renzi merkel

RENZI IN DEBITO DI OSSIGENO - L'ITALIA PUÒ OTTENERE DA BRUXELLES LA FLESSIBILITÀ SUI BILANCI (0,8%), MA RISCHIA UNA BASTONATA PER IL DEBITO PUBBLICO IN AUMENTO - MA ANCHE FRANCIA, SPAGNA E PORTOGALLO NON HANNO RISPETTATO GLI ACCORDI CON L'EUROGRUPPO. E ORA DECIDE LA SOLITA MERKEL

Ivo Caizzi per il “Corriere della Sera

 

Approvazione delle richieste di flessibilità di bilancio e discussione ancora aperta sul problema del maxi debito pubblico. Sono questi gli orientamenti sull' Italia trapelati dalla riunione preliminare della Commissione europea a Strasburgo sulle valutazioni dei conti pubblici dei Paesi membri, che sono annunciate per il 18 maggio prossimo a Bruxelles.

RENZI MERKEL 5 MAGGIO 2015RENZI MERKEL 5 MAGGIO 2015

 

Secondo fonti comunitarie, tra i 28 commissari sarebbe emerso un sostanziale consenso sul fatto che gli investimenti per la crescita, le riforme strutturali e i costi aggiuntivi per affrontare l' emergenza migranti consentano di concedere al governo di Matteo Renzi e del ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan i maggiori margini di spesa richiesti l' anno scorso e su cui l' istituzione di Bruxelles aveva rinviato la decisione fino al mese in corso.

 

Roma vorrebbe lo 0,80% del Pil, mentre il limite massimo di Bruxelles sarebbe 0,75%.

DombrovskisDombrovskis

Una netta frattura sarebbe emersa invece sulla valutazione del maxi debito pubblico dell' Italia. Alla disponibilità del vicepresidente per gli Esteri della Commissione europea, Federica Mogherini del Pd, si sarebbe contrapposta la rigidità del vicepresidente per l' Economia, il lettone di centrodestra Valdis Dombrovskis, che guida i commissari dei Paesi del Nord in linea con il rigore di bilancio voluto dalla Germania.

 

MOGHERINI IN LACRIMEMOGHERINI IN LACRIME

I «falchi» avrebbero fatto pesare il mancato conseguimento dell' obiettivo di riduzione. Secondo le Previsioni di Primavera dell' istituzione presieduta dal lussemburghese Jean-Claude Juncker l' indebitamento italiano resterà nel 2016 al picco del 132,7% del Pil come nel 2015, mentre Renzi e Padoan avevano annunciato l' inizio della discesa con il 132,4% quest' anno.

 

Formalmente la Commissione europea è indipendente dai governi nazionali. Ma, oltre alle negoziazioni tra i commissari, di fatto contano molto le trattative al massimo livello politico. Da tempo il premier Matteo Renzi sta negoziando soprattutto con la cancelliera tedesca Angela Merkel, molto influente sulla maggioranza composta dai commissari filo-Berlino. Il governo italiano ha appoggiato l' accordo Ue-Turchia con sei miliardi promessi ad Ankara per frenare i flussi di siriani e iracheni diretti principalmente in Germania.

renzi junckerrenzi juncker

 

Renzi non ha ottenuto in cambio un accordo analogo con la Libia per l' emergenza migranti nel Mediterraneo centrale, né una revisione del Trattato di Dublino sui rifugiati (che penalizza i Paesi di primo sbarco). Tra Roma e Berlino restano così spazi per evitare la bocciatura della Commissione sul debito.

 

Anche Francia, Spagna e Portogallo rischiano di essere tra i Paesi della zona euro che non hanno rispettato gli impegni concordati con l' Eurogruppo dei ministri finanziari. Le emergenze migranti e terrorismo, unite ai fattori geopolitici, sconsiglierebbero quindi di aprire sui conti pubblici ulteriori contrasti a Bruxelles tra i Paesi membri. Da quanto è trapelato dalla riunione della Commissione a Strasburgo, Juncker, che da sempre sui vincoli di bilancio si schiera con la leader del suo partito europopolare Merkel, l' avrebbe capito.

 

Frans  Timmermans Frans Timmermans

Insieme al suo primo vicepresidente, l' olandese Frans Timmermans, eurosocialista come Renzi, intenderebbe mediare un compromesso per l' Italia e gli altri Paesi a rischio, consapevole del particolare momento attraversato dall' Europa. L' ex premier lussemburghese teme anche l' effetto nell' Europarlamento di una eventuale bocciatura sul debito al governo Renzi.

 

Potrebbe fargli perdere il consenso degli eurosocialisti, dove il Pd ha un peso importante, privandolo della maggioranza finora risultata necessaria per restare al vertice del Palazzo Berlaymont di Bruxelles. La soluzione potrebbe essere limitarsi ai richiami e concedere uno slittamento del rispetto degli impegni sul debito in considerazione della crescita più bassa prevista in Italia nel 2016 (1,1% invece dell' 1,4% del Pil). Commissari filo-Berlino avrebbero però fatto notare anche il peggioramento del bilancio dell' Italia e il rinvio dell' obiettivo del pareggio.

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?