GIGGINO, FAI IL GIUDICE A FORUM! L’ “EVENTO” DELL’ANNO A NAPOLI E’ DIVENTATO IL FLOP DEL SECOLO, E I 16 MILIONI DI EURO SERVIRANNO SOLO A PAGARE I DEBITI (MA A CHI?)

Emiliano Fittipaldi per "l'Espresso"

È il "Grande Evento" che Napoli aspettava trepidante dal 2007. L'happening che dovrebbe rilanciare la città nel mondo. Il progetto che il governo Prodi e poi Berlusconi hanno definito «fondamentale per tutta l'Italia». La manifestazione su cui Regione e Comune hanno promesso di investire centinaia di milioni di euro. Così, alla vigilia dell'inaugurazione del "Forum universale delle culture 2013" di Napoli, ci si aspetterebbe che la macchina organizzativa sia a pieno regime.

Con torme di tecnici impegnate ad allestire i luoghi del festival promosso dall'Unesco, uffici intenti a organizzare convegni e spettacoli di ogni tipo, la giunta De Magistris impegnata allo spasimo per il successo dell'evento.

Invece oggi, al Forum, ci lavorano in quattro. Quattro persone in tutto, rinchiuse dentro il museo Pan, che ospita la "task-force" in una stanzetta al terzo piano. «Avevamo una sede nostra, ma ce l'hanno chiusa. Ci hanno fregato pure i computer. Li abbiamo ricomprati e ci li hanno ri-rubati», racconta Alessandro Puca, un commercialista nominato un anno fa commissario straordinario della Fondazione che da tre anni gestisce l'evento, partecipata al 50 per cento da Comune e Regione.

«Ho chiesto altri pc al Comune, e sono andato a ritirarli con la mia macchina. Ci hanno dato degli arnesi vecchi come il cucco, tanto che posso lavorare solo io perché mi attacco al server del mio studio privato. A che punto siamo? A zero. Nessun programma, nessun progetto, nemmeno un soldo in cassa. In compenso la Fondazione ha già contratto debiti per circa 6 milioni di euro, qui ci protestano tutto!».

Il commissario sorride amaro. «Ho chiesto persino che i tre dipendenti vengano riassegnati ad altro incarico, visto che non hanno niente da fare. Sa qual è la verità: mi hanno dato le chiavi di un'automobile, ma prima che io salissi mi hanno levato il motore».

Puca non sta scherzando: il Forum che dovrebbe animare la città è solo un fantasma. A pochi giorni dal via il numero di telefono della Fondazione risulta staccato. La sede legale, l'ex asilo Filangieri, è chiusa. «Lavori di manutenzione», spiegano da Palazzo San Giacomo. Il sito Internet non esiste: «in manutenzione» anche lui.

Il direttore artistico non è stato ancora nominato: tra presidenti e dirigenti in quattro anni sono stati bruciati cinque candidati, e l'ultimo papabile (il boliviano Andres Neumann, un consulente in carica dallo scorso luglio) ha studiato bene le carte e ha deciso di rinunciare, consigliando agli amici napoletani di «cancellare il Forum» per evitare figure meschine davanti al resto del pianeta.

A oggi anche la data d'inaugurazione è ballerina: se qualcuno ipotizza si faccia il 23 settembre, altri credono sia più probabile il 24. Dove, non si sa ancora. Ad agosto i giornali locali hanno annunciato che la serata di gala era stata affidata a Ennio Morricone, spiegando che il maestro avrebbe suonato con l'orchestra San Carlo temi musicali legati alla pace e alle diversità culturali a Bagnoli. «Non ne so nulla», chiosa Puca, «non mi risulta che il musicista abbia firmato alcunché».

Marzia Bonacci, portavoce del sindaco, cerca di fare chiarezza: «Morricone è stato posticipato a ottobre o novembre. Però tra qualche giorno ci sarà un "prologo" del Forum, in occasione delle feste per l'anniversario delle Quattro Giornate di Napoli». E l'inaugurazione vera e propria? «La data non possiamo deciderla da soli: va concordata con la Regione, il governo, la Fondazione di Barcellona titolare del format, il sindaco di Barcellona e il ministro della Cultura».

