LOTTIZZAZIONE CIVILE! – ‘’L’UNITÀ’’ IMPALLINA IL COMPAGNO INGROIA: ALTRO CHE SOCIETÀ CIVILE, LE SUE LISTE SONO PIENE DI APPARATO IDV, PDCI, VERDI E RIFONDAZIONE - GIOVANI CANCELLATI, LE DONNE MESSE AL SENATO, DOVE LO SBARRAMENTO LE RENDE INELEGGIBILI - PAGARE MONETA, VEDERE CANDIDATO: I SOLDI PER LA CAMPAGNA DEL MAGISTRATO ARRIVANO TUTTI DAI PARTITI FONDATORI. UN MILIONE DA DI PIETRO, 600MILA DA FERRERO, 500MILA DA DILIBERTO…

1. L'UNITA': CON INGROIA SOLO APPARATO, ESCLUSI DONNE E GIOVANI
Tullia Fabiani per "L'Unità"


La società civile? «In prima fila». Le donne? «Ampio spazio nelle liste». I partiti? «Ordinatamente in seconda linea». Così sarebbe la Rivoluzione civile secondo Antonio Ingroia. Così, il cambiamento. Via i simboli, al loro posto solo personaggi di riferimento, uniti nella causa rivoluzionaria che nulla avrebbe a che vedere con i vecchi schemi della politica. Parole che non reggono però alla prova dei numeri e dei nomi. E al calcolo delle probabilità.

Perché non solo le candidate sono poche (addirittura meno di quelle del Pdl, per non parlare di Pd, Sel e 5 stelle), ma al Senato, le probabilità che siano elette sono pari a zero. Liste e sondaggi raccontano molte di queste «verità nascoste». Ad esempio: chi sono i capolista in Campania e Sicilia, dove i rivoluzionari, a detta loro, hanno più possibilità di superare lo sbarramento dell` 8 per cento?

Sergio D`Angelo nel primo caso, in quota De Magistris, ex assessore al Comune di Napoli, e Luigi Li Gotti, senatore Idv nel secondo. E nelle altre regioni? In Emilia Romagna, Oliviero Diliberto, segretario Pdci; in Veneto, Antonio Borghesi, Idv; in Piemonte il sindaco di Venaus Nilo Durbiano dei Verdi; in Liguria, Basilicata e Puglia, Aniello Di Nardo, Idv; nel Lazio, Leo Beneduci, segretario del sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria; in Abruzzo, Alfonso Mascitelli, Idv; in Umbria Marco Gelmini dirigente di Rifondazione Comunista.

Società civile e femminile, senz`altro. Eppure a Nichi Vendola che aveva parlato di «rivoluzioni che puzzano d`antico, perché le rivoluzioni fatte solo da maschi sono incivili», Ingroia aveva poi risposto piccato: «L`amico Nichi dovrebbe studiare prima di dichiarare che Rivoluzione civile ha escluso le donne dalle sue liste».

E a seguire un elenco di percentuali preparato ad hoc per zittire l`avversario: «Nelle Marche, per il Senato, la presenza femminile segna un 75 per cento (con capolista Sandra Amurri, giornalista de Il Fatto Quotidiano, ndr), in Lombardia la lista si presenta con tre candidate nelle prime posizioni.

In Veneto, le donne sono il 47,6 per cento con la terza candidata Daniela Ruffini, in Piemonte il 43,7 per cento. In Friuli Isabella Sartogo è seconda in lista, con una percentuale di presenza femminile del 57 per cento. In Toscana le donne sono il 44 per cento, guidate dalla capolista Roberta Fantozzi e dal numero due, Sandra Giorgetti».

Percentuali da complimenti. L`eccellenza del politicamente corretto. Se non fosse che tra tante presenze, sono solo tre sono le donne capolista: in Lombardia, in Toscana e nelle Marche. E che in nessuna di queste regioni Ingroia, pensa di superare lo sbarramento e vincere. Si spiega dunque quella percentuale pari a zero che proprio ieri veniva indicata in una simulazione pubblicata dal quotidiano La Stampa, circa la composizione del prossimo Parlamento.

