LE BEGHE DEL POLLAIO TSIPRAS SONO MEJO DI CROZZA! – TUTTI CONTRO TUTTI - GUIDO VIALE DEL COMITATO DEI GARANTI: “CAMILLERI? MAI VISTO NÉ SENTITO” - NORMA RANGERI: “MI FANNO CASCARE LE BRACCIA”

1 - I LUNGHI COLTELLI DELLA LISTA TSIPRAS. "CAMILLERI? MAI VISTO NÉ SENTITO"
Giuseppe Salvaggiulo per "la Stampa"

Era inevitabile che la compilazione di una lista patchwork, in cui confluiscono partiti affetti da cronico scissioniste, movimenti eclettici, associazioni radicaleggianti e realtà sociali anarcoidi, provocasse slabbrature.

Ma nella lista Tspiras si è andati un po' oltre. In ordine casuale: la diatriba sul no global Luca Casarini (Flores d'Arcais non lo voleva, Spinelli sì e per metterlo in lista è dovuto intervenire il leader greco in persona); gli equilibrismi di Vendola (con Tsipras ma non senza Schulz); il lungo e infruttuoso corteggiamento di Gustavo Zagrebelsky; le perplessità di Rodotà (poi attutite);

la mancata candidatura di Giovanni Dosi, economista della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa e accademico dei Lincei, sebbene avesse raccolto le 50 firme necessarie; i pasticci sui capilista (si dice: ordine alfabetico, poi si fanno eccezioni); la dissociazione del Forum per l'acqua pubblica (che ha rinnegato il prof Petrella); la marginalizzazione di alcuni movimenti territoriali e giovanili; i veti ai candidati di Sel e Rifondazione;

lo strappo del Pdci; la maldestra offerta di un posto a Sonia Alfano, salvo scoprire che in quanto eurodeputata uscente è incandidabile; le defezioni di Valeria Grasso (imprenditrice anti racket siciliana, dopo la scoperta che militava con Fratelli d'Italia) e Antonia Battaglia (attivista ambientalista tarantina che si vergogna di stare coi vendoliani a causa della vertenza Ilva). Infine le polemiche dimissioni dal comitato dei garanti di Andrea Camilleri e Paolo Flores d'Arcais, che ora Barbara Spinelli definisce «una perdita gravissima, inutile nasconderlo, soprattutto per Camilleri».

Retrospettivamente, aggiunge, «le divisioni si sarebbero potute superare avendo a cuore fino in fondo l'essenziale: una lista per portare in Europa la voce di tanti europeisti insubordinati, che nei sondaggi sono la maggioranza». Invece «per ora i vertici della lista non hanno funzionato alla perfezione: lo spirito unitario non ha prevalso, nonostante il forte impegno di tutti, compresi Flores e Camilleri».

Guido Viale, altro protagonista della selezione delle candidature, è meno ecumenico. E rivela che il comitato dei garanti non ha mai parlato direttamente con Camilleri, né personalmente né per telefono. «Avremmo desiderato per lo meno un colloquio, soprattutto dopo le polemiche, certi che avrebbe spianato gli ostacoli. Abbiamo avanzato la richiesta alla sua segretaria, ma senza risposta.

Le comunicazioni avvenivano solo per interposto Flores d'Arcais, con testi apodittici, ripetitivi, aggressivi e non certo soavi e ironici come la prosa dell'autore del commissario Montalbano. In tanti anni di politica una cosa mai vista». Flores non commenta «per rispetto delle migliaia di persone che stanno raccogliendo le firme», ma già nei giorni scorsi aveva parlato con irritazione di «disinformacija».

La questione firme è delicata. Ne servono tremila in ogni regione (Valle d'Aosta compresa, che ha 100 mila elettori in tutto: una follia legislativa) e 30 mila in ciascuno dei cinque collegi elettorali. L'organizzazione è affidata a Corrado Oddi, che se ne occupò per i referendum del 2011. Il tempo è poco, le polemiche hanno ritardato la raccolta. Nel Nord Est, al Sud e nelle isole è dura: basta mancare il quorum in una sola regione per far saltare la lista in tutta la circoscrizione.

Ora il mantra «Non faremo la fine di Ingroia», esplicitato sin dal battesimo della lista al teatro Valle di Roma simbolo della battaglia per i beni comuni, rischia di diventare un incubo. Un anno fa l'ex pm raccolse un misero 2,2%. Eppure la lista Tsipras, con tutti gli errori, ha ben altre basi, culturali e politiche. E le liste sono ricche sostanziose e sorprendenti, dal decano degli storici Adriano Prosperi alla giovane giurista Alessandra Quarta. «Alla base l'aspettativa e la speranza sono ancora fortissime», dice Spinelli. L'ultimo sondaggio (Ipr-Tg3) dice 4 per cento, soglia limite per ottenere seggi.

2 - LISTA TSIPRAS, DEFEZIONI E LITIGI RANGERI: «MI CASCANO LE BRACCIA»
Massimo Rebotti per il "Corriere della Sera"

Polemiche e dimissioni. «Quando ho visto le ultime notizie sulla lista Tsipras mi sono cadute le braccia». La direttrice del manifesto Norma Rangeri al cartello della sinistra per le prossime Europee (con un leader greco come riferimento) crede. E proprio per questo è sconcertata dalle ultime «rivalità poco commendevoli».

Hanno sbagliato Camilleri e Flores D'Arcais a dimettersi?
«Sì. Se ciascuno si mette a litigare poi si è autorizzati a pensare "è la solita sinistra che spacca il capello in quattro". E invece no, bisogna rendere la lista Tsipras popolare».

E come può essere popolare un'operazione nata dai ragionamenti di un piccolo gruppo di intellettuali?
«I garanti della lista sono serviti come scintilla per far decollare il progetto. La sinistra parte da una situazione di grande debolezza. Come il barone di Münchhausen dobbiamo uscire dal pantano tirandoci per i capelli. In Grecia Alexis Tsipras ci ha messo tanti anni a costruire una forza che a maggio potrebbe essere la prima in quel Paese».

In Italia viceversa si litiga?
«È uno scontro, non nuovo, tra partiti e società civile. È vero, i partiti della sinistra sono stati un disastro, ma la società civile non si è poi dimostrata un granché. Insomma, se si parte così si finisce che c'è sempre uno più puro di te. Basta vedere cosa succede nei 5 Stelle».

Dividersi, ben prima del M5S, è una specialità della sinistra.
«Stavolta la lista è aperta, autorevole e non farà la fine del movimento di Ingroia (2,2% alle ultime Politiche, ndr ). Però non si può più sottilizzare, non siamo a un convegno e bisogna prendere i voti. E non si inizia dicendo che il tuo compagno di banco non va bene».

 

 

 

BARBARA SPINELLIPaolo Flores D Arcais Paolo Flores D Arcais Paolo Floris D Arcais Andrea Camilleri e Carlo Degli Esposti Andrea Camilleri Luca CasariniTSIPRAS

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…