obama netanyahu assad isis

MENTRE I SIRIANI SCAPPANO, MEZZO MONDO ENTRA IN SIRIA - DOPO RUSSI, IRANIANI E DRONI AMERICANI, ARRIVANO ANCHE I FRANCESI A BOMBARDARE - MA L’AMMUINA POLITICA E I VETI INCROCIATI, TRA MOSCA E WASHINGTON, RAFFORZANO ASSAD

militari russi posano con foto di putin e assadmilitari russi posano con foto di putin e assad

Bernardo Valli per “la Repubblica”

 

I siriani fuggono dalla patria in guerra, e gli stranieri si impegnano sempre più numerosi nel cielo e sulle pianure della Siria in guerra. Mentre migliaia di profughi provenienti dalla valle del Tigri e dell’Eufrate cercano rifugio in Europa, il campo di battaglia in quella regione è sempre più affollato. Ultimi arrivati, con una forza aerea, sono i francesi finora impegnati soltanto in Iraq. I russi sono da tempo sul posto con le loro armi, di cui è dotato l’alleato regime di Damasco.

 

Ma di recente si è scoperto che Vladimir Putin manda anche soldati di terra che si battono indossando le divise dell’esercito di Bashar Al Assad. Francesi e russi si aggiungono a decine di combattenti di altre nazionalità: dagli americani che intervengono dal cielo con droni o apparecchi pilotati, alle milizie sciite inquadrate spesso da iraniani; dai paesi arabi che si limitano a vaghi interventi aerei e si guardano bene dall’impegnare truppe a terra, perché troppo rischioso e troppo difficile riconoscere i veri alleati dai veri nemici, ai paesi occidentali i cui aerei fanno poco più di un atto di presenza, a fianco degli Stati Uniti.

 

obama netanyahu assad isis 1obama netanyahu assad isis 1

In quanto ai miliziani dei gruppi jihadisti, provengono da decine di contrade diverse: probabilmente, almeno qualcuno, dalla Brianza, come dal Pashmir. La mischia ha alle sue origini la lotta contro la dittatura di Bashar Al Assad, del quale si è pensato spesso che fosse sul punto di perdere il posto. Si pensava che la sua destituzione fosse la soluzione del dramma. Ha usato impunemente i gas, superando la “linea rossa” tracciata da Barack Obama; ha compiuto stragi; torturato e affamato popolazioni ostili. E persiste. La sua immagine non è cambiata. E’ forse mutato il ruolo che gli si vorrebbe assegnare.

 

Ha l’appoggio della Russia, alleato tradizionale della Siria anche per le regioni musulmane russe limitrofe, e dell’Iran, perché come appartenente alla setta alawita è religiosamente imparentato con gli sciiti. Dei quali la Teheran degli ayatollah è la principale capitale. Israele è invece avversario di Bashar Al Assad. Un tempo era un nemico quasi gradito perché teneva tranquillo il confine israelo-siriano del Golan.

 

uomo ferito da un bombardamento di forze alleate ad assaduomo ferito da un bombardamento di forze alleate ad assad

Adesso la situazione non è più la stessa. Gli Hezbollah libanesi, pure loro sciiti e nemici attivi dello Stato ebraico, sono spesso un braccio di Teheran e quindi rappresentano un consistente aiuto per Damasco.

 

Oggi al confine israelo-libanese del Golan le organizzazioni sanitarie dello Stato ebraico curano i feriti delle milizie jihadiste operanti nella zona. Compresi quelli del Califfato. Il quale si è guardato bene finora dall’attaccare Gerusalemme. In quanto nemico dell’Iran e del suo alleato regime di Damasco, Israele ha buoni rapporti con l’Arabia Saudita contraltare sunnita dell’Iran sciita.

 

Bashar Al Assad trae grande vantaggio da queste intese incrociate, spesso contraddittorie, e il più delle volte cangianti secondo le situazioni e i luoghi. Il medico, oggi raìs, succeduto a Hafez Al Assad per caso, in seguito alla morte del fratello maggiore, si è rivelato tenace quanto il padre, un generale d’aviazione e un dittatore geniale e crudele, tanto da essere chiamato, con eccessivo riguardo, quando era in vita, il Bismarck del Medio Oriente.