A fronte del 45, 5 per cento di Sel e del 43, 6 per cento del Pd, la Rivoluzione Civile di Ingroia conta lo O per cento di donne al Senato. E un 16,7 per cento alla Camera, contro il 38,2 del Pd e il 38, 5 di Sel. Se poi si guarda al rinnovamento: alla presenza, ad esempio, dei giovani (eleggibili) e ai volti nuovi, il quadro non cambia. Anche in questi casi la Rivoluzione di Ingroia, non può vantare marcate differenze rispetto agli altri partiti, se non per difetto.

Ad esempio, a proposito dei giovani che 
andrebbero in Parlamento: Rivoluzione Civile è al penultimo posto con un 3,4 per cento, seguita solo da Fratelli d`Italia di La Russa-Meloni. E di volti nuovi, complessivamente, ne ha assai meno di partiti già rappresentati in Parlamento come Pd e centristi, per non parlare di chi - alla pari di Ingroia - è assente, come Grillo e Sel.

Del resto i partiti che hanno aderito alla Rivoluzione Civile avranno pure tolto i simboli, come ha tenuto a sottolineare l`ex magistrato, ma non hanno rinunciato davvero a occupare i posti chiave, strategicamente, anche in più circoscrizioni. Alla Camera in prima fila, per non fare torti a nessuno, e rappresentare al meglio la società civile c`è lui. Ingroia, ovunque.

Poi, sistemate le varie quote di candidature - a Rifondazione Comunista di Paolo Ferrero, agli arancioni di De Magistris, all`Ido di Antonio Di Pietro, ai Verdi di Angelo Bonelli, ai comunisti Italiani ampia visibilità ai nomi dei giornalisti e a quelli di coloro che possono marcare la differenza "civile": Franco La Torre, Antonio Di Luca, Flavio Lotti, Ilaria Cucchi, Gabriella Stramaccioni, Antonio Pirotto. Pochi, ma buoni. Che poi in Parlamento, se eletti, rappresentino una minoranza nel movimento, non è argomento da campagna elettorale. I sondaggi più favorevoli stimano la lista 
Ingroia al 5,4 per cento, circa, una quota che potrebbe consentire di avere alla Camera una ventina di deputati. La maggior parte però sarebbe espressa dai partiti.

L`Italia dei Valori potrebbe vedere rieletti Antonio Di Pietro, Maurizio Zipponi, Fabio Giambrone. Per quel che riguarda Rifondazione, rientrerebbero in Parlamento il segretario Paolo Ferrero, e due esponenti della segreteria, Claudio Grassi e Augusto Rocchi. Con loro anche i Verdi Angelo Bonelli e Stefano Leoni. E i Comunisti Italiani, Orazio Licandro e Manuela Palermi. La prima fila, e non solo quella, spetta dunque alle segreterie e alle dirigenze di partito; alla «nomenklatura», come l`avrebbe chiamata l`ex pm quando era «un capellone, e andava in giro con l`eskimo e i jeans scoloriti». Pensare che adesso ha scelto di farci la Rivoluzione. Ed entrarci in Parlamento. Però.

2. CAMPAGNA DI RIVOLUZIONE CIVILE: UN CONTRIBUTO DI 2 MILIONI E 200 MILA EURO DAI PARTITI FONDATORI
Pasquale Notargiacomo per "Repubblica.it"


Nel cantiere "Rivoluzione Civile" a tenere i conti è l'avvocato Elio Costanza. Palermitano, docente universitario nel capoluogo siciliano e legato da un rapporto personale ad Antonio Ingroia, che lo ha voluto con sé quando ha deciso di correre per le prossime elezioni politiche. "Mi ha chiesto di dargli una mano a controllare che tutto proceda secondo le regole e con la massima attenzione", spiega Costanza. La parola cantiere non è casuale: l'espressione work in progress ritorna spesso nelle conversazioni con il tesoriere di Rivoluzione Civile.

Da ultima arrivata nella campagna per il voto nazionale, la formazione che sostiene l'ex Procuratore aggiunto di Palermo deve recuperare anche sul piano dell'organizzazione rispetto a partiti già strutturati. "I tempi più lenti sono dati da questa formazione assolutamente nuova", spiega il tesoriere.

