L’OCCIDENTE PERDERÀ LA GUERRA CON L’ISLAM E LA RAGIONE È SEMPLICE: LORO SONO DISPOSTI A MORIRE PER UCCIDERCI, NOI NON VOGLIAMO ROTTURE DI COJONI – IL PENSIERO DEL GRANDE FILOSOFO CARL SCHMITT, RILETTO DALLE LENTI DELL'IDEOLOGO DELLA TECNO-DESTRA USA, PETER THIEL: “LA PARTE ISLAMICA CONSIDERA LA LOTTA CON L'OCCIDENTE COME UNA QUESTIONE PIÙ IMPORTANTE DELLA VITA E DELLA MORTE. AL CONTRARIO, DA PARTE OCCIDENTALE, C'È GRANDE CONFUSIONE” – “È UNO SCHIERAMENTO IN CUI TUTTI FUGGONO DALLA LOTTA, MA QUANDO SI FUGGE DA UN NEMICO CHE CONTINUA A COMBATTERE, ALLA FINE SI PERDE…”
Estratti da “Il momento straussiano” di Peter Thiel (pubblicato per la prima volta nel 2007 e ora edito in Italia da “LiberLibri”
[…] A prescindere dalle sue lacune, il resoconto di Schmitt sulla politica coglie la stranezza essenziale del confronto in atto tra Occidente e Islam. Questa stranezza consiste nella differenza radicale tra il modo in cui il confronto stesso è concepito dalle due parti.
Forse mai prima d'ora nella storia è esistita una differenza così radicale. La parte islamica conserva una forte concezione religiosa e politica della realtà; considera la lotta con l'Occidente come una questione più importante della vita e della morte, perché Allah giudicherà i suoi seguaci nell'aldilà in base a come si sono comportati in quella lotta.
[…] Al contrario, da parte occidentale (se così si può dire), c'è una grande confusione sul motivo per cui si combatte e sul perché ci dovrebbe essere una guerra di civiltà. Una vera e propria dichiarazione di guerra contro l'Islam sarebbe impensabile; preferiamo ritenere queste misure delle azioni di polizia contro alcuni insoliti criminali sociopatici che fanno esplodere edifici. Siamo nervosi al solo pensiero di considerare un significato più ampio della lotta […].
PETER THIEL - IL MOMENTO STRAUSSIANO
E poi si incontra l'inquietante sfida di Schmitt. Uno schieramento in cui tutti […] danno più valore a questa vita terrena che alla morte è uno schieramento in cui tutti fuggono dalla lotta e dal confronto; ma quando si fugge da un nemico che continua a combattere, alla fine si perde, per quanto grande possa apparire la superiorità numerica o tecnologica palesatasi all'inizio.
La soluzione di Schmitt a questa sconfitta imminente richiede un'affermazione del politico in Occidente. Qui, però, bisogna confrontarsi con una conclusione alternativa e forse ancora più preoccupante.
Supponiamo infatti che sia possibile […] intendere l'Islam come nemico esistenziale dell'Occidente; e che si possa quindi rispondere all'Islam con la stessa ferocia con cui ora sta attaccando l'Occidente. Si tratterebbe di una vittoria di Pirro, perché avverrebbe al prezzo di eliminare tutto ciò che distingue fondamentalmente l'Occidente moderno dall'Islam.
ATTENTATO TORRI GEMELLE 11 SETTEMBRE 2001.
Nella divisione del mondo in amici e nemici di Schmitt si nasconde una dinamica pericolosa. È una dinamica che distrugge la distinzione e che sfugge del tutto agli abili calcoli di Schmitt: bisogna scegliere bene i propri nemici, perché in poco tempo si potrebbe divenire come loro.
[…]
Se si condividono le ipotesi di partenza di Schmitt, allora l'Occidente deve perdere la guerra o perdere la propria identità. In un modo o nell'altro, la persistenza della politica segna la rovina dell'Occidente moderno; ma per completezza, dobbiamo considerare anche la possibilità inversa, indirettamente accennata a margine degli stessi scritti di Schmitt. Infatti, se è vero che il politico garantisce la serietà della vita e che, finché il politico esiste, il mondo rimarrà diviso, non è detto che il politico stesso sopravviva.
CARL SCHMITT
peter thiel - dollari
peter thiel
JD VANCE SENZA BARBA QUANDO LAVORAVA CON PETER THIEL
ATTENTATO TORRI GEMELLE 11 SETTEMBRE 2001.
ATTENTATO TORRI GEMELLE 11 SETTEMBRE 2001.