ASSAD AL VOTO CON LA MOGLIEASSAD AL VOTO CON LA MOGLIE

 

Bashar recupera terreno grazie al caos che regna nel paese. Le forze d’opposizione jihadiste si sono moltiplicate, ma sono in aperta tenzone tra di loro. Il Califfato che domina la scena è in contrasto con Al Nusra, emanazione di Al Qaeda. E la forza armata (“laica”) che per prima sfidò il regime degli Assad, non avendo ricevuto l’aiuto immediato dei paesi arabi moderati e dell’Occidente, è diventata marginale. Questa rissosa situazione, in cui i suoi avversari si combattono tra loro, si sfibrano in lotte di clan, dettate da rivalità valutabili per l’intensità del fanatismo religioso, o animate da settarismi o ambizioni di capi, favorisce Bashar.

PROFUGHI SIRIANI CON IL PRESIDENTE ASSAD PROFUGHI SIRIANI CON IL PRESIDENTE ASSAD

 

Daesh (acronimo di Stato islamico, o Califfato) mantiene tuttavia alcune posizioni che gli danno un’indiscutibile superiorità rispetto agli altri gruppi jihadisti. Ha ad esempio da più di un anno alcuni suoi uomini insediati nel sobborgo di Hadjar al-Aswuad dal quale hanno appena lanciato un’offensiva nel vicino quartiere di Qadam, a pochi chilometri da Damasco.

 

Alla frontiera Nord con la Turchia la perdita di Tall al-Abyad a profitto dei curdi, i più efficaci combattenti contro Daesh, non sembra avere indebolito la sicurezza di Rakka, la “capitale” più a meridione. E il transito tra Siria e Iraq non è stato interrotto ai miliziani.

In Siria, Daesh ha però un nuovo, serio problema. Dopo avere tollerato a lungo i passaggi d’armi e di jihadisti, la Turchia impone controlli più severi. E Ankara ha finito per aprire la sua base aerea di Incirlik agli aerei americani e ha deciso di attivare una lotta contro Daesh.

L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI

 

Tutti questi fatti non insidiano seriamente il Califfato, ma danno respiro a Bashar Al Assad. Gli occidentali non ne chiedono più la partenza brutale, cioè la cacciata, ma la sua sostituzione attraverso un negoziato. In realtà i rapporti tra Assad e gli occidentali sono in corso da tempo.

 

Gli aerei o i droni americani non potrebbero volare nel cielo siriano senza un’intesa con Damasco. Dove si è ben contenti di vedere gli occidentali dare la caccia a Daesh, il suo più serio avversario, senza colpire le basi governative. Se combatti il mio nemico non sei per forza un mio alleato, ma neppure un nemico pericoloso. Al massimo un avversario innocuo. Sembra il caso del presidente francese.

 

L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI

François Hollande non nasconde la poca stima, anzi l’odio per Bashar Al Assad. Vorrebbe cacciarlo dal potere, ma al tempo stesso i francesi devono avere rapporti con lui. Per volare nello spazio aereo siriano, come gli americani prima di loro, essi devono tecnicamente accordarsi con le autorità di Damasco. Altrimenti rischiano di scontrarsi con i Sukhoi, aerei russi in dotazione alle forze governative. Inoltre bombardano i nemici del regime di Bashar Al Assad. Senza toccare il suo esercito.

 

L’arrivo in massa dei profughi ai confini europei ha intensificato l’attività politica. Per non alimentare l’ondata di rifugiati si cerca di moderare il maremoto. Di spegnere il vulcano siriano. E una soluzione negoziata con Bashar Al Assad non è più vista come un’eresia. Non è all’ordine del giorno. Ma lui non è più l’uomo da abbattere, forse da sostituire con il suo accordo, nell’ambito del suo regime. Il cratere mediorientale non si trasforma tuttavia facilmente in un fuoco d’artificio.

L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI L ESECUZIONE DI UN FEDELE DI ASSAD DA PARTE DI RIBELLI SIRIANI

 

 

Ultimi Dagoreport

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…