Anche il budget della campagna, composto principalmente dai fondi messi a disposizione dai quattro partiti che sostengono Ingroia, è stato appena definito. A comunicarcelo non è Costanza - "non dipende da me", dice - ma l'ufficio stampa della lista. Secondo questi dati Rivoluzione civile potrà contare su un tesoretto complessivo di 2 milioni e 200mila euro, grazie ai contributi dei partiti fondatori.

Più del doppio, per fare un esempio, di quanto stanzierà uno dei principali rivali: Sel (circa un milione di euro). Uno sforzo notevole considerando che tre dei quattro partiti coinvolti nel progetto sono rimasti esclusi dall'ultima legislatura, con tutto quello che ne consegue in termini di ridimensionamento delle risorse.

LE QUOTE DEI PARTITI -
"Una volta definita l'entità del progetto e inserita la somma nel bilancio preventivo" - spiega Costanza - "ci sarà un versamento proporzionale tra i soci fino al raggiungimento della quota". Nel dettaglio l'Italia dei Valori verserà quasi il 50%, con 1 milione di euro. A seguire Rifondazione Comunista con 600mila euro, i Comunisti Italiani con 500mila mentre il contributo più esiguo sarà quello dei Verdi con 100mila euro.

Anche a questo scopo è stato aperto un conto corrente intestato a Rivoluzione Civile. "Sì, è stato definito questo contratto bancario. Non solo - continua il tesoriere - ho impostato subito un rapporto con un studio commercialistico e tutta la contabilità sarà certificata da una società di revisione". Altri fondi arriveranno da una sottoscrizione di cittadini che è allo studio: "La tracciabilità sarà comunque totale", garantisce Costanza.

IL RENDICONTO ONLINE -
Ancora presto invece per conoscere le singole voci di spesa: "Tutte le notizie relative ai contributi, all'impianto del progetto, saranno messe sul sito. Pubblicheremo un rendiconto appena possibile, perché tutte le attività sono in progress. Sarà accessibile appena definiremo almeno l'80% delle spese. Credo realisticamente non prima di due settimane". Esclusa subito la presenza di grandi finanziatori privati: "Non ho visto al tavolo nessun imprenditore, nessun soggetto terzo. E neanche li abbiamo cercati. Noi guardiamo alle associazioni della società civile, che speriamo ci facciano da cassa di risonanza per le iniziative a livello territoriale e che non vivono certo di grandi sostegni economici".

Una scelta che influenza il tipo di campagna: "Sarà soprattutto online. Ed è impostata, come avrà avuto modo di vedere, molto sulla comunicazione del candidato e sulle idee che lui porta avanti personalmente. Tutta la divulgazione passa dal dottor Ingroia. Il resto lo faranno le associazioni civili che vivono tra la gente. Questo momento d'incontro è la nostra politica", sottolinea Costanza.

SPESE PAGATE CON I RISARCIMENTI -
Prima della definizione del budget complessivo non sono mancati momenti pionieristici. "All'inizio c'è stata un'anticipazione dei partiti soltanto per l'affitto della sede del Comitato elettorale a Roma, abbiamo fatto il logo, ma siamo in ritardo anche per i manifesti. Siamo partiti con tanta buona volontà e spirito di servizio". Leader in testa: "Ho visto che le spese di viaggio, aerei e alberghi, se l'è pagate da solo, senza chiedere niente a nessuno. Ha attinto ai suoi risparmi, probabilmente a qualche risarcimento ottenuto per azioni legali vinte. Ma" - conclude il tesoriere - "parliamo veramente di una piccolissima parte, un simbolo".

 

ingroia, ruotolo, faviaINGROIA jpegANTONIO INGROIA CON IL SIMBOLO DELLA SUA LISTA INGROIA LEOLUCA ORLANDO DI PIETRO ALLA FESTA IDV DI VASTO INGROIA E LEOLUCA ORLANDO ALLA FESTA IDV DI VASTO INGROIA A SERVIZIO PUBBLICOVINCINO SU INGROIA CANDIDATO ALLA REGIONE SICILIA INGROIA-TRAVAGLIO BY VINCINODI MATTEO E INGROIA ALLA FESTA DEL FATTO jpegVIGNETTA BENNI ANTONINO INGROIA Antonio Ingroia

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