
L’INCONTRO TRUMP-PUTIN A BUDAPEST È L’ENNESIMO CHIODO SULLA BARA DELL’EUROPA – IL PREMIER UNGHERESE, VIKTOR ORBAN, È IL CAVALLO DI TROIA DI PUTIN NELL’UE: SI È OPPOSTO AGLI AIUTI A KIEV, PROMETTENDO DI BLOCCARNE L’INGRESSO NELL’UNIONE, HA IGNORATO LE SANZIONI A MOSCA E IN QUESTI ANNI HA CONTINUATO AD ACQUISTARE PETROLIO RUSSO – IL “TELEGRAPH”: “OFFRENDO A ORBÁN IL PALCOSCENICO DI UN ‘SUMMIT DI PACE’, TRUMP NON SOLO LO RICOMPENSA PER LA FEDELTÀ, MA PROMUOVE ANCHE LA SUA STRATEGIA DI ‘MAGA GLOBALE’, CON L’EFFETTO COLLATERALE, CERTAMENTE VOLUTO, DI FAR INFURIARE LE ÉLITE LIBERAL DI BRUXELLES”
Traduzione di un estratto dell’articolo di James Crisp per https://www.telegraph.co.uk/
VIKTOR ORBAN IN VISITA DA DONALD TRUMP A MAR-A-LAGO
L’annuncio di Donald Trump di voler incontrare Vladimir Putin a Budapest per discutere della guerra in Ucraina è stato accolto come un colpo doloroso in Europa.
Per il premier ungherese Viktor Orbán, invece, è una vittoria politica di enorme portata. Spesso deriso come l’alleato più vicino di Putin all’interno dell’Unione Europea, Orbán si è scontrato più volte con Volodymyr Zelensky e ha contestato duramente le sanzioni occidentali contro Mosca, definendo la guerra una causa persa per Kyiv e chiedendo con insistenza “negoziati immediati per la pace”.
Il rapporto tra i due leader è ormai glaciale: Orbán ha promesso di bloccare l’ingresso dell’Ucraina nell’UE, accusando il governo di Zelensky di perseguitare la minoranza ungherese nel Paese. Dopo che, in agosto, un attacco ucraino ha colpito un oleodotto diretto in Ungheria, Budapest ha reagito avvicinandosi ulteriormente alla Russia.
Ma Orbán non ha mai interrotto i rapporti con Trump, al quale si legò sin dal primo mandato, diventando uno dei suoi più fedeli alleati internazionali anche durante il periodo di “esilio” politico tra le due presidenze. In quegli anni, mentre attaccava Joe Biden, Orbán divenne una figura di riferimento per i conservatori americani […].
viktor orban e volodymyr zelensky
[…] Oggi Orbán si presenta come “campione della pace”, e il summit in Ungheria rappresenta per lui un enorme successo personale: un leader di un piccolo Paese da 9,5 milioni di abitanti che si ritrova a ospitare un incontro tra superpotenze.
È una notizia amara per Bruxelles, dove molti speravano che il premier potesse essere sconfitto alle prossime elezioni dal conservatore pro-UE Peter Magyar, attualmente in vantaggio nei sondaggi.
Orbán […] ha sempre amato il ruolo di “cattivo ragazzo” dell’Europa: ha fondato un’alleanza di partiti euroscettici per ridimensionare i poteri della Commissione, ha sfidato la giustizia europea sulle politiche anti-immigrazione e ha costruito zone di transito ai confini per bloccare i migranti.
Lo scorso anno ha infranto ogni tabù visitando Kyiv, Mosca e Pechino in una sua “missione di pace”, nonostante le proteste degli alleati UE, che hanno ribadito che non parlava a nome del blocco, pur detenendone la presidenza di turno.
A Bruxelles avevano creduto di essersi vendicati quando, a settembre, Trump aveva rimproverato l’UE per aver continuato ad acquistare petrolio russo: i diplomatici europei gli avevano ricordato che il principale cliente di Mosca era proprio l’Ungheria. Nonostante ciò, Budapest ha firmato un nuovo accordo energetico con la Russia, sostenendo di non avere alternative, ma di recente ha avviato colloqui con altri fornitori sotto la pressione di Washington.
La scelta di Budapest come sede del vertice ha tolto il sorriso all’Unione Europea, che si sente sempre più marginalizzata nei negoziati di pace su Ucraina e Medio Oriente. Per Kyiv è una ferita simbolica: nel Memorandum di Budapest del 1994, l’Ucraina rinunciò alle armi nucleari in cambio di garanzie di sovranità poi tradite dalla Russia.
La posizione ungherese è ulteriormente rafforzata dal fatto che Budapest ha annunciato il ritiro dalla Corte penale internazionale (CPI), dopo il mandato d’arresto emesso contro Benjamin Netanyahu. La CPI ha un mandato anche contro Putin, ma in Ungheria il leader russo non rischierebbe nulla: Orbán mantiene ottimi rapporti sia con Netanyahu che con Jair Bolsonaro, l’ex presidente brasiliano.
victor orban benjamin nethanyahu 5
Così, un Paese isolato da gran parte dell’UE viene ora riportato al centro della scena da Trump, che considera l’Unione “nata per fregare gli Stati Uniti”. […]
Offrendo a Orbán il palcoscenico di un “summit di pace”, Trump non solo lo ricompensa per la fedeltà, ma promuove anche la sua strategia di “Maga globale”, con l’effetto collaterale – certamente voluto – di far infuriare le élite liberal di Bruxelles e oltre.
VIKTOR ORBAN DONALD TRUMP
Volodymyr Zelensky viktor orban – vertice Comunità politica europea a Budapest
viktor orban e vladimir putin 2
viktor orban vladimir putin