renzi carlo de benedetti debenedetti

1. LEGGERE LA DIFESA DI DE BENEDETTI DAVANTI ALLA CONSOB CHE LO STAVA ACCUSANDO DI INSIDER TRADING CI REGALA L'IMMAGINE DI UN MARCHESE DEL GRILLO DALL'ACCENTO TORINESE 2. SI PAVONEGGIA DI ESSERE DIVENTATO ‘’’L'ADVISOR GRATUITO, SALTUARIO E SENZA IMPEGNI’’ DI MATTEO RENZI, CON UNA PARTICOLARE LICENZA: "IL DIRITTO DI DIRGLI CHE E' UN CAZZONE”

3. SUL RAPPORTO CON BANKITALIA CDB SI SUPERA: ‘’BANKITALIA VUOL PARLARE CON ME PERCHÉ, MORTI AGNELLI E PIRELLI, RIMANGO L'UNICO DELL'ESTABLISHMENT CHE CONTA’’

Giacomo Amadori per la Verità

 

CARLO DE BENEDETTI

Leggere la difesa dell' ingegner Carlo de Benedetti davanti alla Consob che lo stava accusando di insider trading ci regala l' immagine di un Marchese Del Grillo dall' accento torinese. Sembra di vederlo lì, tronfio, mentre gioca al gatto con il topo con i due funzionari schiacciati dal suo carisma. «Usiamo come dire un atteggiamento un po' inquisitorio, ma ci tocca», quasi si scusa uno dei due ispettori. «Ma è il vostro compito», lo assolve magnanimo Cdb. Il quale «sproloquia» (parole sue) sulle stanze del potere italiano, dove lui quasi può permettersi di aggirarsi in vestaglia.

mario calabresi carlo de benedetti

 

Spiega di essere di casa a Bankitalia, dove frequenta il governatore Ignazio Visco «per parlare di problemi generali, però ecco anche nella mia veste di presidente dell' Espresso mi interessa sapere che cosa pensi la Banca d' Italia, e anche loro credo che abbiano interesse a vedere me, perché sono l' ultimo grande vecchio che è rimasto in Italia, ecco».

ezio mauro con matteo renzi e carlo de benedetti

 

Immaginiamo la faccia dei due ispettori davanti a questa confessione, in un Paese in cui il termine «grande vecchio» evoca complotti e misteri irrisolti. Ma è chiaro che l' ottantatreenne Marchese del Grillo sabaudo si diverte a impressionare i suoi inquisitori: «Insomma io ho cominciato un po' prima di quelli che erano i miei colleghi, cioè Agnelli, Pirelli, a parte Gardini che si è sparato, ma diciamo facevamo parte di un certo establishment che oggi non c'è più; l' unico superstite per ragioni anagrafiche, perché ero entrato in quel giro di persone più giovane; a 40 anni Agnelli mi aveva chiamato a fare l' amministratore delegato della Fiat - che non è proprio una cosa normale - per cui sono entrato un po' più giovane e mi sono trovato a essere l' unico perché gli altri sono morti, ecco. Non per merito ma per decorrenza dei termini, come si dice».

 

 

Ma è sul rapporto con Renzi, trattato come una specie di famiglio, che Cdb si supera. Il 15 gennaio 2015, il giorno in cui il premier gli avrebbe soffiato la notizia sulla riforma in arrivo delle Popolari, si sarebbe recato a Palazzo Chigi solo per una forma di cortesia: «Sarebbe stato poco educato non riprendere i contatti con lui dopo che avevo fatto le vacanze di tre settimane, cioè roba seria, da vecchio che se lo può permettere. E allora sono andato da Renzi. Renzi era anche lui preoccupato della Grecia, ma diciamo però molto meno di Panetta (vicedirettore generale di Bankitalia, ndr), nel senso che poi a lui interessano sempre di più le cose italiane, e le cose di più breve termine».

carlo de benedetti agnese renzi

 

