angelo scola

LA SCOLA CATTOLICA – PAROLE, OPERE E OMISSIONI DEL CARDINAL ANGELO SCOLA NELLA SUA AUTOBIOGRAFIA “HO SCOMMESSO SULLA LIBERTÀ”: “BERGOGLIO È UN COLPO ALLO STOMACO CHE CI HA ASSESTATO LO SPIRITO SANTO, DOPO IL CONCLAVE SONO STATO ISOLATO” – “NON HO RINUNCIATO ALLA MIA CROCE PETTORALE SOSTITUENDOLA CON UNA DI LATTA PER IMITARE IL PAPA. HO TENUTO QUELLA CHE AVEVO”

Aldo Cazzullo per il “Corriere della Sera”

 

ANGELO SCOLA E ALDO CAZZULLO

Al Conclave Angelo Scola è entrato Papa ed è uscito cardinale? «Una fake news, costruita in modo tale da sembrare la più plausibile». È riduttivo cominciare a leggere l' autobiografia di uno dei più importanti uomini di Chiesa europei dalla domanda sul Conclave. Ma è inevitabile.

 

«A differenza che nel 2005, dove era emerso subito un nome, quello appunto di Ratzinger che sarebbe poi stato eletto, il Conclave del 2013 è iniziato senza un candidato», dice Scola. Che, prima di lasciare Milano, aveva detto ai collaboratori: «La rinuncia di Benedetto XVI è un fatto inedito nella storia della Chiesa degli ultimi secoli e preannuncia un nuovo Papa altrettanto inedito. State tranquilli che non sarò io».

 

ANGELO SCOLA PAPA FRANCESCO

E ora aggiunge: «Non ho mai creduto alla possibilità di diventare Papa. E quindi non ho sofferto per questo motivo. Devo ammettere però che, sulla base di quel che hanno scritto i giornali, io ho subìto una certa emarginazione. Dopo il Conclave sono stato considerato l'avversario che ha perso la sfida con Bergoglio, il cardinale nostalgico dei Papi precedenti, l' uomo del passato. E questo ovviamente non mi ha fatto piacere».

 

angelo scola vescovo di milano x

È un libro molto ricco, questa lunga intervista di Scola all' inviato di «Avvenire» Luigi Geninazzi, Ho scommesso sulla libertà, pubblicato da Solferino. A cominciare dai ritratti dei tre Papi che l' ex patriarca di Venezia ed ex arcivescovo di Milano ha visto da vicino.

Bergoglio lo conosceva già. L' aveva incontrato in Argentina e poi al Sinodo dei vescovi: «Ricordo la delicatezza dei suoi interventi e la serietà e compunzione del suo atteggiamento. Durante le pause delle assemblee rimaneva quasi sempre seduto al suo posto, silenzioso e chino sugli appunti, segno di una personalità molto riservata. Anche per questo sono stato molto colpito dal carattere aperto, gioviale e ironico che ha manifestato da quando è diventato Papa. Ci vedo la conferma della speciale "grazia di stato" che investe l' eletto al soglio di Pietro».

papa francesco

 

Sostiene Scola che «il comparire di un Papa come Francesco è stato un salutare colpo allo stomaco che lo Spirito Santo ci ha assestato per svegliarci». Però individua «una cosa che accomuna molti detrattori e anche tanti ammiratori di Papa Francesco: lo squilibrio del giudizio.

 

I primi sono arrabbiati perché Francesco non dice quel che pensano loro. I secondi si ritengono soddisfatti perché Francesco direbbe quel che loro hanno sempre detto e pensato in questi ultimi cinquant' anni che avrebbero visto il tradimento del Concilio Vaticano II, solo adesso finalmente e pienamente applicato. Le cose non stanno in questo modo».

 

I falsi amici di Francesco vedono nella sua predicazione un ritorno al puro Vangelo; come se occuparsi dei nuovi diritti, delle neuroscienze, dell' intelligenza artificiale, dell' aborto distogliesse «dall' autentico messaggio di misericordia di Cristo».

ANGELO SCOLA PAPA RATZINGER

 

Scola è convinto invece che la Chiesa debba portare la sua proposta di vita buona nel dibattito pubblico, e anche nei luoghi dove si prendono le decisioni, dalla Rete al Parlamento. Quanto allo stile, «io non sono tra coloro che hanno cambiato la croce pettorale sostituendola con una di latta per imitare il Papa. Ho tenuto quella che avevo.

 

E ho continuato a presiedere le cerimonie solenni indossando casule preziosissime conservate nel museo del Duomo, come vuole la tradizione»; compreso l' anello «con un bellissimo cammeo che apparteneva al cardinale Schuster».

suore con papa francesco

 

«Mi sentirei ridicolo se dovessi assumere uno stile, nel senso di comportamento esteriore, che non è il mio». Ma da vescovo di Grosseto «andavo a trovare i malati di Aids, quando ancora questa malattia era sinonimo di terribili sofferenze e di morte sicura. Lo stesso ho fatto con le donne del carcere femminile di Venezia. E nelle periferie di Milano».

 

C' è un pezzo di storia d' Italia e della Chiesa, nelle memorie di «don Angelo». L' occupazione tedesca, e i disperati tentativi di intercettare il padre camionista che non sa che è cambiata la parola d' ordine necessaria per entrare nel palazzo sequestrato dai nazisti, dove la famiglia Scola abita in una casa di ringhiera di 35 metri quadrati.

 

il dalai lama tenzin gyatso e il cardinale angelo scola

L' arrivo degli americani e la scoperta del cioccolato, rubato di nascosto alla madre. La fede «trasmessa con il latte e la tenerezza». La condivisione delle idee politiche del padre socialista. La scoperta del «genio educatore» di don Giussani: «Con lui non si scherzava mai e si era sempre lieti», anche durante le discussioni al limite dello scontro.

