L’IMU-RTACCI! LE PICCOLE MPRESE ARTIGIANE SUBISCONO LA TASSA PIÙ DEGLI ALTRI

Rosaria Amato per "la Repubblica"

Non è solo un peso per le famiglie: l'Imu costituisce anche «un aggravio intollerabile» per le imprese, in particolare per quelle più piccole. Infatti il passaggio dall'Ici all'attuale imposta sui beni strumentali non è stato neutrale, ma ha comportato aumenti che partono da un minimo del 30%, ma in molti casi superano il 150%, e in qualche caso il 200%.

Secondo uno studio della Cna, la confederazione dell'artigianato, dal significativo titolo: «Così l'Imu uccide le piccole imprese», se per un piccolo capannone industriale i rincari medi sono intorno al 77%, per un ufficio a Milano si può arrivare addirittura al 240%, e comunque non si va sotto il 100%, fatta eccezione per L'Aquila.

Se dalle percentuali si passa alle cifre, si capisce ancora meglio il perché della protesta delle piccole imprese, già messe in difficoltà dalla crisi e dal credit crunch. Un negozio di valore catastale di 56.000 euro, per esempio (e dunque di dimensioni più che modeste) nel 2012 ha dovuto pagare mediamente 850 euro di Imu, 480 euro in più rispetto all'Ici dell'anno precedente, con un incremento medio del 132%. Ma per un laboratorio artigianale di medie dimensioni (valore catastale 270.000 euro) l'incremento è stato di 1800 euro, corrispondente a un +101% (ma a Torino si arriva a un aggravio di 2500 euro
per un locale delle stesse dimensioni).

«L'Imu sugli immobili strumentali sta distruggendo la piccola impresa. - dice Claudio Carpentieri, responsabile dell'ufficio politiche fiscali della Cna e autore dello studio, che mette a confronto le principali tipologie di beni strumentali nei 21 capoluoghi di Regione - I Comuni hanno cercato di moderarsi sulle aliquote per la prima casa, ma per i beni strumentali, che di solito hanno un valore catastale molto elevato, si arriva facilmente anche al 10,6 per mille.

Per gli artigiani è un danno grave, perché si tratta di un'imposta che prescinde dal fatturato, va pagata anche se l'azienda è in perdita. E nei periodi di crisi economica, i tributi che pesano maggiormente sull'economia delle imprese sono proprio quelli di questo tipo». Le difficoltà delle piccole imprese e in particolare di quelle artigiane sono evidenti dalla mole delle chiusure: l'anno scorso ha posto fine all'attività l'8,4% delle imprese artigiane, e per il 2013 si teme il peggio per altre 140.000 aziende, il 10% di quelle esistenti.

C'è anche una questione di equità sollevata dalla Cna: «Gli immobili strumentali delle imprese non rappresentano un accumulo di patrimonio, ma sono destinati alla produzione», e quindi «sono già sottoposti ad imposizione attraverso la tassazione Irpef o Ires per il reddito che contribuiscono a generare».

Certo, abolire anche l'Imu sulle imprese, oltre a quella sulla prima casa, sembra una sfida immane, probabilmente impossibile per il nuovo governo. Se ne rende conto la stessa Cna, che fa un proposta di mediazione all'esecutivo: «Se non si riesce nell'immediato ad abolire completamente l'Imu sui beni strumentali - dice Carpentieri - almeno parifichiamo questo tributo a quello delle prime case, quindi con un'aliquota base del 4 per mille con la possibilità di arrivare al massimo al 6. Questa dovrebbe essere tra le priorità del nuovo governo, per poi andare verso l'abolizione. Inoltre l'Imu dovrebbe diventare un costo dell'impresa, deducibile dal reddito ». Costo? «Sette-otto miliardi per quest'anno, secondo una stima grossolana. Si trovino».

 

IMUTASSA SULLA CASA jpegTASSA IMU jpegIMU jpegimu IMU

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…