L’EDITTO BULGARO DI GRILLOMAO: “NON ANDREMO IN TV, LA OCCUPEREMO” – A TESTA BASSA CONTRO FLORIS E VESPA

1 - LA TV NEL MIRINO DI GRILLO: "NOI LA OCCUPEREMO"
Emanuele Buzzi per "Il Corriere della Sera"

Ancora a testa bassa contro i media. Dopo gli affondi di sabato, Beppe Grillo rilancia. «Ho fatto la tv per 40 anni, la tv fa male non per quello che viene detto ma per quello che si vede - dice durante un comizio a Marina di Ragusa -. Noi non andremo in tv, noi la occuperemo».

Nel mirino sempre il conduttore di «Ballarò», Giovanni Floris -. «I grandi giornalisti mettono in dubbio dove prendiamo i soldi. Ho minacciato Floris, manderemo noi la troupe a casa da lui e gli chiederemo quanto spende», afferma -, ma non solo. «La Annunziata oggi (ieri, durante l'intervista con Roberto Fico a «In 1/2 ora», ndr) voleva tirare fuori da Fico il peggio, da Fico che è un ragazzo meraviglioso».

Il leader segna una svolta per il Movimento: «Ora non prendiamo più le botte, adesso reagiamo - dichiara dal palco -, anche se perdiamo qualche voto, chi se ne frega». E poi sferza di nuovo i sindacati. «La Cgil ha fatto uno studio in cui dice che ci vogliono 63 anni per tornare alla occupazione del 2007 - attacca -. Lo dice la Cgil che è uno dei sindacati che ha contribuito a disintegrare il lavoro in questo Paese».

Grillo poi se la prende con lo «Stato che crea ansia, che ricatta e che manda la Guardia di Finanza a controllare i bed and breakfast mentre si fa scappare 21 miliardi dal Monte dei Paschi di Siena». In giornata già dal blog si era scagliato contro la situazione del nostro Paese. «L'Italia è come un cammello che se debilitato può morire all'improvviso» con il premier «Capitan Findus Letta» che «vende soltanto miraggi», scrive il leader. E aggiunge: «Il cammello Italia collasserà e gli italiani, ignari lo verranno a sapere in prima serata, dopo la pubblicità e prima degli elicotteri».

La domenica mediatica dei Cinque Stelle ha visto protagonista ieri anche il deputato Roberto Fico, candidato alla presidenza della commissione di Vigilanza Rai e ospite, come ha ricordato Grillo, di Lucia Annunziata. «La Rai deve essere un bene comune come l'acqua», sostiene il parlamentare, che ribadisce la necessità di togliere l'azienda dalle mani dei partiti. Sugli attacchi del capo politico del Movimento ai giornalisti Rai Fico replica: «Non c'è mai stato un editto di Beppe Grillo, lui parla dai palchi e dice cosa pensa. È un battitore libero. L'editto bulgaro di Berlusconi invece era vero e ha avuto effetto. È importante anche la storia personale delle persone».

E ancora: «Grillo esprime una valutazione su un giornalista ma a questo giornalista non capiterà mai niente, non è nelle nostre corde, noi vogliamo solo un'informazione libera», assicura. Quanto a Milena Gabanelli, Fico spiega: «Mi è molto dispiaciuto il servizio della Gabanelli, ma Gabanelli rimane una grande giornalista. Solo, poteva chiederci i dati».

Nel mirino anche la legge Gasparri: «Va cambiata la governance della Rai, ad esempio cambiando il modo di elezione del cda prevedendo anche la rappresentanza dei cittadini». «Fico? Non lo voto - replica Maurizio Gasparri - e non credo che si possa votare un esponente di un partito che denigra una legge che ha modernizzato il settore, che sta per festeggiare il suo decimo compleanno e che non sarà modificata».

Intanto, crescono le polemiche sul video girato a Figline Valdarno (Firenze), in cui Grillo fa diverse battute ironiche sulla Ciociaria, video che ha scatenato una vera e propria rivolta dei ciociari sul web. Ieri il sindaco di Pico (Frosinone), Ornella Carnevale, ha invitato il leader Cinque Stelle: «Questo senza alcun risentimento da parte nostra».

2. BASTA CON I PROGRAMMI DI VESPA E FLORIS
E.Bu. per "Il Corriere della Sera"

«La tv non va demonizzata: è uno strumento come tanti, anche se ora è usato dalla partitocrazia. Io ci ho lavorato»: a parlare è il senatore Cinque Stelle Alberto Airola, 43 anni, operatore di ripresa telecinematografica e candidato membro della commissione di Vigilanza Rai.

Senatore, è il segno di un disgelo verso la televisione? Vi vedremo più spesso?
«La gente ce lo ha chiesto e alcuni di noi sono bravi, bucano lo schermo. A mio avviso però non la dovremmo fare, non è lì che si costruisce una formazione culturale diversa per i cittadini. Le nostre presenze comunque saranno gocce nel mare della disinformazione».

E della Rai che idea ha?
«Sulla Rai è stata montata una campagna contro di noi che non ha precedenti».

Ha sentito cosa dice Grillo?
«Cosa?»

Che non andrete in tv: la occuperete. E che vuole seguire con una troupe Floris.
(Ride) «Ma no, quella su Floris è solo una boutade...».

Lei, invece, cosa pensa dell'informazione politica sui canali pubblici?
«Che ci sono persone a condurre i programmi schierate politicamente. E non ce lo dobbiamo nascondere».

E di format come «Ballarò» di Giovanni Floris o «Porta a porta» di Bruno Vespa?
«Che sono programmi vecchi, stantii. Che bisognerebbe uscire dalle gabbie per provare a fare qualcosa di nuovo».

Lo stesso discorso vale per «Report»?
«Un buon programma, uno dei pochi che approfondisce i temi. Mi piace anche Riccardo Iacona».

Qual è il suo giudizio su Milena Gabanelli?
«Un'ottima giornalista. Mi ha stupito il suo comportamento con il Movimento e condivido le repliche del nostro gruppo».

E come valuta la presenza di reality e talent show nel palinsesto?
«Senza apparire bigotto, sono contro i programmi beceri: vorrei una Rai in grado di aiutare le persone ad attuare una rivoluzione culturale. Anche per quanto concerne l'informazione: non deve diventare riferimento per il dibattito politico».


Senta, Roberto Fico su Rai 3 ha parlato di un nuovo modello di governance...
«Sì, i partiti devono rimanere fuori dai consigli d'amministrazione. Io faccio parte di un sindacato (il sindacato autonomo lavoratori audiovisivo) e credo che sia giusto che i lavoratori abbiano una rappresentanza nei cda. Se non consulti chi ci lavora, che visione puoi avere di un'azienda?».

Spazio ai lavoratori. E poi?
«Servono figure di alto profilo, possibilmente lontane dal potere. Devo dire che, però, uno come Sergio Zavoli (ex presidente della Vigilanza, ndr) nel suo ruolo è stato meritevole».

 

Giovanni Floris Roberto Fico alla Camera jpegFABIO FAZIO E ENRICO LETTA milena gabanelli Bruno Vespa BRUNO VESPA E MICHELE SANTOROAirola Grillo airola

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)