Sono in tanti, ormai, a sostenere che la kermesse entrerà di diritto nella leggenda. Se non come evento capace di risollevare Napoli, come il flop più grandioso nella storia dei festival internazionali. Simbolo di un Paese allo sfascio incapace di difendere i pochi eventi di spicco che ospita, e delle tarantelle in cui si avvitano amministratori nazionali e locali, colpevoli - sia a destra sia a sinistra - di ritardi inaccettabili e sciatterie organizzative degne dei dilettanti della "Corrida".

Così, se il presidente Stefano Caldoro, area Pdl, ha firmato la delibera che sblocca 16 milioni (dei 250 previsti nel 2007) appena due mesi fa, De Magistris difende il suo operato spiegando che il Forum «sarà sì "proletario", ma farà parlare di Napoli nel mondo» e promette, come ai tempi in cui invitava Al Pacino con un video diventato cult su YouTube, la presenza di papa Francesco. In città ironizzano sulle dichiarazioni considerate un'altra "supercazzola" alla "Amici miei", e temono che il Forum 2013 (che, se mai si farà, sarà nel 2014) resti un contenitore senza contenuto, un progetto già fallito che sarà ininfluente per lo sviluppo della città.

«Non sono d'accordo, ne usciremo con dignità e qualità», interviene Gaetano Daniele detto Nino, assessore alla Cultura da tre mesi dopo l'ennesimo rimpasto di giunta e capo della "cabina di regia" che il comune ha messo in piedi per rilanciare il progetto. «Non le posso dire nel dettaglio quali saranno gli eventi che abbiamo immaginato, ma le assicuro che il contenuto programmatico è già stato elaborato. Poi bisognerà fare i bandi pubblici».

Per la cerimonia inaugurale Daniele spera di riunire l'orchestra nazionale greca licenziata dalla tv di Stato, «che verrà diretta da un direttore di ogni Continente. Quando? Non posso confermarglielo. Il 24 settembre arriverà la delegazione della Fondazione di Barcellona e decideremo insieme». E Morricone? Forse viene ma forse, insomma, anche no: «Dipende dai suoi impegni».

Com'è possibile che, con sette anni per preparare al meglio l'appuntamento, Napoli e l'Italia si siano ridotti a questo punto? La storia parte nel 2006, quando Nicola Oddati, al tempo assessore del sindaco Rosa Russo Iervolino, riuscì a strappare alla Fondazione Forum di Barcellona (titolare del marchio patrocinato dall'Unesco) il sì alla candidatura del capoluogo campano.

A sorpresa, l'anno dopo la città riesce ad aggiudicarsi la quarta edizione dell'evento. «Un successo strepitoso», gongolò Oddati, «organizzeremo 101 giorni di eventi nei quali sono attesi 4 milioni di turisti». Numeri non sparati a caso: a Barcellona, nella messicana Monterrey e a Valparaiso in Cile il Forum è stato infatti un eccezionale trampolino di lancio per l'economia e un volano per la riqualificazione di interi quartieri.

La sbornia dura mesi. La politica comincia a promettere stanziamenti mostruosi: la Regione Campania parla di 500 milioni per le infrastrutture, l'allora ministro Francesco Rutelli ipotizza dal governo fondi per 150 milioni di euro. Al Comune nasce un'unità di progetto che comincia a spendere soldi: ad esperti e artisti vengono affidati i primi progetti, sono prodotti video pubblicitari, delegazioni di assessori e portaborse fanno su e giù con la Spagna, Bassolino e Iervolino organizzano un road-show a New York per presentare l'evento agli americani.

Nel 2010 si stanziano centinaia di migliaia di euro per mandare una degna delegazione a Valparaiso: il teatro San Carlo, il Museo archeologico di Ercolano e associazioni varie aspettano da allora i soldi spesi per gli spettacoli portati oltreoceano. Berlusconi è nel frattempo al governo e ventila l'idea di rispedire a Napoli Guido Bertolaso, vincitore della battaglia contro la monnezza.

