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''LA VERITÀ'' NON MOLLA L'OSSO RENZI - TUTTI GLI AFFARI E GLI INVESTIMENTI DI MATTEUCCIO E DEL GIGLIO MAGICO (FAMIGLIA INCLUSA) DA QUANDO SONO ARRIVATI AL POTERE NEL PD E AL GOVERNO - LOTTI, CARRAI, NARDELLA: HANNO TUTTI PUNTATO SUL MATTONE

 

Giacomo Amadori per la Verità

 

matteo renzi dario nardella

Toccategli tutto, ma non le sue case. La reazione di Matteo Renzi alle domande della Verità sui 400.000 euro in assegni circolari consegnati per la caparra della villa di via Tacca da 1,3 milioni di euro non risolve i misteri, ma lascia intendere che il politico da 15.000 euro sul conto di gennaio ha lasciato il posto al possidente.

 

Quello che «se non sei al governo è più facile fare i soldi». Dopo essere stato al governo però. E come scrive lui nel preliminare d' acquisto non con chissà quali altri lavori, visto che la professione che indica è sempre la stessa: «politico». Infatti il nostro ha iniziato a comprare case da quando fa il politico, non da prima.

 

RENZI NARDELLA

Quando, il 27 agosto 1999 impalma Agnese Landini, Matteo non ha una casa propria. Ma si sta attrezzando, facendo il portaborse di alcuni politici, come Francesco Rutelli. Il 26 luglio 2001 acquista «un fondo adibito a uso forno-panificio, ubicato al piano terra, composto da laboratorio, forno, locale farine, disimpegno, bagno, antibagno, spogliatoio, wc esterno». Forse, se la politica non sarà il suo mestiere, pensa di trasformarsi in panettiere.

 

Con le mani pasta in senso letterale. Il futuro Rottamatore è coordinatore cittadino della Margherita fiorentina, ma alla voce «lavoro» preferisce qualificarsi come «libero professionista» o meglio co.co.co. dell' azienda di famiglia, la Chil srl. Nel 2003 diventa segretario provinciale della Margherita, il 27 ottobre viene inquadrato come dirigente nella Chil srl e il 7 novembre diventa il candidato ufficiale dell' Ulivo alla presidenza della Provincia.

matteo renzi e agnese landini e nardella all'inaugurazione di pitti

 

Il 10 giugno 2004, alla vigilia delle elezioni per la presidenza della Provincia (12 e 13 giugno), l' Opera assistenza malati impediti (Oami) onlus, accetta di cedergli una villa a Pontassieve (12,5 vani su tre piani e 1.000 metri di giardino) al prezzo di euro 660.000. Il rogito viene siglato il 4 ottobre e Matteo nell' atto viene qualificato come «dirigente d' azienda». Renzi versa circa 400.000 euro d' anticipo (come per la villa di via Tacca), mentre per i restanti 250.000 euro accende un mutuo.

Ma se la politica ha permesso a Renzi di farsi la villa, anche chi gli sta intorno si è buttato sul mattone.

 

NARDELLA RENZI CARRAI

Per esempio i suoi genitori, Tiziano e Laura, grazie alla crescita dei fatturati aziendali, saliti sino a 7,2 milioni di euro con l' ex Rottamatore a Palazzo Chigi, nel maggio 2016 hanno acquistato la nuova sede aziendale a Rignano sull' Arno: magazzino, ufficio e 5 appartamenti in cambio di 1.325.000 euro, garantiti in parte da un mutuo con il Monte dei Paschi di Siena. Ne 2017 sono state realizzate importanti e costose ristrutturazioni che hanno portato alla creazione di un mega appartamento di 10 vani per la sorella di Matteo, Matilde, e per il cognato Andrea Conticini.

 

Ma grazie alla frequentazione del Giglio magico ha svoltato pure Luca Lotti, ex allenatore di calcio di provincia e poi capo di gabinetto di Renzi a Palazzo Vecchio (a 60.000 euro l' anno). Nel 2014, pochi mesi dopo essere diventato deputato in quota Pd e aver aumentato le entrate, ha comprato casa, al prezzo di 300.000 euro, vicino alla stazione fiorentina di Campo di Marte.

Marco Carrai con Matteo Renzi

 

Novantamila euro sono stati pagati con quattro assegni del Credito cooperativo di Cambiano (la banca dove era direttore il padre Marco), gli altri 210.000 sono stati garantiti da un mutuo dello stesso istituto. L' ex ministro, inizialmente, ha acquistato la nuda proprietà e solo successivamente si è trasferito nello stabile di Firenze sud, dove ha acquistato il terzo e il quarto piano di una palazzina non lussuosa, ma che ha ristrutturato finemente. Dall' esterno è ben visibile il grande terrazzo con rigogliose piante e un ulivo in bella vista sull' angolo (nostalgia dei tempi di Romano Prodi?

