione della Crimea nel 2014; passò alla guerra d'aggressione invadendo l'Ucraina nel 2022 – ultimo precedente analogo l'invasione nazista della Polonia nel 1939;
sta facendo una guerra contro l'Europa con una campagna di attività ostili, alcune potenzialmente letali, di crescenti provocazioni e di sfide geopolitiche nei Balcani e nel vicinato nordafricano, specie in Libia. [...]
L'hanno evocata Dmitry Medvedev, Sergey Lavrov e, soprattutto, Vladimir Putin: «Siamo in guerra con tutti voi». Sullo sfondo la minaccia nucleare.
[...] Le attività ostili russe più visibili sono i vari sorvoli e sconfinamenti, anche marittimi. La Lituania ne ha denunciato uno proprio mentre si riuniva il Consiglio europeo. Provocazioni per irritare più che vere minacce, in classico stile Kgb. Ancor più destabilizzante è la strumentalizzazione dei migranti che Mosca convoglia verso la Polonia via Bielorussia.
Una falla alla frontiera polacca è una falla nel perimetro Shengen – riguarda tutti. Meno visibili ma quotidiani sono gli attacchi informatici contro infrastrutture, servizi, imprese private che, per il momento, hanno solo lo scopo di testarne la resilienza, creare disagio e infastidire gli utenti. [...]
Infine, la manipolazione informativa con operazioni di disinformazione (Doppelgänger, Overload, Portal Kombat/Pravda Network) che dal 2022 ad oggi hanno raggiunto più di quaranta milioni di utenti e migliaia di siti e database in Europa. Più colpiti nell'Ue: Francia, Germania, Polonia - e Italia.
Dopo quasi quattro anni di trincee e campi minati, un milione di caduti o feriti, centinaia di carri armati e artiglierie distrutte, infrastrutture militari ed energetiche colpite all'interno della Russia, la Mosca ufficiale continua a chiamare l'invasione dell'Ucraina «operazione speciale».
Non guerra, che sarebbe il riconoscimento di quello che è: l'aggressione a danno di uno Stato sovrano e indipendente. Ma Vladimir Putin e i suoi accoliti non esitano a usare il termine «guerra» nei confronti dell'Occidente e, soprattutto, dell'Europa.
Donald Trump sembrava infatti chiamarsi fuori per fare il mediatore – le sanzioni su Rosneft e Lukoil non significano che vi abbia rinunciato ma solo che ha perso la pazienza con l'inamovibilità delle condizioni russe. L'operazione speciale contro Kiev è fallita sul nascere grazie all'inattesa resistenza ucraina e all'altrettanta inattesa solidarietà occidentale verso il Paese europeo aggredito, pur fuori dall'ombrello Nato.
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Putin pensava di farla franca: rapido crollo di Kiev, e sostanziale accondiscendenza europea come nel 2014. Quando le cose sono andate diversamente il nemico strategico della Russia è diventato chi sostiene Kiev. Oggi, pertanto, l'Europa.
La Russia si sente già in guerra con l'Europa e si regola di conseguenza. Con una guerra ibrida. Brutale risveglio per l'Europa e per l'Italia. Mutuando da Leon Trotsky, si accorgono che pur non essendo interessate alla guerra, la guerra è interessata a loro. Cullatesi a lungo nella sicurezza garantita dagli Usa via Nato, devono pensare a far da sole.
vladimir putin in mimetica alle esercitazioni militari zapad
Gli aiuti militari all'Ucraina, i volenterosi, i lenti piani Ue, i bilanci nazionali della difesa sono la risposta alla guerra che Mosca ha già iniziato contro l'Europa. Risposta con un duplice obiettivo: fermare la Russia in Ucraina; darsi una capacità di deterrenza europea per evitare che la guerra ibrida in corso diventi un confronto militare in piena regola. Per renderlo impraticabile.
EMMANUEL MACRON E VOLODYMYR ZELENSKY - VERTICE DEI VOLENTEROSI A PARIGI
URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

