brexit sadiq khan

LA SINISTRA CHE PIACE BALLA IL...KHAN KHAN! – IL LABURISTA SADIQ KHAN È STATO RIELETTO PER LA TERZA VOLTA SINDACO DI LONDRA. FIGLIO DI IMMIGRATI PACHISTANI, È LA QUINTESSENZA DEL MULTICULTURALISMO CHE PIACE AI CITTADINI DELLA "CITY", NONOSTANTE LE POLEMICHE PER LA MANCANZA DI SICUREZZA E L’ALLARGAMENTO DELLA ZTL A TUTTA LONDRA - DOPO IL FALLIMENTO DEI TORY ALLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE, KHAN POTREBBE FAR SENTIRE LA SUA VOCE A LIVELLO NAZIONALE...

 

1 - A LONDRA UN’ALTRA BATOSTA PER I TORIES L’INCLUSIVO KHAN SINDACO PER LA TERZA VOLTA

Estratto dell’articolo di Antonello Guerrera per “La Repubblica”

 

sadiq khan

Immaginate questa scena in Italia. Il sindaco della capitale è musulmano, il primo di sempre, e ogni anno è in prima fila al Gay Pride, partecipa alla messa di Natale dei cristiani, visita le sinagoghe, ha pianto con gli ebrei dopo le atrocità del 7 ottobre. Inoltre è un ambientalista, un europeista sfegatato e pure un indefesso attivista per le uguaglianze e contro il razzismo.

 

Almeno in Inghilterra, tutto ciò è vero e questo sindaco esiste. Si chiama Sadiq Khan e non a caso ieri ha vinto il terzo mandato a capo di Londra. Nessuno ci era mai riuscito nella storia moderna della capitale britannica. Ma c’erano pochi dubbi sul fatto che potesse farcela.

 

roulotte davanti casa di sadiq khan 2

Perché Khan è la quintessenza del multiculturalismo che funziona e conquista i suoi cittadini. È il paladino della diversità di una capitale dove il colore della pelle non conta. E della tolleranza verso tutte le comunità che compongono il prezioso mosaico di questa metropoli, unica nel mondo.

 

Ma nessuno è perfetto. L’ambientalista Khan ha approvato la controversa “Ulez” in tutta la città. Ossia, se volete azzardarvi a guidare a Londra senza un’automobile elettrica o poco inquinante, sono 20 euro al giorno, con operai e periferie furiosi. A Londra gli accoltellamenti sono in aumento da anni.

 

sadiq khan

Khan è stato accusato dai suoi avversari di essere troppo soft sulla criminalità e difatti la sua principale avversaria, la 69enne conservatrice Susan Hall, ha puntato tutto sulla sicurezza e sul risentimento di guidatori e autisti.

 

Ma non è bastato. Perché Hall è stata la scelta sbagliata dei Tory per provare a strappare lo scettro al trasversale Khan: divisiva, radicale, e in passato ha persino lodato Donald Trump. Uno che con Khan si scambia insulti ogni anno. Tutto il contrario dell’inclusiva Londra. Ma anche nel resto del Paese è stata una disfatta per i conservatori di Sunak, con circa 500 seggi persi alle elezioni locali di giovedì. Per ora, il primo ministro non pare di nuovo sotto attacco nel partito, ma tutto può succedere.

 

Dunque non stupisce che il candidato del Labour l’abbia spuntata ancora una volta a Londra, e in maniera netta: 1.088.225 voti, ossia il 43,8% contro il 32,7% della sua rivale. Una vittoria quasi scontata per questo 53enne laburista, figlio di immigrati pachistani, nato in una casa popolare a Londra, padre autista di bus, madre sarta, il sogno di essere dentista. […] Da molto tempo, Khan è sotto scorta per le minacce di morte che riceve dagli estremisti, che siano di destra o islamici. […]

 

2 - BATTAGLIE ECOLOGISTE E «SOGNI» EUROPEI SADIQ KHAN OTTIENE IL TERZO MANDATO

Estratto dell’articolo di Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

sadiq khan

Lui si vanta di non aver mai perso un’elezione in vita sua: la prima volta è stata a 11 anni, quando venne eletto rappresentante di classe nella sua scuola a Tooting, periferia di Londra; l’ultima ieri, quando ha conquistato uno storico terzo mandato a sindaco della capitale britannica.

[…] Non che Kahn sia un cavaliere senza macchia e senza paura: il suo «regno» su Londra è stato accompagnato da feroci polemiche, non sempre ingiustificate. L’accusa principale che gli viene mossa è di aver presieduto a un degrado della sicurezza nelle strade della capitale: i crimini violenti si sono moltiplicati e tra la popolazione, specie nelle periferie, si è diffusa una sensazione di precarietà dell’ordine pubblico. Un tasto sul quale ha particolarmente battuto Susan Hall, ma che è evidentemente non è servito. […]

Susan Hall

 

Perfino il leader laburista, Keir Starmer, aveva invitato il sindaco a un ripensamento: ma lui ha tenuto duro e alla fine, chiaramente, ha avuto ragione. Non è l’unico caso in cui Khan si è smarcato dal suo partito laburista: anche sul conflitto a Gaza si è schierato subito per il cessate il fuoco — consapevole della forte presenza musulmana a Londra — mentre Starmer teneva una linea più cauta.

 

Forte della sua rielezione, è immaginabile ora che Kahn farà sentire il suo peso nel dibattito nazionale, soprattutto nel momento che in cui i laburisti, con ogni probabilità, torneranno al potere. […]

sadiq khan gonfiabile 2

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...