
“LE PAROLE DI SALVINI CONTRO MACRON SONO GRAVI E INACCETTABILI” – L’ELISEO CHIAMA PALAZZO CHIGI PER STIGMATIZZARE L’USCITA DEL LEADER LEGHISTA CONTRO IL PRESIDENTE FRANCESE SULL’IPOTESI DI UNA COALIZIONE DI VOLENTEROSI PRONTA A INVIARE TRUPPE IN UCRAINA DOPO L’EVENTUALE CESSATE IL FUOCO – IL "TRUCE DEL PAPEETE" AVEVA DETTO: “TACHES AL TRAM (ATTACCATI AL TRAM, IN MILANESE). MACRON, VACCI TU SE VUOI" – LA PROPOSTA DELLA “CAMALEONTE” MELONI DI UN MECCANISMO DI INTERVENTO AUTOMATICO ANTI-RUSSIA E LE CONTINUE GIRAVOLTE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO E ALLO STESSO TEMPO SEMPRE FILO-TRUMPIANA…
Ilario Lombardo per lastampa.it - Estratti
macron salvini immagine creata con l'IA
Il governo italiano ha ricevuto almeno due telefonate di protesta contro Matteo Salvini nelle ultime ore: una partita dall’ambasciata francese in Italia e diretta alla Farnesina, un’altra dall’entourage di Emmanuel Macron all’Eliseo e ha interessato la presidenza del Consiglio, a Palazzo Chigi. I francesi considerano «gravi» e «inaccettabili» le parole scagliate da Salvini contro Macron sull’ipotesi di una Coalizione di Volenterosi pronta a inviare truppe in Ucraina dopo l’eventuale cessate il fuoco.
Sono mesi che Salvini ha puntato il presidente francese, avversario in patria di Marine Le Pen, principale alleata del leghista in Europa. Negli ultimi giorni, in concomitanza del vertice dei leader europei a Washington, i toni sono andati via via alzandosi. Prima una dichiarazione sui social: «Al contrario di Macron che propone di mandare i nostri figli a combattere in Ucraina, noi ascoltiamo il Santo Padre».
Infine, in modo decisamente meno sobrio: «Taches al tram (attaccati al tram, in milanese ndr). Vacci tu se vuoi. Ti metti il caschetto, il giubbetto, il fucile e vai in Ucraina». È questa la frase incriminata, considerata intollerabile dalla presidenza francese perché pronunciata non da un semplice leader di partito ma dal vicepresidente del Consiglio di un Paese alleato.
(...) Un pasticcio che rischia di oscurare il lavoro che della premier e della sua squadra sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina.
emmanuel macron donald trump giorgia meloni foto lapresse
La notizia di ieri, rivelata da Bloomberg, riguarda i tempi di attivazione del meccanismo di intervento militare a difesa di Kiev, ispirato all’articolo 5 della Nato. In caso di attacco della Russia, l’Ucraina potrà chiedere l’attivazione dello «scudo» dei Paesi amici in 24 ore. Da quanto viene precisato da fonti di governo a La Stampa, questa formula è «una delle ipotesi sul tavolo». In realtà si sta ragionando su una tempistica che può arrivare anche a 48-72 ore. È realistico che nel giro di due giorni gli alleati che sottoscriveranno l’accordo partiranno in aiuto di Kiev.
La sostanza, ci viene spiegato, è l’«automatismo» e «la natura difensiva» della clausola, che coinvolgerà anche Paesi extra Nato - come per esempio Giappone e Australia - proprio per togliere qualsiasi alibi a Vladmir Putin. Meloni è convinta che se anche questa proposta non venisse accettata, i russi dimostrerebbero nuovamente di non essere interessati alla pace, ma di voler semplicemente continuare l’aggressione.
salvini macron
EMMANUEL MACRON SOLDATO SUI SOCIAL DI MATTEO SALVINI
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