Per De Benedetti a Renzi interessano «le cose più di quadro generale: un po' perché di economia capisce onestamente poco, cioè non è la sua specialità, e un po' perché, secondo me, non gli interessa neanche molto, cioè gli interessa di più la politica, lui è un uomo politico, veramente!». L' Ingegnere ci tiene a far sapere che lui e Renzi sono in grande confidenza: «Parliamo delle cose più varie, che so del comportamento di un ministro () di che cosa aveva fatto o della nullità della, del ministro e del fatto che l' altro non sapeva delle difficoltà di rapporti con il ministero dell' Economia».

 

CARLO DE BENEDETTI AGNELLI

Quando Renzi, all' epoca sindaco di Firenze, chiede all' ingegnere di conoscerlo e di poter ricorrere a lui per ricevere consigli, Cdb diventa «l' advisor gratuito, saltuario e senza impegni» del segretario del Pd, con una particolare licenza: «Con il diritto di dirgli che era un cazzone quando - chiedo scusa alle signore - mi sembrava fosse il caso. Sono cose che faccio. Per esempio adesso sull' attacco alla Merkel non sono minimamente d' accordo. Lui lo fa lo stesso, eh! Ma proprio perché io sono semplicemente un signore, un vecchio signore che ha la facoltà, il privilegio di essere ascoltato e la facoltà di dire quello che vuole».

 

 

CARLO DE BENEDETTI E MATTEO RENZI A DOGLIANI DA CHI

De Benedetti respinge le accuse di insider trading sempre giocando sulla sua età: «Avendo compiuto 81 anni e desiderando anche avere una vita un po' più tranquilla non mi caccerei in una situazione dove potrei perdere la reputation anche in relazione al fatto che l' unica cosa che mi è rimasta, per mia volontà, è la presidenza dell' Espresso, che se domani viene fuori che io ho fatto dell' insider trading sulle banche Popolari io posso dimettermi dall' Espresso, domani mattina, perché è una cosa che non sta bene».

 

Poi gli ispettori gli chiedono se abbia parlato con qualcuno degli argomenti affrontati con Renzi e in particolare della riforma delle banche Popolari.

La risposta è immediata: «Con Ezio Mauro: il direttore, l' ex direttore di Repubblica, perché, normalmente, se ci sono degli argomenti che apportano un certo interesse per il giornale della parte, chiamiamola, Renzi, se intuisco che Nannicini è in crescita e Rosa è in decrescita nell' opinione di Renzi dico a Ezio: "Guarda che ho sentito che quello lì è caduto un po' in disgrazia". Però l' unica persona è Mauro».

 

 

ezio mauro luigi vicinanza carlo de benedetti

Il discorso di Cdb è un po' ingarbugliato e i collegamenti logici poco chiari e allora l' ispettore prova a domandare all' ingegnere se sia sicuro di aver incontrato Mauro e di avergli riferito le questioni di cui aveva discusso con Renzi. De Benedetti ingrana una rapida retromarcia: «No, non sono assolutamente sicuro. Le dico: incontrato no, perché quella settimana non l' ho incontrato.

 

Ho verificato l' agenda. Mentre telefonate, ci parliamo due volte al giorno per cui non voglio, non glielo so dire, però a Mauro delle cose economiche e finanziarie non gliene fotte nulla proprio come sua mentalità per cui non parlo mai con lui quando c' è qualcosa perché parlo con Fubini o qualcuno della parte economica».

 

BERLUSCONI E CARLO DE BENEDETTImario calabresi carlo de benedettifederico fubinicarlo de benedetti fedele confalonieri 3carlo de benedetti fedele confalonieri 8Carlo De Benedetti 55CARLO DE BENEDETTI JOHN ELKANN

de benedetti renziEzio Mauro Carlo De Benedetti EZIO MAURO CARLO DE BENEDETTI GIORGIO NAPOLITANO

 

 

Ultimi Dagoreport

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO