tsipras putin

EUROPA ALLA CANNA DEL GAS - L'UE ACCUSA GAZPROM DI ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE, CON POTENZIALE MULTA DA 14,3 MILIARDI, MENTRE L'OLIGARCA MILLER INCONTRA TSIPRAS E GLI OFFRE 3 MILIARDI IN ANTICIPO PER COSTRUIRE IL GASDOTTO TURKISH STREAM

1. UE ACCUSA GAZPROM, ABUSA DELLA POSIZIONE DOMINANTE

 (ANSA) - L'antitrust europeo ha accusato formalmente Gazprom di "abuso di posizione dominante" per le sue pratiche commerciali nell'Europa centrale e orientale, con cui ha attuato una "politica dei prezzi sleale" e ha "ostacolato la concorrenza transfrontaliera" creando "barriere artificiali". L'azienda ha 12 settimane per rispondere.

Alexei MillerAlexei Miller

 

 

2. MOSCA “TENTA” ATENE COL GAS, TSIPRAS INCONTRA IL NUMERO UNO DI GAZPROM

Giacomo Segantini per www.euronews.it

 

La Grecia è alla canna del gas? Non ancora ma, a giudicare dall’incontro tra il premier Alexis Tsipras ed il numero uno di Gazprom Alexei Miller, si sta decisamente avvicinando. Il gas in questione è proprio quello del gigante statale russo, il quale, dopo lo stop al progetto South Stream da parte di Bruxelles, punta le sue carte sul nuovo piano voluto da Vladimir Putin in persona: far transitare il combustibile diretto verso l’Europa in un nuovo gasdotto (ribattezzato Turkish Stream) attraverso Turchia e Grecia.

 

“Il progetto potrebbe essere realizzato attraverso un consorzio Russia-Europa, ci sono delle compagnie europee interessate a Turkish Stream”, ha dichiarato Miller. “Sarà realizzato rigorosamente in conformità con la legislazione europea e, a questo proposito, vorrei sottolineare che il tema non ha mai costituito un problema per noi”, ha concluso. Il riferimento è alle norme del Terzo Pacchetto Energia dell’Unione europea, che vieta ai produttori di gas di possedere anche i gasdotti.

alexis tsipras e vladimir putin  4alexis tsipras e vladimir putin 4

 

Il nuovo progetto punterebbe a creare una sorta di hub al confine tra Grecia e Turchia. Costo della parte greca: 2 miliardi di euro, con Gazprom pronta a garantire il passaggio di 47 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

 

“Il governo greco ha urgentemente bisogno di denaro e sembra determinato a cercare fondi da ogni sorgente disponibile”, spiega la nostra inviata ad Atene Symela Touchtidou. Ed è qui che la crisi geopolitica tra Russia e Occidente si fonde con quella del debito tra Atene e l’Europa. Secondo voci di corridoio, Mosca avrebbe offerto alla Grecia una boccata di ossigeno: un anticipo di oltre 3 miliardi di euro sui diritti di transito del gas.

alexis tsipras e vladimir putin  2alexis tsipras e vladimir putin 2

 

“Sarebbe una cosa senza precedenti per la Russia pagare una somma di denaro in anticipo per un progetto che ha davanti a sè un certo numero di ostacoli ed è ben lontano dalla messa in pratica…”, commenta Konstantinos Filis, numero uno dell’Istituto per le Relazioni Internazionali. “Se davvero la Russia intende concedere denaro in maniera inscriminata, potete stare sicuri che in futuro chiederà qualcosa in cambio”, aggiunge.

 

Il tempo, però, è un lusso che la Grecia non si può permettere. I negoziati con i partner europei per sbloccare l’ultima tranche di aiuti sono ancora in alto mare. Le scadenze di ripagamento nei confronti del Fondo monetario incombono. E il rischio default si fa sempre più vicino.