), oltre a una zona attrezzata e coperta con un moderno dehors.

 

Nel 2017 Lotti ha presentato una variazione al catasto per ampliamento e diversa distribuzione degli spazi interni di questa casa di 8 vani e 158 metri quadrati (144 escludendo le parti scoperte). Al terzo piano si trovano ingresso, soggiorno con porte finestre che danno sul balcone, due camere da letto, cucina, tinello e bagno. Con una scala a chiocciola si accede al piano superiore, con sgabuzzino, sottotetto ristrutturato, bagno e terrazza.

RENZI CARRAI

 

Sul citofono della palazzina color crema i Lotti hanno messo i loro nomi come tutti gli altri inquilini.

Ieri le tapparelle della casa erano abbassate e la piazza antistante l' edificio era popolata solo di pensionati sulle panchine dei giardinetti.

 

Fa parte di una zona più elegante ed esclusiva, poco distante da quella scelta da Renzi, la via individuata da Marco Carrai, l' ex affittacamere di Matteo, per il suo investimento immobiliare. Anche per l' ex consigliere del Rottamatore la svolta a livello di reddito è arrivata con l' ascesa politica del Bullo. Carrai prima è diventato suo collaboratore, ricoprendo incarichi pubblici, poi ha cambiato strada e si è trasformato in imprenditore attivo all' ombra della politica. Un' occupazione che lo ha reso benestante, facendo schizzare i suoi redditi sopra al mezzo milione di euro annui.

Il 31 luglio 2015 lui e la giovane sposa Francesca Campana Comparini hanno acquistato il loro nido d' amore sui colli fiorentini, a due passi dalla Chiesa di San Minato.

 

Carrai, al pari dell' amico Renzi, per fare compere si è rivolto a un istituto religioso, la Venerabile arciconfraternita della Misericordia di Firenze e il prezzo convenuto è stato di 751.000 euro per un immobile su due piani (600.000 euro), due garage (75.000 euro), una legnaia (20.000), una serra (15.000), un terreno e uno stradello (41.000). Il grosso della somma (551.000 euro) è stato pagato con due assegni circolari della Cariparma. Centoventimila euro sono arrivati da due assegni (uno circolare) del Credito cooperativo di Impruneta, proveniente sempre dal conto di Carrai.

lotti tiziano renzi

Infine 80.000 euro sono stati pagati tramite bonifico. Insomma Carrai non ha avuto bisogno di ricorrere a nessun mutuo.

 

Nel dicembre 2015, attraverso il procuratore speciale Alberto Bianchi, l' avvocato del Giglio magico, ha investito altri 100.000 euro (altro assegno circolare della Cariparma) per 2.152 metri quadrati di giardino. Un' ulteriore piccola somma è stata spesa per 223 metri da adibire a piazzale per le autovetture.

Nella proprietà sono in corso lavori di ristrutturazione e anche ieri i muratori lavoravano alacremente. Le imposte delle finestre erano chiuse e a sorvegliare sull' immobile c' erano le moderne telecamere piazzate sulla facciata.

 

Anche sul portone di casa Carrai sono indicati i nomi dei proprietari.

È diventato padrone di una bella dimora pure il sindaco di Firenze Dario Nardella insieme con la moglie Chiara Lanni, i quali hanno acquistato un appartamento nel suggestivo scenario dell' ex monastero di Santa Brigida o Paradiso degli Alberti, nome del piccolo borgo in cui si trovava il convento. Nardella ha comprato dall' imprenditore Riccardo Frassineti «un ampio vano compresa la cucina, bagno e ripostiglio al piano terra, due vani, bagno e ripostiglio al primo piano e vani soffitta al secondo piano, con annesso garage al piano seminterrato di circa 25 metri quadri composto da un unico vano».

ALBERTO BIANCHI E MARIA ELENA BOSCHI

 

La compravendita è stata dichiarata per un valore di acquisto di 530.000 euro, dei quali 45.000 all' atto preliminare a dicembre 2013 e 485.000 all' atto della redazione del rogito del 17 febbraio 2014. L' immobile è stato pagato con 3 assegni circolari da 328.653,49 euro emessi dal Banco di Napoli (come quelli di Renzi), sede di Roma, Piazza del Parlamento, con un assegno circolare da 61.000 euro della Bnl di Firenze. Il restante è stato saldato con un assegno della Banca Federico Del Vecchio di Firenze.

 

 

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