cuno tarfusser

MA 'NDO VAI, SE LA CORRENTE NON CE L'HAI? - LA LETTERA DEL MAGISTRATO CON IL SUPER CURRICULUM ''DIMENTICATO'' DAL CSM PER IL RUOLO DI PROCURATORE CAPO A MILANO - CUNO TARFUSSER, GIUDICE ALLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE DELL'AJA: ''NON SONO NEANCHE STATO CONVOCATO PER UN'AUDIZIONE. UN PAESE OSTAGGIO DI LOGICHE INACCETTABILI''

 

Da http://www.finoaprovacontraria.it/ , sito dell'associazione ''Fino a prova contraria''

 

cuno tarfusser icccuno tarfusser icc

All’interno della magistratura le nomine sono ostaggio dell’appartenenza correntizia. E se non hai una corrente che ti sponsorizza succede che la tua candidatura si perda in un cassetto. E’ accaduto a Cuno Tarfusser, già procuratore capo di Bolzano, ora giudice alla Corte penale internazionale dell’Aja, che è stato “dimenticato” dal Consiglio superiore della magistratura.

 

Ecco la mail inedita con cui Tarfusser risponde al Csm:

 

Signore Consigliere, signori Consiglieri,

 

cuno tarfusser  cuno tarfusser

ho partecipato alla selezione per il posto di Procuratore della Repubblica di Milano, nella convinzione di essere in possesso dei titoli necessari. In particolare, ho ritenuto di poter mettere a disposizione dell’ufficio delle mie specifiche, in alcuni casi uniche, competenze. Tra queste, (i) l’aver dato un significato concreto al concetto di “capacità organizzativa e manageriale” nella gestione della Procura della Repubblica di Bolzano (2001 – 2009), fino a ottenere per l’ufficio l’inedita certificazione di qualità amministrativa; (ii) l’aver introdotto strumenti di trasparenza gestionale e informativa quali la carta dei servizi e il bilancio di responsabilità sociale; (iii) l’avere ottimizzato le (scarse) risorse disponibili, riducendo ciononostante i costi di gestione dell’ufficio di oltre il 50%.

 

corte penale internazionalecorte penale internazionale

Grazie a questo impegno che ha coinvolto tutto l’ufficio, termini quali “servizio”, “qualità”, “trasparenza”, “efficienza”, “controllo di gestione” sono entrati a pieno titolo anche tra i concetti essenziali di una buona amministrazione della giustizia, tanto che da tempo – ancora su mio input del giugno 2008 – la Scuola della Magistratura svolge specifici corsi per dirigenti e candidati tali.

 

Ho anche ritenuto che la conoscenza di quattro lingue e l’esperienza direttiva e semi-direttiva maturata in un complesso ufficio a giurisdizione sovranazionale quale la Corte Penale Internazionale potesse rappresentare un asset piuttosto che un ostacolo all’incarico direttivo milanese.

 

Evidentemente mi sbagliavo, giacché non pare che la mia candidatura sia stata presa in alcuna seria considerazione.

 

corte  penale internazionalecorte penale internazionale

Non si spiega altrimenti la grottesca parentesi dell’audizione di (quasi) tutti i candidati, alla quale non sono mai stato invitato, nonostante la buona volontà di un vostro solerte funzionario*. Mentre ancora stavo attendendo tale convocazione, ho appreso dai giornali, non solo che le audizioni si erano svolte, ma anche dissertazioni di vario genere sui nomi dei candidati più accreditati.

 

Chi mi conosce, sa bene come io non sia per nulla formalista, ma ho imparato che in talune circostanze – a maggior ragione quando si tratta di scegliere il dirigente di una degli Uffici Giudiziari più importanti d’Italia – la forma è sostanza, ovvero trasparenza, misurabilità dei criteri, nemica di equilibri non dichiarabili.

 

Prendo quindi atto con amarezza che questo nostro Paese è tuttora ostaggio di logiche e percorsi decisionali inaccettabili ai quali non mi sono mai assoggettato e ai quali non inizierò certo ora, e in questo contesto, ad assoggettarmi.

Tribunale di MilanoTribunale di Milano

 

Signore Consigliere, signori Consiglieri, non ho alcuna intenzione di ricorrere contro questa mia, a me inspiegabile, esclusione, né ho in mente altre strategie, tattiche o tatticismi. Non è nel mio stile impormi con mezzi diversi dalla professionalità e dal merito, men che meno lo è cercare di entrare dalla porta di servizio (giudiziaria) trovando chiusa quella principale.

 

Con questa mia intendo semplicemente comunicarvi la mia sorpresa e il dispiacere per il frangente in cui mi sono trovato, oltretutto creato da un ambito istituzionale che dovrebbe, al contrario, rappresentare un esempio di trasparenza. Sono sinceramente e profondamente amareggiato dal ripetersi di circostanze (per me purtroppo non inedite) a causa delle quali mi viene negata la possibilità di mettere a disposizione della Giustizia del mio Paese esperienze certamente innovative, positive e complesse.

 

Nel ringraziare dell’attenzione colgo l’occasione per formulare i migliori auguri di buon lavoro al collega che sarà incaricato della direzione della Procura della Repubblica di Milano.

 

Consiglio Superiore della MagistraturaConsiglio Superiore della Magistratura

Cuno J. Tarfusser

 

* Il 16 marzo scorso alle ore 15:37:40 ho ricevuto sul mio account della Corte Penale Internazionale l’e-mail con oggetto: “Prot.Num. P4938/-AD-Pratica num. 118-CO-2015 Audizione (dott. TARFUSSER).doc”, un identico testo e con allegato il formulario per la richiesta di rimborso delle spese di viaggio.

 

Nessuna indicazione di luogo, data e ora.

 

Poco più tardi ho trovato sul mio cellulare italiano e su quello olandese, due chiamate (giunte rispettivamente alle 16.10 e alle 16.12) da un’utenza del CSM. Non avendo potuto rispondere perché mi trovavo in udienza, alle 18.04 ho chiamato la medesima utenza e ho parlato con un gentile funzionario della V Commissione, che mi ha preannunciato a breve la convocazione per un’audizione.

sede csm consiglio superiore della magistratura sede csm consiglio superiore della magistratura

 

Questa convocazione non è mai arrivata!

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....