LA LEGA INSULTA MA KIENGE SE NE FOTTE

1-KIENGE E LA LEGA DEI SOLITI RAZZISTI
Silvia Truzzi per Il Fatto Quotidiano

L'unica buona notizia di questa grande ammucchiata governativa è il ministero all'Integrazione affidato a una persona che riassume in sé due categorie storicamente discriminate: è donna ed è nera. Mentre gli Stati Uniti hanno un presidente nero (o come direbbe il nostro massimo statista, "abbronzato"), appena questo Paese dà un segno d'illuminata modernità c'è sempre l'intelligente di turno che si alza e dice la sua sciocchezza.

O meglio "cazzata" per usare un'espressione cara al lord Brummel di casa nostra, Mario Borghezio, un signore che abbiamo ben pensato di mandare a rappresentarci in Europa (per firmare la petizione "Fuori Borghezio dal Parlamento
europeo", promossa da Articolo 21: www. change.org  ). Dice l'elegante "onorevole" leghista: "Questo è il governo del bonga bonga", con una nota di rimpianto per quello dello storico alleato Silvio (il bunga bunga di cui si occupa il Tribunale di Milano in relazione all'ipotesi di prostituzione minorile di una ragazza marocchina , ancorché altolocata perché notoriamente "nipote di Mubarak").

Di nuovo Borghezio: "Mi sembra una scelta del cazzo. So che è un medico, ma mi è sembrata più una brava casalinga. Gli africani sono un'etnia molto diversa dalla nostra, non hanno prodotto grandi geni. Ci avrei visto bene Gentilini". Ideona: chi meglio dell'ex sindaco di Treviso noto per avercela con i "culattoni", i terroni e i rom per il ministero all'Integrazione? Si è segnalato anche Erminio Boso: "Il ministro Kyenge deve stare a casa sua, in Congo. Ve la tenete voi, il ministro italiano di colore. Non me ne frega niente se fa il medico".

Certo, la laurea del neoministro alla Facoltà di Medicina della Cattolica di Roma cosa può valere in confronto a quella del Trota acquistata in Albania? Matteo Salvini non ha trovato di meglio che dichiarare: "Kyenge è il simbolo di quella sinistra ipocrita che vuole abolire il reato d'immigrazione clandestina, che si preoccupa dei diritti, ma che non sa assumersi le proprie responsabilità". Il segretario della Lega in Lombardia ne sa qualcosa di responsabilità, visto che si trova a gestire un partito travolto da ogni sorta di scandalo.

Il governatore del Veneto Zaia, che ha condannato le parole di Borghezio, invece ha invitato Cécile Kyenge a portare la sua solidarietà a una ragazza vittima di uno stupro da parte di un senegalese. E chi porta solidarietà alle donne, una ogni due giorni, gentilmente massacrate dai propri italici mariti? Intanto su Facebook e sul muro di un liceo di Padova sono comparsi insulti e minacce contro Kyenge.

Il ministro (che come prima cosa ha detto di voler abolire i Cie, veri lager, e l'inutile legge intasa carceri, la Bossi-Fini) ha risposto assai pacatamente: "L'Italia non è un paese razzista. Io non sono ‘di colore': sono nera, lo enfatizzo con fierezza. Se non si conosce l'altro aumenta lo scetticismo, la discriminazione. L'immigrazione è una ricchezza, le differenze sono una risorsa". Siamo stati un Paese di migranti e abbiamo provato sulla nostra pelle quanta sofferenza porta la discriminazione: evidentemente nemmeno noi siamo ‘sti gran geni.


2- KYENGE E LO IUS SOLI: È MATERIA DEL VIMINALE
Da Corriere della Sera

Cecile Kyenge è tornata nella sua Modena e ha ringraziato la città per la solidarietà arrivata dopo gli insulti ricevuti nei giorni scorsi. Ha anche ribadito che il riconoscimento dello ius soli sarà una delle priorità della sua attività al ministero dell'Integrazione. Il dibattito sul tema in realtà è apertissimo: il Pdl continua a ribadire la sua contrarietà - da ultimo ha parlato Maurizio Gasparri: «Concedere la cittadinanza a chiunque nasca qui è un errore» - e la stessa Kyenge proprio ieri ha voluto precisare i limiti della sua azione:

«Io mi posso muovere nel campo del mio ministero, la gestione dei Cie spetta al Viminale e lì rimane la competenza. Ciò che posso fare è tentare di far vedere la questione immigrazione da nuovi punti di vista». In Comune, con il sindaco Giorgio Pighi, il ministro ha consegnato l'attestato di cittadinanza ad alcuni nuovi italiani, ribadendo comunque che il suo obiettivo sarà la ricerca del dialogo con il Pdl per la nuova legge sulla cittadinanza: «Il mio compito è dare a chi ha scelto questo Paese la possibilità di fare fino in fondo il suo percorso migratorio».

Le offese sulle sue origini non l'hanno turbata più di tanto - dall'invito del leghista Erminio Boso a tornarsene in Congo fino all'ultimo episodio del consigliere comunale di Triuggio Alessandro Riva (Pdl) che su Facebook ha postato una foto del ministro con la didascalia «Questa è la scimmia che ci governerà» scatenando dure reazioni -: «Sono fiera delle mie origini ma sono anche emiliana e certa che tanta parte dell'Italia sia capace di accoglienza e lontana da qualsiasi razzismo».

 

cecile_kyenge_giura da ministroFLAVIO TOSI MATTEO SALVINI ROBERTO MARONIBORGHEZIO PARENZO CRUCIANI borghezio pugnoLUCA ZAIA kyengeCIE CENTRO IDENTIFICAZIONE ESPULSIONE CIE CENTRO IDENTIFICAZIONE ED ESPULSIONE ALFANO GIURA AL QUIRINALE CON LETTA E NAPOLITANO

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…