 

alexis tsipras e vladimir putin  1alexis tsipras e vladimir putin 1

 

3. BRUXELLES SI MUOVE CONTRO GAZPROM: AZIONE ANTITRUST

Sissi Bellomo per "Il Sole 24 Ore" di ieri

 

Prima Google, adesso Gazprom. Sotto la nuova guida della danese Margrethe Vestager, l’Antitrust europea non guarda in faccia a nessuno e - a una settimana esatta dall’azione contro il gigante americano del web - è ore pronta a procedere contro il monopolio russo dell’export di gas. La lettera di obiezioni, documento che formalizza gli addebiti contro Gazprom, potrebbe arrivare già domani, secondo indiscrezioni, al rientro della commissaria europea alla Concorrenza dagli Stati Uniti.

da south stream a turkish streamda south stream a turkish stream

 

A quel punto, se nelle successive 10 settimane non si giungerà a un accordo, la società russa potrebbe essere costretta a pagare una multa fino a 14,3 miliardi di dollari, ossia il 10% del suo fatturato nel 2012, anno in cui è stata aperta ufficialmente l’indagine Ue.

 

Durante il soggiorno oltre Oceano la stessa Vestager ha segnalato la possibilità di un intervento a breve, promettendo fermezza contro «le società energetiche danneggiano i rivali, bloccano i flussi di energia da un Paese Ue all’altro o minacciano di chiudere i rubinetti». Nel discorso, pronunciato a Washington, il nome di Gazprom non è stato fatto. Ma le intenzioni di Vestager lasciano pochi dubbi.

 

Nominata lo scorso novembre, la quarantasettenne danese ha ereditato l’indagine contro il colosso russo del gas dal suo predecessore Joaquim Almunia, lasciando subito intendere di non voler lasciar cadere la questione. «Se lo si vede come un caso politico allora qualsiasi momento è quello sbagliato - aveva dichiarato un paio di mesi fa in un’intervista - ma secondo me il caso regge e alla fine potrebbe arrivare in tribunale».

gasdotto gazpromgasdotto gazprom

 

L’apertura delle ostilità da parte dell’antitrust europea risale al 27 settembre 2011, quando Bruxelles fece perquisire in una ventina di uffici di Gazprom, in dieci paesi dell’Est Europa.

 

L’indagine formale, aperta esattamente un anno dopo il blitz, si è concentrata su tre aspetti: alla società russa - che nel 2014 ha soddisfatto il 27% del fabbisogno europeo di gas, con esportazioni pari a 147 miliardi di metri cubi - si contesta di ostacolare la riesportazione delle forniture ( il cosiddetto «market partitioning») e di legare le condizioni contrattuali alla cooperazione in altre aree di business, ad esempio consentire la costruzione di un gasdotto («market forclosure»), due aspetti su cui Almunia circa un anno fa aveva detto che Gazprom sembrava disposta a trattare, anche oggi sembra riproporre lo stesso “gioco” con la Grecia: proprio oggi il ceo del gruppo, Aleksei Miller, sarà ad Atene, intenzionato a promuovere il nuovo gasdotto Turkish Stream, in cambio - a quanto si dice - di finanziamenti .

putin e il gasdotto south streamputin e il gasdotto south stream

 

C’è poi una terza accusa della Ue, legata all’imposizione da parte di Gazprom di prezzi indicizzati al petrolio, con enormi disparità tra quanto viene chiesto di pagare a ciascun cliente: in Lettonia ad esempio, dove ci sono poche alternative al gas russo, le forniture costano circa un terzo in più che in Germania. Era su quest’ultimo punto che le discussioni con Gazprom si erano arenate. Poi la Russia ha invaso la Crimea e l’inasprirsi della crisi con l’Ucraina - con il corollario di rischi per le forniture europee di gas - aveva spinto Bruxelles a congelare l’inchiesta antitrust.

 

Ora si riparte. Ma Gazprom è più agguerrita che mai. Nei giorni scorsi, per la prima volta in assoluto, ha prefigurato la possibilità di «prendere una pausa» come fornitore dell’Europa, una volta che avrà aperto le vie di esportazione verso la Cina.

gasdotto tap gasdotto tap

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...