La Fondazione napoletana nasce solo nel febbraio del 2010, e viene immediatamente lottizzata dai partiti: Oddati ne diventa presidente, nel cda finiscono due ex consiglieri regionali, mentre lo storico portavoce di Bassolino, Mario Bologna, viene nominato direttore generale a oltre 150 mila euro l'anno. Dura poco. Perché le elezioni amministrative spazzano via il centrosinistra napoletano: nell'ottobre 2011 Caldoro e De Magistris mettono mano allo spoil system, il sindaco caccia Oddati e chiama il cantante Roberto Vecchioni.

Mancano due anni all'inizio del Forum, e non c'è ancora uno straccio di finanziamento né di programma. L'ipotesi Vecchioni resta una parentesi: a causa degli attacchi sul suo ingaggio il milanese alla fine declina l'invito. Gigino designa come nuovo presidente il professor Sergio Marotta, che resta presidente "in pectore" per nove, travagliati mesi, durante i quali arriva il commissario Puca e si dimettono prima il direttore generale appena nominato, l'ambasciatore Francesco Caruso («Il Forum è un cortile, che pena per Napoli, che vergogna per tutti», è il suo commiato); poi l'artista Peppe Barra, che era nel comitato scientifico di cui si perdono presto le tracce.

Negli ultimi mesi, infine, va registrato il "caso" Claudio De Magistris, superconsulente del Comune (a titolo gratuito) che sia il fratello sindaco sia l'assessore Daniele sponsorizzano come direttore artistico, stavolta con stipendio annesso. Le polemiche feroci però costringono il Comune a una marcia indietro e all'assunzione del boliviano Neumann. Anche lui, però, lo scorso 5 settembre se ne è andato.

«Ad oggi», ragiona sconsolato Puca, che da commissario guadagna 2.500 euro lordi al mese, «non solo non c'è il direttore artistico, ma manca la convenzione tra Fondazione e Comune, necessaria a sbloccare i finanziamenti. Senza firma io non posso andare in banca a negoziare un prestito».

Non è l'unico problema: se i 16 milioni infine arrivassero, la fetta più grande (gli 11 milioni in capo a Palazzo San Giacomo) rischiano di essere cannibalizzati dai creditori, cioè musei, professori di licei, fondazioni, partite Iva e fornitori che negli anni passati hanno lavorato a progetti legati al Forum e che sono, come dice il commissario, «rimasti "appesi". Per evitare pignoramenti io ho costruito pure un trust, ma la Regione non l'ha voluto usare».

Così, tra stanziamenti ridotti al lumicino, amministrazioni che si fanno la guerra, uso folle dei denari comunitari, debiti milionari e misteriose schede tecniche sugli eventi che l'assessore Daniele vuole tenere segrete (sappiamo che i quartieri indicati per gli eventi sono il centro storico, Forcella, la Mostra d'Oltremare e piazza Mercato), dall'estero ci guardano sbigottiti, come fossimo dei mentecatti. I soci della Fondazione Forum di Barcellona per ora hanno avuto pietà e ci hanno concesso un maxisconto di tre milioni per l'uso del marchio. Non è detto, però, che tra qualche mese - nel caso l'evento seriale s'interrompesse e Napoli distruggesse l'immagine del format - non chiedano un megarisarcimento.

Per la cronaca, il tema portante del Forum 2013 dovrebbe essere "La memoria del futuro". Non sappiamo se la kermesse ne abbia uno. E in molti, a Napoli, si domandano pure se ce l'abbia la loro città.

 

DE MAGISTRIS ALLO STADIONARDUCCI E DE MAGISTRIS AL GAY PRIDELUIGI DE MAGISTRISGIGGINO L'ULTRA SEMBRA PASSATO UN SECOLO Ennio Morricone con la moglie MARCELLO TAGLIALATELA E STEFANO CALDORO SCAPOLONI: AL PACINORoberto Vecchionicort31 roberto vecchioniluigi demagistris sangennaro antonio-pietro-luigi demagistrisgrillo demagistrisLUIGI DE MAGISTRIS INVITA AL PACINO A NAPOLI

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