 

Il viaggio a Parigi nell' estate del 1968 e la manifestazioni nel Quartiere Latino. La malattia che lo porta in coma, a un passo dalla morte. L' incontro con il giovane imprenditore dell' Edilnord, Silvio Berlusconi. L' esperienza con la psicoanalisi. Le notti trascorse da Wojtyla in preghiera sdraiato sul pavimento con le braccia aperte come in croce.

 

JUAN CARRON

L' ammonimento dell' allora cardinale Ratzinger: «Don Angelo, non dia consigli a chi non glieli ha chiesti». L' amicizia con il grande teologo Hans Urs von Balthasar, che nottetempo conversava con la mistica Adrienne Von Speyr, morta da anni. Il «doppio peccato originale» che si è sentito addosso per via della formazione in Cl.

 

La lettera di Carrón a Benedetto XVI, che auspicava l' arrivo di Scola a Milano e criticava i suoi predecessori Martini e Tettamanzi «con espressioni approssimative e un po' goffe». Il veto di Bertone alla nomina di Scola alla presidenza della Conferenza episcopale. I giudizi lusinghieri su Ruini e Bagnasco. Il rapporto con l' Islam.

 

Gli anni di Venezia e Milano, il ritiro sugli amati monti sopra Lecco, e le riflessioni sul futuro di un uomo che ha ancora molto da dire. A cominciare da un' idea forte: Gesù non è un defunto ma un contemporaneo; e il cristianesimo non è che l' incontro con Lui.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...    

giuseppe marotta giovanni carnevali

DAGOREPORT! GIUSEPPE MAROTTA STRINGE ANCORA PIÙ LE MANI SULLA FIGC. IN SETTIMANA SI VOTA LA SOSTITUZIONE NEL CONSIGLIO FEDERALE DI FRANCESCO CALVO, EX MARITO DI DENIZ AKALIN ATTUALE COMPAGNA DI ANDREA AGNELLI, E IL PRESIDENTE DELL’INTER STA BRIGANDO PER PORTARE AL SUO POSTO IL SODALE, NONCHÉ TESTIMONE DI NOZZE, GIOVANNI CARNEVALI, AD DEL SASSUOLO (MA C'E' ANCHE L'IDEA CHIELLINI) - IN CONSIGLIO FEDERALE SIEDEREBBERO COSÌ MAROTTA, CARNEVALI E CAMPOCCIA, IN QUOTA UDINESE MA LA CUI FEDE INTERISTA È NOTA A TUTTI. MILAN, JUVENTUS, NAPOLI E LE ROMANE RIMARREBBERO CON UN PALMO DI NASO…

giorgia meloni pro palestina manifestazione sciopero

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI QUESTA VOLTA SBAGLIA: SBEFFEGGIARE LA MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA È UN ERRORE DI CALCOLO POLITICO. IN PIAZZA NON C’ERANO SOLO I SOLITI VECCHI COMUNISTI IPER-SINDACALIZZATI O I FANCAZZISTI DEL “WEEKEND LUNGO”. TRE MILIONI DI PERSONE CHE IN TRE GIORNI HANNO SFILATO E MANIFESTATO, NON SI POSSONO IGNORARE O BOLLARE COME "DELINQUENTI", COME FA SALVINI. ANCHE PERCHÉ SEI ITALIANI SU DIECI SONO SOLIDALI CON IL POPOLO PALESTINESE – LA DUCETTA È LA SOLITA CAMALEONTE: IN EUROPA FA LA DEMOCRISTIANA, TIENE I CONTI IN ORDINE, APPOGGIA L’UCRAINA E SCHIFA I SUOI ALLEATI FILORUSSI (COME IL RUMENO SIMION, A CUI NON RISPONDE PIÙ IL TELEFONO). MA QUANDO SI TRATTA DI ISRAELE, PERDE LA PAROLA…

mediobanca mps alessandro melzi deril vittorio grilli francesco milleri gaetano caltagirone fabio corsico phillippe donnet alberto nagel

DAGOREPORT - AL GRAN CASINÒ DEL RISIKO BANCARIO, “LES JEUX SONT FAITS"? ESCE DAL TAVOLO DA GIOCO MILANO DI MEDIOBANCA, ADESSO COMANDA IL BANCO DI PALAZZO CHIGI, STARRING IL GRAN CROUPIER FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE – DAVVERO, ‘’RIEN NE VA PLUS”? MAI STARE TROPPO TRANQUILLI E CANTARE VITTORIA… IN ITALIA PUÒ SEMPRE SPUNTARE QUALCHE MALINTENZIONATO DECISO A GUASTARE LA FESTA DEI COMPAGNUCCI DELLA PARROCCHIETTA ROMANA - A PIAZZA AFFARI SI VOCIFERA SOTTO I BAFFI CHE FRA QUALCHE MESE, QUANDO I VINCITORI SI SARANNO SISTEMATI BEN BENE PER PORTARE A COMPIMENTO LA CONQUISTA DEL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI, NULLA POTRÀ VIETARE A UNA BANCA DI LANCIARE UN’OPA SU MPS, DOTATO COM’È DEL 13% DEL LEONE DI TRIESTE - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ PALAZZO CHIGI? POTRÀ TIRARE FUORI DAL CILINDRO DI NUOVO LE GOLDEN POWER “A TUTELA DEGLI INTERESSI NAZIONALI”, COME È ACCADUTO CON L’OPS DI UNICREDIT SU BANCO BPM, CARO ALLA LEGA? – COME SONO RIUSCITI A DISINNESCARE LE AMBIZIONI DEL CEO DI MPS, LUIGINO LOVAGLIO…